Salone del libro di Torino, la realtà e le menzogne del Corriere Cronaca (fasulla) di Mattia Aimola
Testata: Corriere della Sera Data: 12 maggio 2024 Pagina: 1 Autore: Mattia Aimola Titolo: «Fiamma Nirenstein al Salone del Libro. Alla presentazione attacco al 25 aprile. E in tanti lasciano la sala»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/05/2024, nelle pagine torinesi dell'edizione digitale, con il titolo ''Fiamma Nirenstein al Salone del Libro. Alla presentazione attacco al 25 aprile, in tanti lasciano la sala", la cronaca del tutto fasulla di Mattia Aimola.
Erano annunciati interventi per impedire la presentazione, la Digos ha quindi consentito che entrassero nella sala solo coloro che potevano trovare posto, perché quello era l'unico modo per poter controllare la presenza di coloro che minacciavano di impedire la presentazione. Dalla sala, contrariamente a quel che afferma Aimola sul Corriere, nessuno se ne è andato. Non solo, ma tanti applausi hanno accolto i tre relatori, anche per le citazioni sul 25 aprile e il 1° maggio.
I pro-Palestina, violenti all'esterno, volevano fare irruzione. Fallita. Ma ricevono una grande soddisfazione: domani (lunedì) si aprirà per loro il Salone del Libro. Praticamente consegnandosi agli invasori.
Attacchi a 25 aprile e Anpi e mezza sala si svuota. È successo al Salone del Libro, durante la presentazione de libro, «7 ottobre 2023. Israele brucia» della giornalista Nirenstein.
Le parole le ha pronunciate il giornalista Angelo Pezzana: «Sento parlare di pericolo fascista ma è tutto il contrario. L’Anpi che dirige il 25 aprile, per fortuna sta cominciando ad avere delle crisi interne ma è comunque una potenza della disinformazione. Non parliamo poi del1° maggio, i lavoratori coprono di insulti solo uno stato: Israele. Poi ci sono i centri sociali che indicano alle autorità locali come devono comportarsi nei confronti di quello che capita nel mondo. E i sindaci che non hanno quasi nessun potere».
Nel mirino di Pezzana finiscono anche gli studenti: «Non capiscono niente, ascoltano i professori che sono tutti di sinistra. L’Università di Torino che prima aveva rapporti con quelle israeliane ha stabilito che vanno chiusi tutti i rapporti con Israele. Eppure a Torino l’università continua ad avere rapporti con l’Iran, questo non l’ha detto nessuno».
Attacchi ai manifestanti pro Palestina anche da Gianni Vernetti: «Gaza è sequestrata da 19 anni da un’organizzazione criminale che uccide gli omosessuali. Quando vedo la solidarietà delle organizzazioni Lgbt alla Palestina provo imbarazzo». Sullo stesso piano anche il giornalista Giancarlo Loquenzi: «I manifestanti pro Palestina inneggiano ad Hamas».
Fiamma Nirestein, collegata da Gerusalemme, ha messo in guardia tutti sul rischio di un ritorno dell’antisemitismo.
«Il 7 ottobre è stata una piccola Shoah. In poche ore sono state uccise più persone che in un giorno della shoah. Il libro è una riflessione su quello che stiamo attraversando, perché è accaduto, come. In tantissimi sono corsi a difendere il paese dalla invasione che aveva previsto Hamas. La difesa del paese viene però vissuta in modo sbagliato da un pezzo di pianeta che non capisce l’esistenza di un male da cui Israele scappa da anni. I manifestanti che urlano ‘dal fiume al mare per la Palestina” vogliono la distruzione di Israele».
Invece che rettificare, il giorno dopo, sulle pagine torinesi dell'edizione cartacea, esce un trafiletto sempre con lo stesso falso resoconto, il riassunto dell'articolo pubblicato "a caldo".
È successo sabato mattina, al Salone, durante la presentazione di 7 ottobre 2023. Israele brucia della giornalista israeliana Fiamma Nirenstein. Le parole le ha pronunciate Angelo Pezzana: «Sento parlare di pericolo fascista ma è il contrario. L’Anpi che dirige il 25 aprile, per fortuna sta cominciando ad avere delle crisi interne, è una potenza della disinformazione. Non parliamo poi del 1o maggio, i lavoratori coprono di insulti solo Israele. Poi ci sono i centri sociali che indicano alle autorità locali come devono comportarsi nei confronti di quello che capita nel mondo. E i sindaci che non hanno quasi nessun potere». Nel mirino sono finiti anche gli studenti: «Non capiscono niente, ascoltano i professori che sono tutti di sinistra. L’Università di Torino ha chiuso i rapporti con gli istituti israeliani eppure continua ad averne con l’Iran, questo non l’ha detto nessuno».
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