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Libero Rassegna Stampa
05.06.2024 L’Ucraina contrattacca
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 05 giugno 2024
Pagina: 14
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «La Russia intimorita dai missili americani»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 05/06/2024, a pag. 14 con il titolo "La Russia intimorita dai missili americani" la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

I primi bersagli russi, a nord di Belgorod, distrutti da lancia-razzi HIMARS forniti dagli americani. Il Cremlino minaccia sfracelli, ma in concreto può fare ben poco. In compenso, al fronte, gli ucraini sono in grado di passare al contrattacco.

Un nuovo livello del conflitto russo-ucraino è stato l'impiego perla prima volta di lanciarazzi americani HIMARS per colpire il territorio russo.
Razzi con gittata di 80 km hanno distrutto a Kiselyovo, a Nord di Belgorod, una postazione antiaerea di missili S-300. Lo sdoganamento di armi USA oltre il confine, seppure non tocchi ancora i più potenti missili ATACMS, ha alimentato ieri nuovi avvertimenti da parte della Russia.

AVVERTIMENTO

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, riprendendo i proclami del presidente francese Emmanuel Macron sull'invio di truppe francesi a Kiev, ha detto che «gli istruttori occidentali non saranno considerati immuni dagli attacchi, siano francesi o meno». E il ministro degli Esteri Sergei Lavrov: «Sugli istruttori francesi, ho motivo di credere che siano già in Ucraina. Siano membri delle forze armate francesi o solo mercenari, sono obiettivi legittimi per le nostre forze». Sempre in tema di mercenari, fonti di Kiev, come Ukrinform, hanno divulgato la morte in combattimento, sul fronte di Kharkiv, del georgiano Khvicha Gvindzhishvili, come dichiarato da Vano Nadiradze, capo del contingente georgiano delle forze ucraine, che finora ha avuto 60 caduti.
Sul fronte di Kharkiv, secondo l'istituto americano ISW, gli ucraini hanno ripreso alcune posizioni nel centro di Vovchansk, presso la via Dukhovna, ma i russi manovrano in periferia, a provare un aggiramento. Droni ucraini hanno bombardato una colonna di 18 veicoli militari russi nella zona di Kursk. Le forze ucraine hanno inoltre lanciato missili sulla Crimea, colpendo un traghetto, e anche sul territorio russo di Krasnodar, su una struttura petrolifera. In Crimea, secondo Ukrinform i russi hanno piazzato batterie antiaeree tra case di civili: «A Sebastopoli, i residenti lamentano che lanciatori di missili antiaerei S-300 sono stati posizionati tra case private al 7° km dell'autostrada di Balaklava».
Anche sui fronti del Donbass si combatte e lo stesso presidente Volodymir Zelensky s'è detto convinto che l'offensiva principale del nemico sia «quella nel Donetsk, non quella su Kharkiv», quest'ultima considerata diversiva.
Nell’Est, comandanti russi come Igor Kimakovskij hanno affermato che, «dopo la nostra conquista dei villaggi di Netailovo e Umanskoye, negli ultimi 7 giorni, le truppe ucraine nella vicina Karlovka rischiano ora l'accerchiamento».
In tale quadro Zelensky s'appresta, dopo le celebrazioni previste giovedì per gli 80 anni dello sbarco in Normandia, a essere ricevuto da Macron all'Eliseo venerdì. Se la Francia scalpita, in Europa ci sono svariate posizioni. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani esclude nostre armi oltre il confine ucraino: «Non abbiamo autorizzato l'uso di armi italiane fuori dal territorio ucraino. Un paese decide come vuole, l'importante è sostenere l'Ucraina». Tajani ha garantito che «arriveranno presto nostri aiuti tra cui missili antiaerei SAMP/T», dunque per difesa delle città ucraine e non per attacco.
Da quell'Ungheria che il 1° luglio assumerà la presidenza di turno dell'Unione Europea, il ministro degli Esteri Peter Szijjarto paventa la guerra mondiale: «I russi risponderanno ad attacchi sul loro territorio. Il treno della guerra è partito dalla penultima stazione. La prossima fermata è l'ultima fermata. Arriverà lì o qualcuno premerà il freno di emergenza?».

ESERCITO DECIMATO

Il presidente americano Joe Biden straparla. Afferma che «l'esercito russo è stato decimato in modo pazzesco», il che è smentito dall'intensificarsi della guerra e dall'aumento della mobilitazione russa. Poi rivendica: «La NATO è oggi più forte e sono stato io a renderlo possibile». In verità, sotto Biden il ritiro dall'Afghanstan nel 2021 ha depresso la NATO, incoraggiando Mosca ad attaccare Kiev nel 2022. Il merito poi di aver ricompattato l'alleanza è stato, paradossalmente, dell'invasione russa, che ha suonato la sveglia, e non di Biden.
Le parole della Casa Bianca sull'indebolimento russo fanno a pugni con l'allarme della Norvegia, il cui ministro della Difesa Eirik Kristofferson dice: «La Russia avrà la forza di attaccarci fra 2-3 anni». Prestissimo rispetto a stime tedesche di 5-8 anni. È arduo pensare che la Russia intenda davvero attaccare per prima un'alleanza molto più forte e più popolosa. Forse Kristofferson voleva solo spronare il Parlamento di Oslo, che ha approvato mega-investimenti per la difesa, fra cui 6 nuovi sottomarini e 3 nuove brigate dell'esercito, per 140 miliardi di euro fino al 2036.

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