Torino: i pro Palestina assaltano la polizia che ha l’ordine di non reagire La Digos ha identificato 30 violenti, militanti di Askatasuna
Testata: Libero Data: 24 aprile 2024 Pagina: 1/2 Autore: Francesco Storace Titolo: «I collettivi pro-Palestina assaltano gli agenti, ma la polizia ha l'ordine di non reagire ai violenti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 24/04/2024, a pag. 1/2, con il titolo "I collettivi pro-Palestina assaltano gli agenti, ma la polizia ha l'ordine di non reagire ai violenti", il commento di Francesco Storace.
Francesco Storace
Li chiamano pacifisti, ma cercano la guerriglia al primo momento utile sotto l’ombrello filo-palestinese. E ieri a Torino si è avuto il solito assaggio per la presenza di un po’ di ministri, da Tajani a Pichetto Fratin, da Bernini a Lollobrigida, che nei piani originari dovevano fare da agnello sacrificale per gli antisraeliani di casa nostra. E così, con la regia della solita trentina di militanti mandati in avanscoperta dal centro sociale Askatasuna, quello che il sindaco Pd Lo Russo vuole benedire con regalie a spese dei cittadini, è scattato il solito parapiglia.
A Torino si svolgeva una conferenza con ministri, addetti scientifici, esperti agricoli. Ma qualunque fosse stato il tema, ai teppisti interessava impedire in qualunque forma qualsiasi riferimento a forme di collaborazione sulla ricerca con Israele. Troppo ghiotta, per loro, l’occasione della presenza di un gruppo di rappresentanti dell’esecutivo. E hanno deciso di organizzare l’assedio.
E sono arrivati pronti all’appuntamento per fare irruzione nel luogo del convegno. Ma all’ingresso si sono trovati di fronte agenti in tenuta antisommossa, che si sono dovuti beccare calci e pugni, insulti, acqua lanciata al grido di “lavatevi che puzzate”. Risultato finale: sette poliziotti in ospedale e due manifestanti leggermente feriti.
I SINDACATI
Con un dettaglio non insignificante. Il sindacato di polizia Siulp ha denunciato di non aver potuto usare gli sfollagente, mettendo così i poliziotti a rischio. Sennò qualcuno insorge sui famosi manganelli... E anche il Sap ha fatto sentire la propria voce auspicando parole chiare da tutta la politica contro «soggetti tutt’altro che pacifici».
Altrimenti, sembra che possano fare di tutto quelli che negano il diritto di esistere a Israele: si può tenta re di impedire una conferenza, si vuole proibire ai ministridi poter parlare, si punta a spaccare le teste degli agenti in servizio di ordine pubblico. Ma, come dicevamo, gli uomini in divisa erano praticamente a mani nude: unica “arma” gli scudi, usati per difendersi dall’aggressione dei manifestanti, visto che ormai sembra vietato l’uso degli sfollagente, sennò si urla alla violenza della polizia. Durante i momenti di tensione, un video riprende un dirigente della polizia che dice agli agenti: «Fermi con i manganelli, spingi solo con lo scudo!».
È qualcosa che pare davvero incredibile e questo spiega la rabbia degli stessi sindacati di polizia: è il momento – per tutti – di prendere le distanze dagli estremisti che compiono azioni del genere contro chi lavora per la tutela della sicurezza di ogni cittadino.
Quella trentina di delinquenti che hanno “coordinato” la loro azione violenta, potevano fare molto male se non si fossero sacrificate le forze di polizia.
E si è fatta sentire, stigmatizzando la violenza provocata dall’ultrasinista, anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni con un post sui social: «Solidarietà alle Forze dell'ordine per l'ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi. Sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino», dove si svolgeva l’iniziativa. «Condanniamo con fermezza quanto accaduto – ha aggiunto la premier- lo Stato è accanto a chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini». E anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto esprimere vicinanza agli agenti feriti e la sua «ferma condanna» per gli incidenti. Ma è un po’ da vari parlamentari del centrodestra si è levata una corale censura dell’accaduto, consueto silenzio invece Seda sinistra non si avverte il dovere di esprimere solidarietà ai poliziotti, il problema si pone in tutta la sua gravità. Proprio perché chi difende l’ordine pubblico non è di una parte politica ma lavora per lo Stato e tutti noi, diventa davvero incomprensibile il silenzio dei partiti dell’opposizione.
A meno che non sia partita anche la gara ad acciuffare quattro voti dai violenti dei centri sociali. In Piemonte a giugno ci sono le elezioni regionali e farebbero di tutto per vincere. Anche mettendo a repentaglio la loro residua credibilità.
E vedremo stamane quali saranno le decisioni che saranno assunte perla sicurezza nelle università italiane – e non solo per i fatti accaduti ieri – nella riunione prevista al Viminale per le 18 di oggi e convocata dal ministro dell’Interno del governo di centrodestra Matteo Piantedosi.
A sollecitare la riunione ad hoc è stata la ministra dell’Università Bernini, mentre parteciperà anche la rappresentanza del Crui, la conferenza dei rettori. In serata è arrivata la condanna serata è arivata la condanna.
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