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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
20.07.2003 Fotografia e testo contro Israele
altro che attesa per il colloquio!

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 20 luglio 2003
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Attesa per il nuovo colloquio tra Ariel Sharon e Abu Mazen»
Sì è vero: c'è molta attesa per il colloquio fra Ariel Sharon ed Abu Mazen ma da parte dell'Osservatore Romano c'è anche molta attesa per un attacco ad Israele.
Che cosa c'entra con il contenuto centrale dell'articolo pubblicare una foto di alcuni giovani fra le macerie delle case palestinesi distrutte dall'esercito israeliano a Ramallah?
Perchè nell'ultima parte di questo articolo oltre alle "gravi condizioni di vita in cui è costretta un'ampia fascia della popolazione palestinese", non viene sprecata neanche una riga per parlare delle condizioni di vita degli israeliani?
Come si capisce dal tono del giornalista dell' Osservatore Romano , la sofferenza si trova da una parte sola.

C'è grande attesa per il nuovo colloquio, il quarto, tra il Primo Ministro israeliano, Ariel Sharon, e il Premier palestinese, Abu Mazen. I due leader si incontrano domani prima di recarsi, separatamente, in visita ufficiale a Washington. Il nuovo vertice israelo-palestinese - secondo quanto segnalano fonti di stampa locali - dovrebbe essere incentrato sulla spinosa questione della liberazione dei detenuti palestinesi, che più di ogni altra minaccia al momento il cammino delineato dalla "road map". Secondo la stampa israeliana, Sharon si accingerebbe infatti ad informare Abu Mazen di aver incluso alcune decine di militanti islamici fra i 350 detenuti che Israele si accinge a rilasciare.
Il nuovo incontro tra Sharon e Abu Mazen è stato confermato anche dal Ministro degli esteri israeliano, Silvan Shalom, in un'intervista al New York Times, nella quale si dice inoltre "molto incoraggiato, più di quanto lo fossi prima", per gli ultimi sviluppi del processo di pace. "Credo che questa nuova leadership palestinese, che parla in modo diverso, sia anche diversa", ha affermato il Capo della diplomazia israeliana, ribadendo però la necessità che l'Autorità palestinese (Ap) proceda al disarmo di Hamas e della Jihad islamica, impedendo che approfittino dei tre mesi di tregua per riorganizzarsi. "Se ciò avverrà - ha aggiunto Shalom - penso che si potrà avere un grande cambiamento nella regione". Shalom lunedì, insieme con il collega palestinese Nabil Shaath, avrà un incontro a Bruxelles con i Ministri degli esteri dell'Ue.
Una nuova denuncia delle gravi condizioni di vita in cui è costretta un'ampia fascia della popolazione palestinese è intanto giunta dal relatore dell'Onu per il diritto all'alimentazione, l'esperto svizzero Jean Ziegler. Nei territori palestinesi, dove il Prodotto interno lordo è crollato del 46 per cento in due anni, il diritto all'alimentazione è violato in modo "permanente e grave", ha affermato ieri a Ginevra Ziegler, reduce da una missione nella regione. "La situazione umanitaria dei 3,5 milioni di palestinesi è catastrofica", ha insistito. Oltre il 9 per cento dei bambini soffre di malnutrizione e l'anemia colpisce il 15,6 per cento dei bambini di meno di 5 anni, ha aggiunto il relatore della Commissione dell'Onu. Ziegler, che si appresta a presentare un rapporto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha sottolineato a più riprese la collaborazione dimostrata da Israele nel corso della sua missione. "È la prima volta che il Governo israeliano accoglie con un messaggio di benvenuto un rappresentante della Commissione dell'Onu", ha affermato.



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