I palestinesi boicottano la Pepsi perché ha il tappo bianco-azzurro Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 23 giugno 2024 Pagina: 15 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «I palestinesi boicottano la Pepsi perché ha il tappo bianco-azzurro»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/06/2024, a pag. 15, con il titolo "I palestinesi boicottano la Pepsi perché ha il tappo bianco-azzurro", la cronaca di Amedeo Ardenza
È stata un’altra giornata di guerra in Israele, la 260esima dallo scorso 7 ottobre. Ed è stata ancora una giornata di guerra su due fronti per le Israel Defense Forces (Idf). Con una novità: se fino a ieri le ostilità fra Hamas e Israele erano limitate al sud dello stato ebraico e alla Striscia di Gaza (soprattutto a Rafah, al confine fra Gaza e l’Egitto), ieri un drone delle Idf ha effettuato un attacco mirato a un veicolo che trasportava Ayman Ratma, il responsabile delle forniture di armi in Libano per Hamas e Jamaa Islamiya, una ramificazione della Fratellanza Musulmana. Il drone, riferisce il Jerusalem Post, ha colpito il veicolo nel quale viaggiava l’uomo, uccidendolo, nella valle di Bekaa, una trentina di chilometri a ovest di Beirut. Al pari della milizia sciita Hezbollah, anche la Jamaa Islamiya è stata responsabile di un serie di attacchi lanciati dal sud del Libano contro Israele negli ultimi otto mesi di conflitto. A maggio, le Idf avevano eliminato un altro alto comandante Jamaa Islamiya in Libano, Shurahbil Ali Alsayed. L’eliminazione, sabato, di Ratma resta sullo sfondo di scontri crescenti fra le Idf ed Hezbollah: ieri il gruppo sciita armato dall’Iran ha esploso due missili anticarro contro due case di Metulla, la cittadina più settentrionale dello stato ebraico, nei pressi del confine con il Libano. I due missili hanno provocato due incendi, Teleguidati con raggi laser ma sopratutto poiché viaggiano in orizzontale e a bassa quota, i razzi anticarro non possono essere intercettati dal sistema antimissile Iron Dome: benché la loro gittata sia limitata, Hezbollah li utilizza poiché i suoi miliziani operano a ridosso del confine in violazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu 1701 del 2006 secondo cui Herzbollah dovrebbe ritirarsi sulla sponda settentrionale del fiume Litani, una trentina di chilometri più a nord. In serata le Idf hanno riferito di aver colpito alcune postazioni di Herzbollah nel sud del paese dei Cedri.
La mattina si era aperta con la notizia secondo cui funzionari Usa avrebbero riferito al ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer che in caso di guerra aperta sul fronte nord, l'amministrazione Biden fornirebbe a Israele gli auti militari necessari per combattere Hezbollah. Con un caveat: gli Usa non invierebbero alcun effettivo nella regione. Fra i segnali che una guerra aperta fra Israele e il più pericoloso degli alleati dell’Iran è sempre più vicina arriva dal Kuwait, il cui ministero degli Esteri ha sollecitato i cittadini dell’emirato presenti in Libano a lasciare il Paese. I media israeliani hanno anche rilanciato le immagini di libanesi che gettano Pepsi-Cola per terra per protestare contro il nuovo tappo delle bottiglie che prima erano bianche, rosse e blu. Pepsi ha eliminato il rosso e il nuovo tappo bianco-blu ricorda troppo ai libanesi la bandiera israeliana.
La giornata non è stata più calma a sud: ieri le Idf hanno tentato di eliminare Raed Saad, il quarto più importante leader militare di Hamas, colpendo Al-Mawasi, nei pressi di Khan Younis a Gaza. Nelle stesse ore Hamas ha affermato che 42 persone avrebbero perso la vita ieri a Gaza a causa di due attacchi delle Idf, uno contro Al-Shati e uno contro Al-Tuffah, compiuti nel tentativo di eliminare Saad. Le Idf hanno commentato affermando di «non aver compiuto alcun attacco deliberato».
Sempre ieri Francesca Albanese, dal 2022 relatrice speciale Onu sui territori palestinesi e fra le più accese critiche di Israele, ha scritto su X che Israele userebbe i civili palestinesi come scudi umani: un’accusa che ha mosso dopo aver visionato il video di due militari israeliani che si muovevano a Jenin assieme a un palestinese con le mani legate. Anche in Cisgiordania la tensione è alle stelle: ieri un israeliano è stato ucciso dopo essere entrato a Qalqilyia nel nord dei territori. Il giorno prima un altro israeliano era stato ucciso appena messo piede a Qalqilyia.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante