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Il Foglio Rassegna Stampa
23.06.2024 La vergogna di Guterres che chiude gli occhi di fronte a Hezbollah
Editoriale di Claudio Cerasa

Testata: Il Foglio
Data: 23 giugno 2024
Pagina: 1
Autore: Claudio Cerasa
Titolo: «La vergogna di Guterres che chiude gli occhi di fronte ai terroristi che in Libano si armano per colpire Israele calpestando i paletti Onu»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 23/06/2024, a pag. 1, con il titolo "La vergogna di Guterres che chiude gli occhi di fronte ai terroristi che in Libano si armano per colpire Israele calpestando i paletti Onu" l'editoriale del direttore Claudio Cerasa.

ClaudioCerasa
Claudio Cerasa

Antonio Guterres in Libano. Le sue parole, con cui esprime preoccupazione per "l'escalation" fra Hezbollah e Israele sono di una ipocrisia rara. Infatti spetterebbe all'ONU, alla sua missione UNIFIL2, tenere a bada Hezbollah, far rispettare al gruppo terrorista la distanza prevista dal confine di Israele e garantire l'integrità del Libano. Invece no, Guterres è responsabile tanto quanto Hezbollah

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ieri ha dichiarato di essere “profondamente preoccupato” per l’escalation della tensione fra Israele e Hezbollah e ha scelto di utilizzare queste parole per provare a descrivere ciò che l’istituzione che rappresenta, le Nazioni Unite, pensa della situazione che esiste a nord di Israele. Così Guterres: “Una mossa avventata, un errore di calcolo, potrebbe innescare una catastrofe che va ben oltre il confine e, francamente, oltre l’immaginazione. Cerchiamo di essere chiari: non possiamo permetterci che il Libano diventi un’altra Gaza”. La posizione del numero uno delle Nazioni Unite – Nazioni Unite che negli ultimi nove mesi hanno fatto di tutto per legittimare chiunque abbia provato a delegittimare lo stato di Israele, aderendo in più passaggi all’agenda politica dettata dagli ayatollah iraniani e facendo di tutto per evitare che le leve della diplomazia internazionale potessero essere utilizzate per far pressione su Hamas e non su Israele – è un manifesto cristallino dell’inutilità, della pericolosità, della tossicità del posizionamento scelto dall’istituzione guidata da Guterres all’interno del cosiddetto scacchiere mediorientale. Guterres forse non se ne è accorto ma è dall’8 ottobre del 2023, il giorno dopo il massacro di Hamas nei kibbutz, che in Israele piovono razzi lanciati da Hezbollah, le milizie terroristiche libanesi finanziate e sostenute dall’Iran. Per la precisione, circa duemila missili in 257 giorni. Una media di otto al giorno. Con punte fino a duecento al giorno raggiunte il 12 giugno. Guterres, come spesso gli capita, dimentica di ricordare chi sono gli aggrediti e chi sono gli aggressori e cerca di confondere le acque mettendo sullo stesso piano gruppi di terroristi (Hamas, Hezbollah) con eserciti regolari (come quello di Israele). Ma la volontà di non chiamare le cose con il loro nome è legata a una vergogna internazionale che riguarda il doppio standard utilizzato dalle Nazioni Unite su Israele. Ogni attacco portato avanti a Gaza da Israele, per l’Onu, è potenzialmente un crimine di guerra, un attentato contro il diritto internazionale. Ogni attacco ricevuto da Israele dal nord, dal Libano, da Hezbollah, è invece qualcosa che può passare in secondo piano, nonostante l’impegno assunto proprio dall’Onu nel 2006 quando nacque Unifil, con la risoluzione 1701, secondo la quale non doveva esserci “personale armato, postazioni e armi” tra il confine di Israele e il fiume Litani “che non siano quelle dell’esercito libanese e delle forze Unifil”. Nel corso degli ultimi otto anni di “vigilanza” delle Nazioni Unite, Hezbollah ha consolidato il suo controllo sul Libano mediorientale, ha accumulato un arsenale di razzi e di missili, circa 100 mila ordigni puntati contro Israele, ha messo da parte missili di lunga gittata, 250-300 km, di tipo “Fateh”, acquistati dall’Iran, ha accresciuto i suoi armamenti anti carro e anti blindati e negli ultimi nove mesi i suoi attacchi verso Israele hanno costretto 60 mila israeliani a cambiare aria, a scappare dalle loro case. Mercoledì scorso Hassan Nasrallah, capo delle milizie terroristiche in Libano, ha avvertito che Hezbollah potrebbe prendere di mira Cipro, un paese dell’Unione europea, se il governo cipriota permetterà a Israele di utilizzare i suoi aeroporti e le sue basi per colpire il Libano. Si potrebbero paragonare la prudenza che l’Onu usa quando sono i terroristi a violare le risoluzioni e la prudenza che l’Onu non usa quando sceglie di accusare Israele di aver violato alcune risoluzioni. Ma il ragionamento più interessante da illuminare sul caso Guterres coincide con una domanda semplice: l’Onu che chiude un occhio di fronte ai nemici di Israele che si armano per provare a distruggere Israele sta lavorando alla stabilità del medio oriente o sta lavorando solo per essere una quinta colonna degli ayatollah iraniani aiutando i regimi teocratici a trasformare gli aggrediti in aggressori e gli aggressori in aggrediti? Dalla vergogna delle Nazioni Unite è tutto, a voi studio.

 

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