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Il Foglio Rassegna Stampa
02.07.2024 Pride prigioniero della sinistra
Commento di Ivan Scalfarotto

Testata: Il Foglio
Data: 02 luglio 2024
Pagina: 3
Autore: Ivan Scalfarotto
Titolo: «Sì, è inaccettabile che i Pride abbiano un problema con la stella di David»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 02/07/2024, a pag. 3, il commento di Ivan Scalfarotto dal titolo: “Sì, è inaccettabile che i Pride abbiano un problema con la stella di David”

Ivan Scalfarotto
Perché gli ebrei e "i simboli che richiamano lo Stato di Israele" non sono graditi nei gay pride? Israele è l'unico Stato in cui gli omosessuali godono di pieni diritti. La risposta è molto facile: se guardiamo il comportamento di Alessandro Zan, fotografato in tutti i Pride sottobraccio con la segretaria PD Elly Schlein, era andato a Gaza per portare la sua solidarietà e quella del suo partito a Hamas che gli omosessuali li ammazza, buttandoli giù dai tetti. Da vergognarsi che la sacrosanta richiesta dei diritti Lgbt sia nelle mani di questa sinistra ignobile.

Possiamo tranquillamente chiamarlo il paradosso del Pride. Mentre a New York i sostenitori della causa palestinese bloccano in modo per nulla amichevole la storica marcia arcobaleno, in Italia (ma lo stesso è successo anche a Londra) i gruppi ebraici LGBTQ+ decidono di non parteciparvi nel timore di essere contestati e persino aggrediti durante la parata. Paradossale che la manifestazione che ha come protagonisti i diritti, la parità, la dignità e l’inclusione delle persone LGBTQ+ rifiuti apertamente, come hanno messo per iscritto gli organizzatori del Pride di Bergamo, “le bandiere israeliane o inneggianti alla simbologia connessa allo stato di Israele”: quelle cioè dell’unico Paese in tutto il Medio Oriente in cui le persone LGBTQ+ vivano con quei diritti, parità, dignità e inclusione di cui il Pride dovrebbe in teoria occuparsi (e non dimentichiamo l’incolumità, posto che in Iran e nei territori gestiti dai suoi alleati, Gaza compresa, per le persone omosessuali è prevista la morte). Paradossale che alla marcia dell’orgoglio, un posto nato per celebrare ciò che si è (“I am what I am”), qualcuno pretenda che una minoranza della nostra minoranza nasconda ciò che è (gay ed ebreo, per esempio: come la mettiamo con l’intersezionalità?). Paradossale che si imputi a persone lgbtq+ italiane la politica del governo di un altro Paese. Paradossale che si chieda loro di nascondere la stella di David, che non è né una bandiera israeliana, né “un simbolo inneggiante” a Israele: il Mogen David è un simbolo dell’ebraismo, esiste da millenni prima della fondazione di Israele e chi confonde quel simbolo con una bandiera è come confondesse la croce cristiana con la bandiera della Svizzera. Ma ciò che è più paradossale di tutto è che l’antisemitismo possa essersi insinuato, e sia tollerato con il silenzio, in una comunità come la nostra, che ha portato il triangolo rosa nei lager nazisti e che oggi è – proprio come lo furono ieri gli ebrei, lo ha spiegato bene il Patriarca Kirill – il nemico da additare al popolo per fortificare regimi liberticidi e persino criminali invasioni e atti di guerra sanguinari. Ecco: non è solo paradossale, è assolutamente inaccettabile.

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