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Libero Rassegna Stampa
05.05.2024 Putin vuole la testa di Zelensky
Cronaca di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 05 maggio 2024
Pagina: 15
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «Putin vuole la testa di Zelensky»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 05/05/2024, pag. 15, con il titolo "Putin vuole la testa di Zelensky", la cronaca di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky finisce nella lista dei ricercati di Mosca. L'intento è chiaro: insediare a Kiev un governo scelto da Putin.

Il ministero dell’Interno russo ha spiccato un mandato d’arresto per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per il suo predecessore Petro Poroshenko e per il comandante delle forze armate di terra dello stesso Paese, Oleksandr Pavlyuk.
Il messaggio, lanciato proprio in corrispondenza di quella che probabilmente si sta rivelando come la fase preliminare della grande offensiva russa, è chiaro: arriveremo a Kiev a prendervi. Quello russo, oltre a essere una risposta al mandato d’arresto spiccato dal Tribunale dell’Aja contro Putin, è anche probabilmente un tentativo di accelerare i tempi, cioè di convincere il presidente ucraino a lasciare precauzionalmente il suo Paese dando un colpo di grazia morale alle speranze di resistenza.

UNA NUOVA FASE

C’è ovviamente un certa dose di ottimismo nei piani di Mosca, ma lo stesso Zelensky ieri durante un incontro con i cadetti ha utilizzato parole più drammatiche del solito, come se davvero ci si trovasse di fronte a uno scontro decisivo: «Stiamo affrontando una nuova fase della guerra», ha detto, «l’occupante si sta preparando per tentare di espandere le azioni offensive e noi tutti insieme, tutti gli ucraini, i nostri soldati, il nostro Stato, i nostri partner, dobbiamo fare di tutto per contrastare il piano offensivo russo». Il presidente ha poi sottolineato che «tutti devono dimostrare che l’occupante, in ogni circostanza, non sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi, qualunque cosa faccia e non importa in quale vile modo agisca». Su X ha poi anche lanciato l’ennesimo appello perché siano prese «decisioni tempestive e adeguate sulla difesa aerea dell'Ucraina», chiaro messa agli alleati, e che arrivino «forniture tempestive di armi ai nostri soldati». Singolare invece la posizione di Poroshenko che rischia di essere arrestato dai russi e che nemmeno può lasciare anzitempo il suo Paese per ordine del servizio di sicurezza ucraino.
In ogni caso secondo il presidente ucraino questa settimana Mosca ha effettuato «380 attacchi contro le nostre città e regioni»: ieri è toccao gg to ancora a Kharkiv e al distretto di Pavlohrad della regione di Dnipropetrovsk. L’Ukrinform sostiene che i russi stanno cercando di sfondare le difesa da tre lati contemporaneamente, prendendo d’assalto in particolare la regione di Kupyan vicino ad Andriivka e Stelmakhivka, e con l'appoggio dell’aviazione i distretti di Makiivka, Nevskij e Serebryansk in direzione di Lyman. Mentre «i tentativi del nemico di avanzare a Bilogorivka non si fermano».
Secondo l’Istituto per lo studio della guerra (ISW) «l’obiettivo principale della Russia in Ucraina per l'anno in corso rimane la completa conquista delle regioni di Donetsk e Luhansk». Mosca invece sostiene di aver abbattuto quattro missili americani Atacms lanciati dagliucraini sulla Crimea, mentre denuncia un’esplosione e un incendio a Belgorod con vari feriti.
I toni a dir poco accessi continuano invece a caratterizzare le dichiarazioni degli esponenti politici di entrambe le parti, con l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri Ue Borrell che dopo aver accusato gli Usa di due pesi e due misure sulle due guerre in corso (Ucraina e Gaza), ha sottolineato che «la Russia rappresenta una minaccia esistenziale per l’Europa» in quanto «se avrà successo in Ucraina, non si fermerà qui». Parole che fanno pensare a un possibile crescente impegno della Nato, come appunto l’invio di eventuali soldati in Ucraina già ventilato dal presidente francese Macron.

LE CONDIZIONI ITALIANE

L’Italia ha chiarito ulteriormente la sua posizione in proposito, con il ministro della Difesa Crosetto che in un’intervista al Corriere della Sera ha sottolineato che l’Ucraina va aiutata in ogni modo possibile, ma quanto a un eventuale intervento armato «assolutamente no». Crosetto ha chiarito che il nostro ordinamento nemmeno lo permette, in quanto «possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell'Onu».
Quello ipotizzato in Ucraina dunque non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe un’ulteriore escalation del conflitto «che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini».

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