Milano, gli anti Israele imbrattano l’ateneo Cronaca di Emiliano Del Toso
Testata: Libero Data: 18 maggio 2024 Pagina: 10 Autore: Emiliano Del Toso Titolo: «Gli anti-Israele imbrattano l'ateneo. Free Gaza e Rettore Terrorista»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/05/2024, a pag. 10 con il titolo "Gli anti-Israele imbrattano l'ateneo. Free Gaza e Rettore Terrorista" la cronaca di Emiliano Del Toso.
Statale nel caos. Continua l’epopea degli stralunati, sgangherati e sconlusionati occupatori abusivi dell’Università di Milano, che aggrappandosi ai proclami di solidarietà nei confronti del popolo palestinese, ne approfittano per bivaccare, bere, consumare droghe e fare feste in cui la confusione sociopolitica va di pari passo con l’anarchia dei comportamenti.
Dopo la clamorosa giornata di giovedì, che ha registrato addirittura una rissa violenta e uno scontro interno tra fazioni opposte, tra i militanti della vecchissima ma granitica Lotta Comunista, veri e propri duri a morire, nostalgici delle filosofie marxiste e leniniste, e i terribili agitatori della Tendifada, appartenenti ai collettivi studenteschi e ai movimenti centrosocialisti, ieri è stato il turno degli sfregi e degli imbrattamenti sui muri della magnifica sede di via Festa del Perdono.
Al di là delle scritte a favore della Palestina come “Free Gaza”, evidenziano l’inquietante genericità del pensiero diffuso tra gli pseudo-rivoluzionari frasi minacciose e di odio gratuito come «Più sbirri morti», «Franzini sionista» (il rettore dell’ateneo, che rimarrà in carica fino a settembre, per poi essere sostituito da Marina Brambilla) e addirittura alcune che contengono bestemmie sconcertanti.
Per sconfessare la carica sovversiva dei soggetti in questione, è sufficiente provare a mimetizzarsi tra di loro, per scoprire che la maggior parte forse non è davvero così interessata al conflitto in Medio Oriente, e che molti utilizzano questi momenti di agitazione come un motivo valido per evitare lezioni in aula e sessioni di esame. In fondo, niente è cambiato dall’epoca in cui gli Afterhours, rock-band cult dell’ex ribelle Manuel Agnelli, mettevano alla berlina già negli anni Novanta i giovani figli di papà che amano oggi come ieri indossare la kefiah, simbolo del patriottismo palestinese: «Sabato in barca a vela, lunedì al Leoncavallo».
Non sono certamente da mettere in discussione il diritto di critica e le richieste di approfondimento geopolitico, magari da rivolgere proprio agli stessi docenti, ma gli atteggiamenti radicali e profondamente ostili degli studenti in rivolta ormai proseguono ininterrottamente da venerdì 10, il primo giorno di TendiFada, e rappresentano un elemento di disturbo anche nei confronti di quei ragazzi che hanno il diritto di vivere l’ateneo come nient’altro che un luogo di studio. L’occupazione e l’impegno politico come pretesti per distruggere sono temi evidenziati da Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia: «Le foto scattate da Riccardo Varini, neo eletto nel comitato di direzione di facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano con “Studenti per le Libertà” - movimento studentesco da sempre vicino a Forza Italia - mostrano chiaramente la devastazione perpetrata dai collettivi studenteschi che da quasi una settimana stanno occupando la sede di via Festa del Perdono. La solidarietà alla popolazione di Gaza è una scusa per giocare a fare i rivoluzionari. Condanniamo con fermezza le scritte ingiuriose contro le forze dell'ordine e il rettore Franzini. Auspichiamo che gli artefici degli scempi vengano individuati, costretti a pagare le spese per il ripristino dei muri e di qualunque suppellettile danneggiato ed espulsi immediatamente dalla Facoltà di appartenenza. Vanno sgomberati subito. Le Università sono luoghi di cultura e vanno protetti».
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