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Libero Rassegna Stampa
21.06.2024 I ragazzi ucraini resistono
Analisi di Maurizio Stefanini

Testata: Libero
Data: 21 giugno 2024
Pagina: 16
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: «I ragazzi ucraini resistono all'indottrinamento con le videolezioni»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/06/2024, a pag. 16, con il titolo "I ragazzi ucraini resistono all'indottrinamento con le videolezioni" l'analisi di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

La rieducazione dei bambini ucraini, fin dalle elementari, è una delle più subdole forme di occupazione russa. Ma gli ucraini resistono grazie a video-lezioni a distanza, con insegnanti ucraini. 

Durante il Covid l’educazione a distanza è servita a impedire i contagi; adesso sta vendo usata come forma di resistenza di fronte all’invasione. Lo spiega “Education under Occupation Forced Russification of the School System in Occupied Ukrainian Territories”: un rapporto di Human Rights Watch appena uscito che si occupa della rieducazione forzata dei bambini ucraini nei territori occupati dalla Russia, e che documenta sistematiche intimidazioni e minacce a insegnanti, studenti, genitori o dirigenti delle scuole ucraine.
Il documento parte dalle 8 del mattino del 24 febbraio 2022, quando colonne di truppe russe occuparono la strada periferica intorno a Kharkiv, la capitale e la città più grande della regione ucraina di Kharkivska. Non riuscirono a prendere la città, che è tuttora sulla linea del fronte. Ma per sei mesi controllarono un terzo della regione: circa 8.500 chilometri quadrati, dove erano iscritti 260.000 studenti delle scuole primarie e secondarie. Durante tutto quel periodo le autorità occupanti lavorarono per sostituire il sistema educativo ucraino con quello russo. Circa 223.000 studenti rimasero dopo la ripresa da parte delle forze ucraine di gran parte dell’area, nei mesi di settembre e ottobre 2022. Ma le forze russe hanno occupato anche le aree ucraine delle regioni Khersonska, Zaporizka, Donetska e Luhanska dell'Ucraina.
Dappertutto hanno imposto il loro sistema educativo e vietato l’istruzione in ucraino nel territorio occupato, in violazione delle norme internazionali.
In totale, gli esperti di Kiev stimano che un milione di ucraini in età scolare si trovino nei territori occupati dai russi, 458.000 nella sola Crimea. Secondo appunto quanto il Ministero ucraino dell'Istruzione e della Scienza a riferito a Human Rights Watch, oltre 62.400 bambini e ragazzi che vivono nelle zone occupate continuano a studiare in ucraino da remoto. I bambini ucraini sotto occupazione vengono inoltre indottrinati con slogan anti-ucraini, e ricevono anche un addestramento militare come parte del curriculum scolastico.
In particolare, si impongono loro libri di storia cercano di giustificare l’invasione russa.
L'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha anche riferito che le autorità russe richiedono alle scuole secondarie nel territorio occupato di riportare i nomi degli studenti dai 18 anni in su, in modo da poterli arruolare. Qualsiasi critica all’invasione nelle scuole è soggetta a ritorsioni da parte delle autorità occupanti. A Melitopol hanno punito uno studente che parlava ucraino a scuola portandolo per decine di chilometri con una borsa in testa verso una zona remota e abbandonandolo, per farlo tornare a casa da solo. I genitori sono stati minacciati di multe, perdita della custodia dei figli e detenzione se non iscrivevano i propri figli a scuole “russe” o se i loro figli studiavano il curriculum ucraino a distanza. Alcuni genitori, di conseguenza, avrebbero nascosto i propri figli.

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