A scuola di odio contro Israele, in Italia
Cara Deborah,
alcuni docenti universitari scendono volentieri dal piedistallo accademico, ma solo per spronare gli studenti, anche quelli medi, a farsi utili idioti della nuova Intifada globale. Ospitati dalle scuole come venerati maestri, declamano imposture mentre fingono di esporre scientificamente i meri fatti. Fanno propaganda atteggiandosi ad arbitri imparziali dei conflitti. E sanciscono che l’unica via per avere la pace è la capitolazione ai piedi dei tiranni più sanguinari, al cui mirabile modello anelano. Nell’istituto in cui insegno gli studenti hanno cominciato da soli, almeno all’apparenza: già l’11 ottobre scorso il messaggio di una ex alunna ha raggiunto le caselle della posta elettronica istituzionale di tutti i docenti e gli studenti per denunciare l’ipocrisia di qualsiasi gesto di solidarietà per Israele, “stato TERRORISTA”. Nessuna replica da parte della scuola, neppure una minima dissociazione o presa di distanza. Sono seguiti articoli antisemiti sui due numeri del giornalino studentesco (l’ultimo dieci giorni fa, per chiudere in bellezza l’anno scolastico), un progetto didattico a tutti gli effetti, redatto sotto la supervisione di alcuni docenti, stampato e distribuito a spese e a cura della scuola. Per non farci mancare niente, nel corso dei tre giorni di occupazione, in sede garriva una bandiera palestinese. Solita amministrazione, insomma. Tutto nella norma. Quel che non si è potuto proprio sopportare, invece, è stato l’invito rivolto al professore emerito Sergio Della Pergola affinché parlasse agli studenti delle vicende storiche reali all’origine dello stato di Israele e della mancata nascita dello stato palestinese. Malumori. Mal di pancia. Manca la voce palestinese, hanno subito lamentato diversi docenti. Occorre riesaminare la proposta, ha richiesto una procedura eccezionale la dirigenza stessa. Alla fine s’inventano (testuale) che “tenendo conto della tematica estremamente delicata, si individua anche un altro relatore che possa dare seguito a un confronto con una visione storica di più ampio respiro”. Costui si chiama Fabrizio Eva, è docente di geografia politico-economica a Ca’ Foscari, e queste sono alcune delle castronerie con cui ha avuto l’impudenza di sommergere gli studenti:
"Israele se lo inventano le potenze occidentali nel 1947, la sua capitale è Tel Aviv e non Gerusalemme, i palestinesi fecero una seria proposta di pace che però l’intero Occidente rifiutò, è opinabile che Hamas sia un’organizzazione terroristica, la sua non è una guerra di religione ma è resistenza contro il colonialismo, le cifre che fornisce circa i civili caduti sono oro colato, il 7 ottobre è stato “terrificante dal punto di vista della società israeliana” ma una reazione per manifestare il proprio disagio da parte dei palestinesi, la risposta di Israele è asimmetrica e sproporzionata, Israele stringe d’assedio Gaza dal 10 ottobre impedendo l’accesso di energia medicine cibo e acqua, il diritto e la legalità internazionale non esistono, non è vero che in Israele la legge è uguale per tutti visto che i cittadini arabi non hanno l’obbligo di leva, sono i buoni vicini a fare i buoni confini e non viceversa, e Israele dovrebbe piantare più fiori anziché costruire muri…"
Grandi ovazioni da parte del corpo docente, per non parlare degli alunni più à la page. Questo, appunto, in uno dei licei più rinomati di una città come Milano. Non voglio neppure immaginare fin dove si possa arrivare altrove.
Andrea Atzeni
Caro Andrea,
Purtroppo non è difficile immaginare dove si possa arrivare non solo altrove, ma anche in Italia. La guerra di Gaza ha scoperto le carte, ha fatto cadere ogni remora, i veli sono volati via e l’antisemitismo ha raggiunto vette inimmaginabili. Ho letto il discorso di Geert Wilders, presidente del Partito della Libertà olandese, tenuto durante la sua visita a New York, sulla situazione in Europa. Alla fine ha detto: "In Francia, si consiglia agli insegnanti delle scuole di evitare argomenti considerati offensivi per i musulmani, tra cui i filosofi Voltaire e Diderot; lo stesso vale sempre più per Darwin. Non si può più insegnare la storia dell'Olocausto a causa delle sensibilità musulmane. In Inghilterra, i tribunali della sharia sono ora ufficialmente parte del sistema giudiziario britannico. Molti quartieri in Francia sono zone vietate per le donne senza velo. La scorsa settimana, una persona è quasi morta dopo essere stata picchiata dai musulmani a Bruxelles per aver bevuto durante il Ramadan. Gli ebrei stanno fuggendo dalla Francia in numeri record, sfuggendo all'ondata più grave di antisemitismo dalla Seconda Guerra Mondiale. Il francese è parlato oggi per le strade di Tel Aviv e Netanya, in Israele.” Questa è l’atmosfera in Occidente e quello che lei scrive a proposito del Liceo di Milano, non è altro che il quadro di quanto sta accadendo nel mondo. Per gli ebrei si profila un periodo molto difficile ma abbiamo una consolazione e una certezza: oggi la Stella di Davide non è più gialla ma azzurra come quella dell’IDF. Finché non distruggeranno Israele, e sarà difficile, per gli ebrei ma anche per i popoli europei che ancora non sono preda dell’islam, si può sperare nella salvezza.
Un affettuoso shalom