La dura e pericolosa battaglia di Eden Golan all'Eurovision Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 28 aprile 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «La dura e pericolosa battaglia di Eden Golan all'Eurovision»
La dura e pericolosa battaglia di Eden Golan all'Eurovision Diario di guerra di Deborah Fait
Eden Golan, la concorrente israeliana all’Eurofestival 2024, dovrà essere preparata al peggio. Non solo si esibirà in un clima di odio contro gli ebrei che sta allagando come un’alluvione tutta l’Europa ma lo farà a Malmoe, in Svezia, considerata una delle città più antisemite al mondo. Al mondo capite? Per Israele cantare in quella città svedese sarebbe stato complicato comunque perché su 350.000 abitanti, più di 100.000 sono musulmani. In un momento così delicato e pericoloso per ogni ebreo, da quando la guerra a Gaza ha reso palpabile un sentimento di odio che alberga nel DNA della maggior parte del genere umano, il pericolo per Eden e per tutti gli israeliani che la seguiranno per sostenerla e farle coraggio, sarà enorme. Ogni anno e in qualunque parte del mondo si trovi, l’equipe israeliana dell’Eurovision e i suoi sostenitore vengono aggrediti, a volte gli odiatori hanno tentato di invadere l’albergo che li ospitava. L’odio è cosa antica e sempre attuale se riguarda gli ebrei. Israele è stato il primo paese non europeo a partecipare all’Eurovision, nel lontano 1973, e ha vinto ben tre volte: Ofra Haza nel 1993, Dana International nel 1998, Noa nel 2009 e ha ospitato la competizione due volte a Gerusalemme e una volta a Tel Aviv. Quest’anno sarà dura e il mio timore è che, a suon di fischi e urla, le impediscano di cantare, una volta sul palco. Non dimentichiamo che in Italia i neonazisti comunisti hanno impedito di parlare a Maurizio Molinari e a David Parenzo perché ebrei. E l’Italia dovrebbe essere migliore della Svezia dove hanno dimenticato da anni ormai cosa significhi il vivere civile grazie alle porte aperte all’islam e alla feccia più violenta dei figli di Allah. Le notizie dicono che Eden si esibirà il 9 maggio. Lo Shin Bet ha raccomandato a lei e a tutta la delegazione israeliana di non muoversi dalle loro camere d’albergo e, nel momento di recarsi all’esibizione, saranno tutti scortati dalla polizia svedese e da agenti israeliani. Mi pare follia però questa è la indecente realtà in cui viviamo. Il canale Keshet 12 della TV israeliana ha annunciato che tra la popolazione musulmana della città è già presente un livello molto alto di isteria antisemita. I giornalisti della testata israeliana sono stati aggrediti a calci e sputi non appena li hanno sentiti parlare in ebraico. Un’ abitante ebrea di Malmoe ha detto che il 7 ottobre ha sentito in strada urla e applausi, e cori di Allahu Akhbar urlati al cielo. Da allora percorre il breve tragitto da casa alla macchina armata di coltello e spray al peperoncino.
“Esci e vedi esattamente le stesse persone che hanno urlato di felicità il 7 ottobre, ma qui non c’è differenza, qui sarebbero in grado di commettere le stesse atrocità contro di noi se solo potessero”, ha detto ai giornalisti israeliani. Più della metà della minuscola comunità ebraica della città pensa di lasciare il paese. Alcuni poliziotti hanno assicurato di aver sentito voci di un possibile attentato durante l’Eurovision. Purtroppo l’antisemitismo a Malmoe non è una novità, ne aveva parlato ampiamente Manfred Gerstenfeld nei sui articoli su Informazionecorretta.
I turisti che vanno in Svezia da Israele sono regolarmente avvisati di fare attenzione. Nel 2015, un giornalista Israelo/svedese aveva voluto fare una prova e si era messo a camminare per le strade con la kippà in testa, alla fine aveva dovuto interrompere l’esperimento per salvarsi la vita. Avevano incominciato ad insultarlo, a minacciarlo, a spintonarlo con violenza. “Non è molto comodo essere ebreo a Malmoe”, fu il suo commento.
Auguriamo a Eden Golan di poter cantare per un pubblico civile e, chi può, in Italia, voti per lei. Sarebbe un piccolo riscatto alla vergogna del 25 aprile.