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Libero Rassegna Stampa
25.06.2024 Il Libano in 10 domande
Analisi di Maurizio Stefanini

Testata: Libero
Data: 25 giugno 2024
Pagina: 15
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: «Lo spettro della guerra è tornato a Beirut e ora ha il volto dell'Iran»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/06/2024, a pag. 15, con il titolo "Lo spettro della guerra è tornato a Beirut e ora ha il volto dell'Iran" l'analisi di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

Hezbollah in parata. Il Libano rischia una nuova guerra, se l'Iran lo vuole e muove la sua pedina locale. Il Libano è un paese altamente destabilizzato e in crisi economica da anni.

1) Qual è il rischio in Libano? «Questo weekend è stato tra i più sanguinosi dall'inizio del conflitto e il rischio di un contagio nel sud del Libano è ogni giorno sempre più grande» ha messo in guardia Josep Borrell. Guterres teme che diventi «un’altra Gaza», gli Usa avvertono sul rischio di allargare il conflitto, Netanyahu è accusato di voler aprire un nuovo fronte per suoi interessi politici, ma il punto è che è Hezbollah ad avere attaccato.
2) Come è iniziato questo conflitto? L’8 ottobre 2023, dopo avere espresso sostegno e elogio per l'attacco di Hamas contro Israele del giorno prima, Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi guidati e proiettili di artiglieria contro le posizioni israeliane Israele ha reagito con droni e cannonate. Successivamente gli scontri si sono intensificati.
3) Conseguenze? Tra il 21 ottobre 2023 e il 20 febbraio 2024 la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) ha registrato circa 7.948 episodi di fuoco di artiglieria da Israele al Libano e 978 dal Libano a Israele. Come conseguenza hanno dovuto lasciare le proprie case 96.000 israeliani 100.000 palestinesi. Hezbollah e alleati avrebbero avuto 725 caduti, Israele 19 caduti e 28 feriti. Sono morti almeno 96 civili in Libano, 18 in Siria a 11 in Israele.
4) Cosa è Hezbollah? Letteralmente il “Partito di Dio”, è un'organizzazione paramilitare sciita filo-iraniana nata nel giugno 1982 e divenuta successivamente anche un partito politico guidato da Hassan Nasrallah. Grazie al supporto iraniano la forza dell'ala paramilitare di Hezbollah, con almeno 100.000 militari, è cresciuta a tal punto nel corso degli anni tanto da essere considerata non solo più potente dell'esercito regolare libanese ma, secondo Israele, della maggior parte delle forze armate arabe. È inoltre una potenza economica, che si finanzia sia con l’aiuto iraniano che con tasse e traffici e così riesce anche a gestire uno Stato sociale che gli assicura consenso.
5) Qual è l’equilibrio etnico e religioso in Libano? Su oltre 6 milioni di abitanti ci sono 4,7 milioni di cittadini libanesi, un milione di lavoratori stranieri per lo più siriani e 470.000 rifugiati palestinesi. C’è però una diaspora variamente stimata tra i 4 e i 14 milioni. La grande maggioranza sono cristiani, ma tra quelli rimasti in Libano i musulmani sono invece il 59,5%.
6) Come è strutturato il sistema politico? In base agli accordi che portarono all’indipendenza dalla Francia nel 1943 il presidente deve essere un maronita, il primo ministro un sunnita, il presidente del parlamento uno sciita, il vice-primo ministro e il vice-presidente della Camera greco-ortodossi, il capo di stato maggiore dell’esercito druso. Il Parlamento aveva all’inizio un rapporto di 6 a 5 per i cristiani, ma dopo gli accordi di Taif nel 1989 si passò a metà e metà. In dettaglio, tra i 64 deputati musulmani ci sono 27 sunniti, 27 sciiti, 8 drusi e 2 alawiti. Tra i 64 cristiani 34 maroniti, 14 greco-ortodossi, 8 greco-cattolici, 5 armeni ortodossi, un armeno cattolico, un protestante e uno per le altre minoranze.
7) Ma funziona? In questo momento, no. Nel 2005 la Rivoluzione dei Cedri fu una alleanza inedita tra sunniti, cristiani e drusi che portò al ritiro delle truppe di Damasco e al richiamo in patria del generale Michel Aoun, costretto in esilio per essersi opposto ai siriani. Ma a quel punto Aoun si alleò proprio con Assad e con gli sciiti per essere eletto presidente. Il suo mandato è scaduto il 31 ottobre del 2022, e l’incarico è vacante. Ma anche il primo ministro dal 14 maggio 2022 è vacante. La situazione accresce il potere di Hezbollah, che grazie al fatto di avere l’appoggio dell’Iran e una forza militare fa come gli pare.
8) Quale sarebbe in teoria il rapporto di forze in Parlamento? In base al voto del 15 maggio 2022 Hezbollah ha ottenuto 13 deputati su 128, e con i suoi alleati arriva a 43.20 deputati sono andati all’alleanza di Aoun, 20 e 6 alle due alleanze cristiana anti-siriane (ma rivali) delle Forze Libanesi e della Falange, 7 al blocco dei sunniti anti-siriani, 12 all’alleanza riformista 17 ottobre, 8 ai socialisti drusi, altri 14 ad altri.
9) Cosa aveva determinate il voto? Iniziate il 17 ottobre 2019 in risposta a nuove tasse su benzina, tabacco e telefonate, le proteste in Libano si erano amplificate dopo che il 20 agosto del 2020 l’esplosione di un deposito di nitrato d’ammonio lasciato da Hezbollah nel porto di Beirut in condizioni di abbandono aveva provocato 214 morti, 7.000 feriti e 300.000 senza tetto.
10) E la situazione economica? I black-out sono continui, la moneta ha perso il 95% del suo valore, i tre quarti della popolazione sono in povertà.

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