Attraverso la voce del loro vice Primo Ministro, gli irlandesi soffocano dall'indignazione per il trattamento “inflitto” dagli israeliani alla loro rappresentante in Israele, l'ambasciatrice Sonya McGuinness.Ascoltiamolo. Venerdì scorso il vice Primo Ministro irlandese Micheal Martin si è lamentato: “Trovo che questo sia totalmente inaccettabile e che non sia un modo di trattare i diplomatici, e che è al di fuori della norma con cui i diplomatici vengono trattati in qualsiasi Paese.” Allora, cosa abbiamo fatto a questa affascinante signora, che, precedentemente di stanza ad Ankara, aveva presentato le sue credenziali al Presidente Herzog il 17 settembre 2023? Convocata al Ministero degli Affari Esteri insieme ai suoi colleghi di Norvegia e di Spagna, i cui governi come il suo, avevano appena dichiarato di riconoscere lo Stato di Palestina, è stata costretta, come gli altri due, a guardare il video del 7 ottobre girato dalle telecamere dei terroristi di Hamas. Questo video, della durata di 3 minuti e 10 secondi, che evoca la cattura delle giovani “osservatrici” presso la base di Nahal Oz, è stato montato e censurato per escludere le scene più sconvolgenti, come i numerosi ragazzi e giovani donne assassinati nella base di Nahal Oz (…) oltre a numerose scene di estrema brutalità. Si dice che lei sia rimasta molto provata. Il che solleva diverse domande. Questa esperta diplomatica non ne era al corrente? Più precisamente, non lo era il suo governo? Insomma, prima di prendere la decisione di riconoscere un Paese, bisognerà ben conoscerlo un pochino, o no? Possiamo quindi supporre che gli esperti di Dublino avessero già preso informazioni sia sui leader di Ramallah che su quelli della Striscia di Gaza. Potrebbe essere che, da ipocriti come Tartufo, vogliono che nascondiamo loro la realtà? che non vogliono vedere con i propri occhi di cosa quei leader sono capaci? La storia recente sembra avvalorare questa ipotesi. Non è infatti la prima volta che l'ambasciatrice viene convocata al Ministro degli Esteri a Gerusalemme. Nel novembre del 2023, in seguito al primo – e purtroppo per il momento l’unico – accordo per il rilascio di alcuni ostaggi, il Primo Ministro irlandese Léo Varadkar aveva pubblicato un tweet per esprimere la sua “enorme gioia e sollievo alla notizia del rilascio di Emily Hand, una bimba di cinque anni - dopo cinquanta giorni di prigionia”, aggiungendo “che una bambina innocente che si era persa è stata ora ritrovata e restituita alla famiglia.” Solo che Emily non si era persa. Era stata rapita da dei terroristi assetati di sangue il 7 ottobre mentre era con la sua seconda mamma, che è stata assassinata dai suoi rapitori. Emily non è stata ritrovata (da chi? come?), si sapeva dov'era. Non è stata “restituita” (da chi?), ma la sua libertà è stata patteggiata a caro prezzo da Sinwar e dai suoi scagnozzi.Solo che questa verità, i neo Tartufo irlandesi non hanno mai voluto vederla.