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Libero Rassegna Stampa
28.06.2024 Ecco le armi italiane per l’Ucrania
Analisi di Claudia Osmetti

Testata: Libero
Data: 28 giugno 2024
Pagina: 14
Autore: Claudia Osmetti
Titolo: «Ecco le armi italiane con cui l'Ucraina si difenderà»

Riprendiamo da LIBERO del 14/04/2024, a pag. 14, con il titolo "Ecco le armi italiane con cui l'Ucraina si difenderà" la cronaca di Claudia Osmetti. 

Claudia Osmetti
Claudia Osmetti

Guido Crosetto annuncia l'invio di armi all'Ucraina in audizione al Copasir. Si sa che manderemo batterie di Samp/T per la difesa aerea, ma il grosso dell'elenco resta segreto. Un po' come se l'Italia si vergognasse di sostenere un paese barbaramente aggredito da Putin. 

Che la linea del governo Meloni, sulla guerra in Ucraina e sulla difesa di Kiev sia salda (e senza tentennamenti) non ci sono dubbi. Non era necessario, quindi, aspettare il passaggio formale dell’audizione del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, di ieri pomeriggio. E non lo era per due motivi: il primo è che, appunto, il nostro Paese ha fatto una chiara scelta di campo a fianco del presidente Volodymyr Zelensky dopo l’invasione russa di Putin e il secondo è che, comunque, il contenuto di quell’audizione è e resta secretato.
Anche se si sa che riguarda l’ultimo, il nono in termini assoluti e il quarto dell’era Meloni, pacchetto di aiuti, compresi quelli militari, di Roma a Kiev.
Nulla di strano, se s’è sempre fatto così (sono rimasti top-secret anche i pacchetti dell’esecutivo Draghi): «L’unica cosa nota è che verrà inviata una batteria Samp/T difensiva per i cieli dell’Ucraina», aveva anticipato, la settimana scorsa, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per il resto bocche cucite se non sul fatto che «siamo convinti», è ancora Tajani a parlare, «che sia essenziale rafforzare le capacità difensive di Kiev fornendo aiuti militari di cui necessità».
Ché la storia è quella di sempre epperò tocca ricordarla: c’è un aggredito e c’è un aggressore a est della Polonia, aiutare il primo e ostacolare il secondo è l’unico modo che l’Occidente ha per delegittimare l’uso della forza a qualsiasi livello. Non mancano, tuttavia, le polemiche (e a farle sono i soliti noti): il presidente del gruppo Misto al Senato Peppe De Cristofaro (Alleanza Verdi-Sinistra, da sempre contrari all’invio anche solo di una pallottola in Ucraina), per esempio, riferendosi all’audizione di Crosetto, sottolinea che «da indiscrezioni sappiamo che le forniture militari includerebbero una serie di sistemi di armamenti offensivi, forse anche armi a lunga gittata».
Il riferimento è agli Storm Shadow, su cui Tajani, pochi giorni fa, ha glissato e andrebbe ricordato, a De Cristofaro prima di tutto, che il governo Meloni si è sempre dichiarato contrario all’invio (non di armi in generale, ma) di quelle destinate ad attaccare il territorio russo. Questo non significa, però, far venir meno il sostegno, anche militare, soprattutto militare, all’esercito di Zelensky che resiste all’offensiva di Mosca da due anni: sostegno che, l’ha ribadito fermamente Giorgia Meloni di recente, sarà «per tutto il tempo necessario». L’audizione di Crosetto al Copasir di ieri, tra l’altro, è uno step dovuto e, anche se l’ultimo necessario, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sugli aiuti a Kiev.

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