Pro-Putin e anti-Israele: ecco la sinistra Commento di Daniele Dell'Orco
Testata: Libero Data: 03 luglio 2024 Pagina: 5 Autore: Daniele Dell'Orco Titolo: «Putiniani e anti-Israele: i veri estremisti sono gli amichetti di Elly»
Riprendiamo da LIBERO del 03/07/2024, a pag. 5, con il titolo "Putiniani e anti-Israele: i veri estremisti sono gli amichetti di Elly" cronaca di Daniele Dell'Orco.
Daniele Dell'Orco
A marzo, praticamente ieri, in piena corsa perle Europee, Riccardo Magi di +Europa del “campo largo” della sinistra se ne fregava. Anzi, era tra i primi a sottolineare le diverse sensibilità su temi cruciali, come la politica estera, in seno all’opposizione. Perché per provare a superare lo sbarramento (impresa poi fallita) all’alleanza Bonino-Renzi e ai loro “Stati Uniti d’Europa” un po’ di fuoco amico per drenare voti altrui non dispiaceva affatto: «La propaganda filo-putiniana è fortemente presente in Italia all’interno del centrodestra ma anche nel centrosinistra. Ed è un problema grave rispetto alle elezioni e alle infiltrazioni che condizionano l’opinione pubblica», diceva Magi.
Erano i giorni delle tensioni scatenate nella maggioranza per le posizioni di Matteo Salvini sull’Ucraina. Il radicale, sportivamente, invitava tutti a badare prima alle serpi in casa propria. Peccato che con quelle stesse serpi, oggi, quattro mesi dopo, abbia scelto di sedercisi accanto. Sul palco della festa nazionale dell’Anpi, Magi era col padrone di casa Gianfranco Pagliarulo e con la segretaria del Pd Elly Schlein, c’erano Giuseppe Conte del M5S, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi-Sinistra, Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.
Stiamo parlando di profili che vorrebbero fare un blocco “alla francese” per “fermare la destra” ma che non riescono a stare uniti nemmeno nelle stesse coalizioni (due esempi: Bonelli e Fratoianni, compari in Italia e in lista insieme alle Europee, a Bruxelles sono in due gruppi diversi; Renzi, già dimentico delle alleanze col partito di Magi, non ha nemmeno risposto alla mail d’invito). E i motivi sono piuttosto evidenti. Magi, con Acerbo, Conte e Pagliarulo, non potrà mai nemmeno sfiorare il tema della permanenza dell’Europa nel blocco occidentale viso che al segretario del Prc piace scrivere sul blog del suo partito che «la Nato costituisce la principale minaccia alla pace e la causa della ripresa in dimensioni mai viste della corsa agli armamenti». Stiamo parlando di uno che in occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, il 7 novembre 2017, era a marciare in Piazza Rossa. E che dire dell’ex avvocato del popolo, da sempre contrario all’invio di armi italiane a Kiev (così come gli altri partiti di sinistra radicale, con la furbetta Schlein che, di tanto in tanto, preferisce astenersi) e favorevoli ad un colloquio di pace con la Russia. Alle condizioni della Russia. C’è poi il segretario Anpi, secondo cui l’azione di Putin il 24 febbraio sarebbe stata «innescata dal continuo allargamento della Nato a est, vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia». L’Anpi, del resto, è la stessa che intimava il Presidente americano Joe Biden di cessare immediatamente «sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina iniziate fin dai tempi di Maidan, sia le sue dichiarazioni belliciste e le sue ininterrotte minacce nei confronti della Russia».
Anziché parlare di lotta al fascismo immaginario, sarebbe curioso chiedere un parere su questo a Magi. E a Schlein. E a Gad Lerner, anche lui presente in chiusura d’evento per presentare il suo libro “Gaza” (Feltrinelli), sarebbe stato divertente chiedere una bella moderazione di Acerbo, che il 7 ottobre 2023 con i terroristi di Hamas ancora a spargere terrore nei kibbutz, pubblicava il seguente post: «Quella palestinese è resistenza come e più di quella ucraina. Però in questo caso l’Occidente arma e finanzia la potenza occupante». Con Fratoianni, invece, Lerner avrebbe potuto parlare della sua intervista rilasciata a Fanpage (proprio loro, i cacciatori di antisemitismo intermittenti) non più tardi dello scorso maggio, quando il leader di Sinistra Italiana non solo definiva il premier israeliano Benjamin Netanyahu «un criminale di guerra», ma diceva pure che quello in corso a Gaza sarebbe uno «sterminio». Sterminio, perché agli anti-israeliani nemmeno «genocidio» basta più. Avs, bisogna ricordarlo en passant, fu l’unica formazione di tutto il Parlamento a restare a casa nella manifestazione contro l’odio antisemita del dicembre 2023 a Roma.
Fingendo di non sapere, ed evitando imbarazzanti incidenti diplomatici, di queste quisquilie a Bologna non s’è parlato. Gente come Magie Schlein, che già all’interno del Pd deve centellinare le parole su Russia e Gaza, sarà condannata a concentrarsi sempre e solo su immigrazione e diritti civili. Gli unici argomenti su cui i piani di “radicalizzazione della sinistra”, potrebbero funzionare. Specie continuando a frequentare i simposi di estremisti.
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