Dieci ministri scrivono al governo israeliano Redazione de Il Foglio
Testata: Il Foglio Data: 18 maggio 2024 Pagina: 3 Autore: Redazione de Il Foglio Titolo: «Dieci ministri scrivono al governo israeliano»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 18/05/2024, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Dieci ministri scrivono al governo israeliano".
I ministri degli Esteri di Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito e Svezia hanno scritto una lettera al loro omologo israeliano Israel Katz per avanzare richieste umanitarie in sette punti. I ministri esordiscono dicendo che Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi e che sono contrari all’operazione a Rafah. Nella lettera, che il Foglio ha potuto leggere, chiedono di implementare l’ingresso degli aiuti umanitari, di aprire il valico di Rafah, di lasciare aperti tutti i valichi. Ieri per la prima volta una nave carica di aiuti è attraccata al porto costruito dagli Stati Uniti a Gaza. Israele assieme all’Onu e all’Egitto vuole creare un’infrastruttura sicura a Rafah per permettere ai carichi di passare in sicurezza. L’idea di Tsahal di togliere a Hamas il controllo del valico è stata importante e fare in modo che i rifornimenti umanitari non finiscano più nelle mani dei terroristi dovrebbe essere interesse di tutti, anche dell’Egitto che teme una crisi di rifugiati palestinesi in fuga da Rafah e diretti verso la sua frontiera. L’Onu dovrebbe avere ancora più a cuore l’idea che il valico sia un posto quanto più sicuro possibile e senza infiltrazioni terroristiche. Il piano che ha presentato Israele prevede che dall’Egitto entrino i camion che trasportano benzina e intende rafforzare la capacità del valico di Kerem Shalom per gli aiuti umanitari. Nelle intenzioni di Israele c’è anche quella di affidare il controllo del valico di Rafah a palestinesi che non hanno rapporti con Hamas. Tra i firmatari si nota l’assenza degli Stati Uniti e anche della Spagna, che ieri ha detto che non permetterà ai carichi di armi diretti verso Israele di attraccare nei suoi porti. La lettera dei dieci ministri è ben calibrata, ma è una lettera a Israele e rischia purtroppo di avere l’effetto di tutti gli appelli mossi finora: far sentire Hamas più legittimato. E se Hamas si sente più legittimato grazie alla pressione internazionale su Israele, ai tavoli negoziali continuerà sempre ad avere meno motivi per accettare un accordo.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante