Diario di guerra. Coop resisti ai pruriti degli antisemiti Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 26 giugno 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Coop resisti ai pruriti degli antisemiti»
Coop resisti ai pruriti degli antisemiti Diario di guerra di Deborah Fait
Accade di nuovo alle Coop! Come era successo anni fa durante una delle tante occasioni che avevano visto Israele costretto a difendersi contro il terrorismo palestinese, il grido era: boicottiamo Israele. In questi giorni gira in tutta Italia un volantino di “sociocoop” in cui viene chiesto ai cittadini/clienti di non acquistare prodotti provenienti da Israele o di aziende che lavorano con Israele. Boicottare Israele è una vecchia abitudine che si era concretizzata molto prima dell’avvento del BDS. Ricordo che molti anni fa, quando vivevo ancora in Italia, i comunisti antisemiti di allora avevano dato il via alla campagna “Non comprate pompelmi di Israele”. Da allora, con degli amici, separatamente, avevamo preso l’abitudine di entrare nei negozi di frutta e verdura per informarci sul luogo di provenienza dei prodotti. Alla risposta ce ne uscivamo dicendo a voce alta “Grazie ma io compro solo la frutta israeliana perché è la migliore” e li lasciavamo spesso a bocca aperta. Poi è arrivato il boicottaggio dell’acqua e Sodastream, l’azienda Israeliana che produce la migliore acqua gasata e che dava lavoro agli arabi dei territori di Cisgiordania (Giudea e Samaria), ha dovuto levare le tende e trasferirsi nel Neghev. I palestinesi sono rimasti in braghe di tela e i beduini, felicissimi, li hanno sostituiti. Ai boicottatori non interessa niente dei palestinesi, loro mirano a colpire Israele e sono verdi di rabbia quando si rendono conto che non ci riescono. Oggi gli antisemiti sono molto organizzati, altro che pompelmi, mica si accontentano, oggi boicottano tutto. Sono mesi che gli inferociti nelle università boicottano gli atenei israeliani. I libri di autori ebrei o che parlano di Israele devono essere presentati negli scantinati come moderni “carbonari”. Gli ebrei omosessuali e i loro simpatizzanti con bandiere di Israele vengono esclusi dai Pride, nelle scuole gli studenti ebrei hanno paura, nelle università non possono entrare. Insomma il boicottaggio è generale. Adesso è la volta delle Coop: ”Non comprate prodotti israeliani” con un elenco di menzogne da paura sulla pulizia etnica che non esiste, sull’apartheid che non esiste, sull’occupazione che non esiste perché nessun paese può occupare territori che gli appartengono. Giudea e Samaria erano stati assegnati al Focolare ebraico già nel 1922 e nel 1947 gli arabi avevano rinunciato con arroganza alla creazione di uno stato arabo. Il volantino antisemita parla anche della supposta fame a Gaza. Fame che non esiste e che persino l’Onu nega e afferma che è impossibile stabilire che a Gaza ci sia la fame. Israele manda ogni giorno 5/600 Tir di viveri e medicine. L’Onu e gli USA altrettanto. A volte i soldati israeliani, dove possono farlo, devono difendere la distribuzione del cibo ai palestinesi da Hamas che vuole requisirlo per poi rivenderlo. Queste cose le diciamo da mesi ma non entrano nelle teste degli odiatori. A partire dal 1933 la Germania nazista diede inizio al boicottaggio del commercio ebraico e le imprese di proprietà ebraica scomparvero. "Deutsche! Wehrt Euch! Kauft nicht bei Juden!" ("Tedeschi! Difendetevi! Non comprate dagli ebrei!"). Questo dicono anche gli antisemiti delle Coop e tutti i boicottatori di Israele “Italiani, non comprate dagli ebrei, non comprate prodotti di Israele, non leggete libri scritti da ebrei, rifiutate la cultura ebraica, la scienza ebraica, rifiutate Israele finché non riusciremo a eliminarlo” L’amica Angela Marotta scrive su Face Book: ” Sono rimasta sconcertata per quello che mi sono trovata tra le mani stasera! Chiedo a tutti quelli che possono, di agire contro le menzogne scritte su questo volantino-antisemita, squallido, tanto quanto denunciabile per false dichiarazioni, con lo scopo di boicottare certi prodotti in vendita presso Coop. Nel volantino di "sociocoop" viene chiesto ai soci/clienti di Coop di astenersi dall'acquisto di articoli provenienti da Israele e di chiedere a Coop di non acquistare prodotti di aziende che lavorano con Israele.” Lo sconcerto in me si trasforma in rabbia. La propaganda propal domina su tutto, persino sulle menti delle persone, è una propaganda abile, talmente furba e sottile che riesce e far marcire le intelligenze delle persone. Una propaganda diffusa dai media, da personaggi indegni come Guterres, il segretario dell’ONU, da un’odiatrice implacabile come Francesca Albanese e giù, giù, fino ai nostri desolanti, insensati ma scatenati Orsini, Di Battista e tutta la sinistra, da quella estrema a quella più moderata di Elly Schlein che non ha detto una parola sull’assenza dei gay ebrei ai Pride italiani. La bella notizia di cui attendo conferma, è che la Coop di Firenze non ha aderito al boicottaggio. Speriamo che altre si dissocino da pruriti neonazisti dei loro associati.