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Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.06.2024 Uccidere gli ebrei non solo non è reato ma è anche una grande noia
Diario di guerra di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 08 giugno 2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Uccidere gli ebrei non solo non è reato ma è anche una grande noia»

Uccidere gli ebrei non solo non è reato ma è anche una grande noia
Diario di guerra di Deborah Fait

Briahan Joy Gray intervista Yarden Gonen, sorella di una ragazza presa in ostaggio da Hamas il 7 ottobre. La giornalista di The Hill, che è anche ufficio stampa del senatore Bernie Sanders (estrema sinistra), sbuffava e interrompeva l'intervistata. Lo scandalo ha portato al suo licenziamento. Ma è rivelatore di come l'opinione pubblica di sinistra non voglia pensare agli ebrei vittime del 7 ottobre

Spesso ragiono tra me e me su quello che stiamo vivendo da mesi in Israele. Cosa avrei fatto se l’Italia fosse stata invasa da terroristi assassini e migliaia di italiani fossero stati fatti a pezzi, ragazze stuprate, i loro seni tagliati per giocare a palla, se bambini italiani, neonati, lattanti, fossero stati messi nei microonde a bruciare. Se famiglie intere fossero state ammazzate nelle loro case, se giovani donne, dopo lo stupro, fossero state bruciate vive. Cosa avrei fatto? Avrei telefonato, scritto, mi sarei disperata, avrei chiesto notizie, avrei voluto sentire le ragioni di tanta barbarie e anche della reazione, la guerra contro i terroristi e i loro sostenitori. Una guerra che qualsiasi paese avrebbe fatto scoppiare dopo un’invasione del genere e l’assassinio di gente innocente. Per questo sono rimasta sconcertata e delusa dal silenzio di alcune persone che credevo vicine e che, soprattutto,  pensavo fossero intelligenti e non facilmente indottrinabili da un certo tipo di cinica propaganda. Il silenzio di certuni sul 7 Ottobre e i loro giudizi crudeli sulla guerra che ne è seguita, il loro sostegno ai terroristi e la loro pietà rivolta solamente alle vittime palestinesi, senza chiedersi come mai tanti civili di Gaza muoiano sotto le bombe israeliane, è sempre, per me, sconcertante. Come mai, dopo i ripetuti avvertimenti dell’IDF di ripararsi prima di un bombardamento, i palestinesi continuano a restare esattamente nei luoghi dove sanno che cadranno le bombe destinate ai terroristi. Perché?  Se lo sono mai chiesti quelli che condannano Israele senza cognizione di causa?  È una domanda che viene spontanea, vero? Israele manda milioni di bigliettini, fa migliaia di telefonate “andate via che domani bombardiamo” e loro, i civili palestinesi, non si muovono e aspettano. Nessuno si è chiesto come mai, a nessuno sorge il dubbio che qualcuno li costringa a restare per uno scopo cinico, quanto feroce, di fare vittime da attribuire a Israele? Pare di no. Non solo, ad ogni bombardamento segue la condanna a Israele e l’assoluta fiducia nel numero farlocco delle vittime rilasciato da Hamas. Persino l’ONU ha dimezzato il numero delle vittime ma sembra che nessuno abbia letto la notizia. Si continua a credere, ottusamente, a Hamas. I morti israeliani che sono migliaia, non solo i 1400 del 7 Ottobre, ammazzati in poche ore, con i coltelli, i mitra, il fuoco, guardando le vittime in faccia e ridendo del loro terrore, non vengono presi in considerazione. Anzi annoiano. L’esempio sconvolgente di quanto i morti israeliani, le donne ebree stuprate, suscitino sbadigli, lo ha dato una giornalista americana di “The Hill”, un sito politico statunitense, che è stata licenziata dopo la sua intervista a Yarden Gonen, sorella di Romi, stuprata e rapita da Hamas il 7 Ottobre al Nova festival. La giornalista, Briahan Joy Gray, commentatrice politica e addetta stampa del senatore democratico Bernie Sanders, noto antisemita, è stata vista alzare gli occhi al cielo e sbuffare annoiata mentre Yarden raccontava la tragedia della propria famiglia e la supplicava di parlare della violenza sulle donne israeliane da parte di Hamas. Alla fine la Gray, le ha tolto la parola e, seccata e annoiata, l’ha congedata bruscamente. Il comportamento osceno dalla Gray è stato notato dal pubblico che ha bombardato il sito di telefonate scandalizzate. Yarden, sconvolta, è riuscita solamente a dire “Ma è così che tratti le persone? Questo è successo alla mia sorellina e da quel giorno non sappiamo se è viva o morta”. Niente da fare, la giornalista non si è smossa di un millimetro, non si è commossa, non era nemmeno interessata a quello che raccontava la giovane israeliana con un filo di voce, disperata.  Giovedì sera la Gray ha annunciato su X (Ex Twitter) di essere stata licenziata da The Hill. Personalmente spero che nessuno le dia più un lavoro così delicato, che richiede umanità, cuore, passione e pietà.  

Qui il link dei minuti finali della scandalosa intervista.

https://twitter.com/strxwmxn/status/1798487179515330887?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1798500729533177950%7Ctwgr%5E0a44555e18bfc9b1f262fa28e99644a329e70f76%7Ctwcon%5Es3_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.jpost.com%2Fisrael-hamas-war%2Farticle-805226

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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