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Libero Rassegna Stampa
27.04.2024 La sinistra copre i violenti del 25 aprile
Cronaca di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 27 aprile 2024
Pagina: 5
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «La sinistra copre i violenti del 25 aprile»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 27/04/2024, a pag. 5, la cronaca di Alessandro Gonzato intitolata: "La sinistra copre i violenti del 25 aprile".


Alessandro Gonzato


Elly Schlein non ha detto una parola contro l'aggressione alla Brigata Ebraica del 25 aprile.

Il silenzio degli indecenti. Sss... Non disturbateli.
Nel Partito democratico non una parola di condanna per il pestaggio del 25 aprile in piazza del Duomo, nel cuore di una Milano ridotta a capitale islamica e islamista. Una quindicina di nordafricani, violenti di seconda generazione, hanno picchiato i volontari che scortavano la “Brigata Ebraica”, in cui c’erano anche anziani e bambini: bastonate, calci e pugni, e nessun dem che abbia deplorato la barbarie. Dieci fermati, manifestanti feriti, e ieri il tribunale ha convalidato l’arresto di un 21enne egiziano accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi razziali. E' stato anche denunciato per il possesso di un bastone. E toh: si è scoperto che il ragazzo è irregolare in Italia, arrivato nel 2021 senza documenti, vive a Sesto San Giovanni (periferia milanese), lavora in nero come muratore e il giudice ha concesso il nulla osta per l’espulsione (intanto ha il divieto di dimora a Milaano). Sembra – aspettiamo ulteriori sviluppi – una delle “risorse” care all’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. L’udienza è stata fissata il 16 maggio.
L’assalto ai “City Angels”, i volontari a difesa della Brigata e che ogni notte portano il cibo ai senzatetto, è avvenuto davanti al McDonald’s, un inferno durato una ventina di minuti, a più riprese. L’irregolare, in tribunale, ha provato a giustificarsi: «Ho cercato di mettere fine a un litigio, sono stato colpito e ho reagito. Non ce l’avevo con nessuno, non mi interessava la manifestazione». L’egiziano l’ha detto assistito da un interprete. Le uniche parole chiare in italiano le ha urlate durante l’assalto ai malcapitati, insulti ai volontari, a Israele, all’Italia. Il tutto avvolto nei cori «Palestina libera!», «Assassini!», «Stop al genocidio!», «Vogliamo la pace!». Sono volate sedie e vasi. Il bilancio poteva essere tragico.

CAMICIE NERE

Elly Schlein però – guarda un po’ – non ha detto niente, e dire che giovedì, poco dopo i misfatti, la capo-dem aveva speso parole su tutto, specialmente sul fascismo. Si era chiesta «cosa costi a Giorgia Meloni dichiararsi contro». Poi la segretaria del Pd aveva trovato il tempo per informarci che «questa destra ha una fascinazione per il modello Ungheria», che «finalmente il Pd ha rialzato la testa» (occhio al torcicollo), e che o cambia il Pd altrimenti «mi trovo altro da fare», e noi tifiamo perché il Pd cambi davvero. I progressisti sono rimasti muti. Compagni che vedono, sentono, ma non parlano. E' facile, invece, immaginare cosa sarebbe successo se il 25 aprile fosse stato arrestato per odio razziale un militante «delle destre»: tra i più sdegnati ci sarebbe stato di certo Sandro Ruotolo, il braccio sinistro di Elly e candidato all’europarlamento: l’ex sodale di Michele Santoro avrebbe sparato a raffica coi suoi folti e canuti baffoni-mitraglia. Raffiche anti-fasciste, Ruotolo è un cecchino.
Alla manifestazione in piazza del Duomo – di fronte al luogo del pestaggio – tra gli altri dem c’erano la capogruppo alla Camera Chiara Braga, Chiara Gribaudo, Roberto Speranza, Alessandro Zan. Tutti con le bocche cucite sulle violenze. Zan però, il propugnatore della famigerata legge fortunatamente naufragata in parlamento, ha trovato il tempo di twittare contro la candidatura con la Lega del generale Vannacci: «L’annuncio da parte della Lega nel giorno della festa della Liberazione è un ulteriore schiaffo della destra di governo alla memoria e ai valori antifascisti. Orgoglioso di portare avanti in questa campagna elettorale idee esattamente opposte alla sue». E le idee dei picchiatori nordafricani?
«L’aggressione da parte di ragazzi arabi», ha dichiarato il direttore della Brigata Ebraica di Milano, Davide Romano, «è una ferita al 25 aprile. La legittimazione di gruppi pro-Palestina con pulsioni antidemocratiche ha avuto il risultato di riempire piazza Duomo di minoranze di fanatici pro-Hamas, pro ayatollah. E nel contempo», ha aggiunto Romano, «noi che ci siamo schierati dalla parte della democrazia, noi che volevamo ricordare la Resistenza, siamo stati aggrediti». Si dissocia dalle violenze – 24 ore dopo l’accaduto – solo la segreteria lombarda del Pd: «Noi abbiamo lavorato per una piazza plurale. Le contestazioni sono una pagina brutta e vile». Non un cenno sugli assalitori, meglio non esagerare.

COLPO DA MAESTRA

Attenzione, irrompe la deputata dem Lia Quartapelle, e l’intervento è memorabile: «Mentre il palco istituzionale veniva fatto oggetto di contestazioni, il nostro tratto di corteo è stato aggredito da giovanissimi (nessuno pronunci la parola “nordafricani”, ndr) con bastoni e oggetti da taglio (coltelli?). Siamo stati lasciati soli dalla polizia arrivata dopo parecchi minuti. Dobbiamo ringraziare i City Angels (picchiati dai nordafricani, ndr) se non è successo qualcosa di grave (sicura, Quartapelle, niente di grave?).
Presenterò un’interrogazione al ministro Piantedosi», ha proseguito con grande coraggio, «per chiedere perché le forze dell’ordine non abbiano costantemente scortato chi portava la stella di David durante la manifestazione. I tempi che viviamo sono bui», ha concluso la Quartapelle, ma – va spiegato – non si riferisce al Pd.

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