Siamo oltre l’abisso morale Commento di David Elber
Testata: Informazione Corretta Data: 24 aprile 2024 Pagina: 1 Autore: David Elber Titolo: «Siamo oltre l’abisso morale»
Siamo oltre l’abisso morale Commento di David Elber
Non passa settimana che il duo Biden/Blinken non trovi il modo per criminalizzare Israele agli occhi dell’opinione pubblica americana e mondiale. Ormai, l’obiettivo non è solo il “governo Netanyahu”, diventato il capro espiatorio di tutti i mali del mondo, ma Israele stesso nella sua interezza istituzionale. La prima fase di questa delirante e oscena messa in scena è stata l’accusa di causare una carestia a Gaza, cosa palesemente falsa visto che non sono mai mancati gli aiuti umanitari in tutte le fasi della guerra. Negli ultimi mesi, addirittura, i camion con i viveri e i medicinali che tutti i giorni transitano da Israele o dall’Egitto sono stati perfino superiori a quelli pre-guerra. Per avvalorare questa criminalizzante tesi, il Dipartimento di Stato in accordo con il Pentagono, ha inscenato una ridicola (oltre che inutile e pericolosa) messa in scena consistente in lanci di aiuti aviotrasportati (che ha causato anche diversi morti tra i civili). L’inutilità della cosa è stata taciuta ma è stato amplificato ad arte il messaggio che Israele è uno Stato criminale che non permette l’arrivo degli aiuti e questo era l’unico modo per far arrivare i beni di prima necessità alla “popolazione stremata”. La stessa cosa è avvenuta con la brillantissima idea di costruire un molo artificiale in mezzo al nulla. Anche in questo caso c’è stata una grande enfasi mediatica per questo “sforzo umanitario”, ma, ha distanza di due mesi ancora non si è visto nulla del molo e nessuno è morto di fame. Il vero obiettivo, però, è già stato raggiunto: criminalizzare, nuovamente, Israele agli occhi dell’opinione pubblica americana e mondiale. Se questo non bastasse, ci sono sempre un gran bel numero di giudici all’Aia che non vedono l’ora di iniziare un procedimento contro Israele: presso il Tribunale Penale Internazionale o la Corte di Giustizia Internazionale. Si può star ben certi che al momento opportuno, queste istituzioni politicizzate, si muoveranno a comando. E i comandi saranno dettati dall’agenda politica americana, che non si farà scrupolo di “ammorbidire” le posizioni israeliane, quando le armi cesseranno di sparare e si passerà al farlocco tavolo dei negoziati. Questo accadrà molto verosimilmente prima delle elezioni americane di novembre.
Come si diceva, il nuovo capitolo delegittimante orchestrato dal duo Biden/Blinken ha preso forma e ha trovato un nuovo obiettivo: l’esercito di Israele. Quindi non più e non solo il governo democraticamente eletto di Israele, che senza mezzi termini, i due burattinai, hanno dichiarato che deve andarsene perché a loro non gradito. Ma, questa volta è stato colpito, un vero pilastro istituzionale dello Stato del popolo ebraico: Tsahal. Tale abominevole azione politica ricorda molto da vicino gli autodafé orchestrati dall’inquisizione. Ora ne spieghiamo i meccanismi.
Ormai siamo prossimi alla proclamazione, da parte del Dipartimento di Stato, di sanzioni contro un’unità dell’esercito: il battaglione Netzah Yehuda. Questo è un battaglione di fanteria composta da soldati religiosi, che è stato “trasformato” dall’attuale amministrazione americana, con l’aiuto e la compiacenza dei mass media e delle ONG antiisraeliane, in un battaglione di “ultra ortodossi” pericolosi e assetati di sangue. Per di più, il Dipartimento di Stato USA, ha già fatto sapere, che questo è solo il primo passo, per estendere tale calunnia ad altre unità dell’esercito.
Perché si tratta solo di una calunnia e non di accuse circostanziate? E perché è un fatto di una gravità senza precedenti ai danni di Israele? Ora ne spieghiamo le false accuse e l’enorme danno che provocherà. Iniziamo da quest’ultimo.
Il danno è enorme perché, questa decisione, mette discredito in tutto il sistema giudiziario di Israele: il fatto che gli USA sanzionino un’unità dell’esercito significa che questo paese non è in grado di esercitare, in modo corretto e imparziale, i contrappesi legali e di controllo dei suoi apparati di difesa e di pubblica sicurezza. Cioè il “diritto complementare” esercitato dagli organi giudiziari di questo paese non è in grado di intervenire autonomamente per impedire abusi o peggio uccisioni extra giudiziarie. In pratica, per il duo Biden/Blinken, Israele non è più uno Stato di diritto. Inoltre, tale accusa velata da sanzioni avrà l’inevitabile corollario mediatico e universitario dove si griderà all’illegalità di Israele, al suo essere criminale e usurpatore. Peggio ancora saranno le conseguenze politiche. Perché Israele sarà ricattato quando inizieranno le future “trattative di pace”; inoltre, è facile prevedere che verranno intrapresi processi internazionali nei suoi confronti: questa sarà una delle prove, per dimostrare che Israele commette “genocidio”, “crimini di guerra”, “crimini contro l’umanità” ecc. In pratica si assisterà alla “demolizione legale” di Israele per mezzo di processi farsa sul modello dell’inquisizione o dei processi staliniani. Uno Stato paria quanto potrà sopravvivere?
Perché si può parlare di false accuse? Perché nessun organo giudiziario americano ha mai condotto nessuna indagine per provare queste accuse. Infatti, il Dipartimento di Stato non ha mai dato mandato all’FBI, alla CIA, al Pentagono, ad una commissione ad hoc, o a nessun organo investigativo ufficiale di condurre le indagini. Come sono state raccolte queste conclusioni? Unicamente tramite una ONG: la Democracy for the Arab World Now. Proprio così, le sanzioni proposte dal Dipartimento di Stato sono il frutto di un report di una ONG collusa con la fratellanza musulmana e il cui budget, di oltre due milioni di dollari all’anno complessivi, non si sa da chi sia finanziato perché non specificato nel bilancio. Questa ONG è famosa per i suoi legami con gruppi anti-israeliani e antisemiti e si occupa quasi esclusivamente di intentare cause contro rappresentanti israeliani nelle corti americane. Questa è la fonte, mentre, l’unico atto d’accusa circostanziato è la morte per infarto di un arabo con passaporto americano, avvenuta circa un anno e mezzo fa, dopo che aveva dato in escandescenze quando fu fermato per un controllo dell’esercito e messo in custodia. Tutte le altre accuse rivolte contro l’unità Netzah Yehuda, sono generiche e catalogate come “abusi” o “violenze” senza un dato oggettivo. Per compiacere gli americani il ministro della difesa ha spostato l’unità, dalla Giudea al Golan, prima del suo impiego a Gaza.
In conclusione, sul “lavoro” di una ONG collusa con i fratelli musulmani e finanziata da non si sa chi, si baserà la nuova compagna di odio e di delegittimazione che vedrà Israele imputato in un processo farsa che avrà nel duo Biden/Blinken i maggiori responsabili degli attacchi più pericolosi, per l’esistenza stessa di Israele, dalla sua fondazione. Speriamo nel popolo americano alle lezioni di novembre.