Quando la Francia ed i suoi alleati uccisero civili francesi Commento di Michelle Mazel
Testata: Informazione Corretta Data: 07 giugno 2024 Pagina: 1 Autore: Michelle Mazel Titolo: «Quando la Francia ed i suoi alleati uccisero civili francesi»
Durante il primo giorno delle grandiose commemorazioni dello sbarco in Normandia, Emmanuel Macron, scrive Le Figaro, “mercoledì ha reso omaggio alle vittime civili dei bombardamenti alleati e ha elogiato lo ‘spirito di sacrificio’ dei liberatori della Francia nel primo dei tre giorni di cerimonie per l'80° anniversario dello sbarco in Normandia, che hanno riunito i principali leader occidentali proprio quando la guerra colpisce ancora l’Europa.” Questi morti sono le “vittime della nostra lotta per la libertà e per la patria”, ha detto il Capo dello Stato nella scuderia di Saint-Lô (Manche), città martire la sera dello sbarco in Normandia. “Capitale delle rovine”, secondo l'espressione del drammaturgo irlandese Samuel Beckett, Saint-Lô è il simbolo di tutte le città (Caen, Lisieux, Flers, Le Havre, ecc.) che furono distrutte durante le operazioni per la Liberazione della Francia. Nell'estate del 1944 ci furono tra 50.000 e 70.000 civili vittime dei bombardamenti alleati in Francia, di cui 10.000 nella sola Normandia. Nella notte tra il 6 e il 7 giugno ci furono quattrocento morti a Saint-Lô, che sarà liberata il 18 luglio, per il 90% distrutta.
“Otto decenni dopo, la Nazione deve riconoscere con chiarezza e fermezza le vittime civili dei bombardamenti alleati. In Normandia e altrove sul nostro territorio”, ha osservato il Presidente. “Dobbiamo portare questo ricordo in piena luce (…) Con tristezza e lucidità”, ha insistito. “La cittadina venne bombardata per impedire ai tedeschi di inviare rinforzi sulle spiagge e così ostacolare lo sbarco”.
Senza dubbio, per garantire l'elemento sorpresa, gli abitanti non avevano ricevuto alcun avvertimento. Non era stato precedentemente stabilito un corridoio umanitario per permettere loro di sfuggire alla morte dal cielo. Non hanno avuto nemmeno il tempo di mettersi al riparo. Eppure erano dei francesi. Delle persone coraggiose, che avevano appena vissuto quattro anni difficili sotto un'occupazione spietata e che tuttavia quel giorno si sono trovate indifese. Da cinquanta a settantamila uomini, donne e bambini. Non conosciamo il numero dei feriti. Saint-Lô, città martire, è il simbolo della Normandia devastata. La liberazione della Francia avvenne a questo prezzo, ci viene detto. Ma allora c’è qualcosa che ci sfugge. Come si spiega che il Presidente francese e tutta la Francia non abbiano un po' più di umiltà quando si tratta dello Stato ebraico, selvaggiamente attaccato il 7 ottobre? Che sta combattendo da solo su almeno quattro fronti contro nemici che proclamano il loro desiderio di distruggerlo. Si pretende che faccia tutto il possibile per risparmiare le folle che hanno urlato di gioia per le atrocità del 7 ottobre; gli viene imposto di aiutare Hamas fornendogli convogli di petrolio e cibo che gli permetteranno di continuare la sua lotta. Il minimo errore viene portato all’estremo, le condanne arrivano da tutte le parti. Se la Francia e i suoi alleati fossero stati soggetti alle stesse condizioni, la bandiera tedesca non avrebbe sventolato ancora a lungo sull’Arco di Trionfo?