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Libero Rassegna Stampa
02.07.2024 Francia: la sinistra, islam e antisemitismo
Analisi di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 02 luglio 2024
Pagina: 6
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «Antisemitismo, islam e immigrazione selvaggia. La sinistra impresentabile di Mélenchon e compagni»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/07/2024, pag. 6, con il titolo "Antisemitismo, islam e immigrazione selvaggia. La sinistra impresentabile di Mélenchon e compagni", l'analisi di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

Come fare ad alleare i democratici francesi con il nuovo Fronte Popolare, contro la Le Pen? Il nuovo "blocco repubblicano" dovrebbe accettare nelle sue file anche antisemiti, islamisti ed ecologisti radicali, antifa che stanno da subito mettendo a ferro e fuoco le città francesi ed estremisti per tutti i gusti.

Il fronte repubblicano anti -Rassemblement evocato da Macron è una sfida alla logica democratica, forse una chimera politica, ma soprattutto è un insulto all’elettore cosiddetto “moderato” al quale andrebbe chiesto se davvero è disposto a votare i comunisti di France Insoumise. L’antisemita filo-islamico e immigrazionista Mélenchon alla guida del governo potrebbe rivelarsi infatti un incubo decisamente peggiore dell’innocuo Bardella.

ODIO CONTRO ISRAELE

Il leader comunista ha dato sfoggio del suo antisemitismo in più di una occasione, anche all’indomani dell’attacco del 7 ottobre scorso, quando anziché condannare la ferocia di Hamas contro vittime innocenti ha detto che «tutta la violenza scatenata contro Israele e Gaza dimostra che la violenza produce e riproduce solo se stessa».
In un documento ufficiale il suo partito scrisse poi che «l’offensiva armata delle forze palestinesi guidate da Hamas», notare come è stato definito un manipolo di assassini e violentatori, «si inserisce in un contesto di intensificazione della politica di occupazione israeliana a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est». Hamas per France Insoumise non è una organizzazione terroristica, bensì il braccio armato dei palestinesi che resistono alla violenza di Israele e tale posizione è diventata politicamente palese e ufficiale quando un mese dopo l’attacco il partito di sinistra si è rifiutato di partecipare alla grande manifestazione contro l’antisemitismo promossa dall’Assemblea Nazionale e dal Senato. C’era invece, val la pena ricordarlo, Rassemblement National e non è un caso che pochi giorni prima del voto Serge Klarsfeld, il famoso cacciatore di nazisti, ha dichiarato pubblicamente il suo voto per il partito di Marine Le Pen.
La posizione di France Insoumise non è solo politica, ma è anche elettorale, una mossa per tenersi stretto il voto di milioni di elettori islamici che arrivano e continuano ad arrivare in Francia grazie anche e soprattutto alla stessa sinistra. In vista del secondo turno Mélenchon ha tenuto il suo discorso post elettorale presentandosi con al suo fianco la neoeletta al Parlamento europeo Rima Hassan, fondatrice di Action Palestine France, che indossava la tipica kefiah dell'intifada.
Una scelta precisa che avrà l’effetto di allontanare i voti moderati ma di attirare quelli dei musulmani che il leader della sinistra vorrebbe ne arrivassero a milioni. «Se fossi presidente della Francia farei un’ondata massiccia di regolarizzazioni», disse lo scorso anno mentre l’Italia stava affrontando l’ennesima crisi di sbarchi a Lampedusa.
Cosa ne pensano poi gli elettori moderati o anche gli stessi socialisti della posizione di France Insoumise rispetto alla Russia di Putin e alla guerra che ha scatenato in Ucraina? Ultimamente il partito ha cercato di allinearsi alla linea governativa, che poi è quella praticamente di tutta l’Europa, ma Mélenchon non ha mai nascosto la sua posizione più compiacente al Cremlino che alla Nato, più che altro una «ossessione anti americana», come l’ha definita la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. «Il non-allineamento resta il mio orientamento politico», scrisse all’indomani dello scoppio della guerra.

VIOLENZA PROLETARIA

Ufficialmente contro la violenza, specie sulle donne, le minoranze, gli omosessuali ecc, un paio di anni fa Mélenchon ha difeso a spada tratta il suo braccio destro, Adrien Quatennens, dimessosi da coordinatore del partito dopo aver ammesso di aver schiaffeggiato la moglie.
Alle legislative ha candidato (ed è stato eletto) l’attivista della Giovane Guardia antifascista Raphaël Arnault, catalogato dalle forze di polizia francesi con la tripla “S”, ovvero considerato altamente pericoloso per la sicurezza nazionale.
Se tutto questo non bastasse si dovrebbe aprire il capitolo che riguarda il programma economico del partito, che comprende tra le altre cose l’abrogazione della riforma delle pensioni varata dallo stesso Macron, l’aumento del salario minimo e una tassa dei più ricchi. Insomma, ce n’è per tutti i disgusti.

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