Biden, così ha tradito un Popolo e tutto l’Occidente Commento di Fiamma Nirenstein
Testata: Il Giornale Data: 26 marzo 2024 Pagina: 12 Autore: Fiamma Nirenstein Titolo: «Così tradito un Popolo e tutto l'Occidente»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 26/03/2024 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein con il titolo: "Così tradito un Popolo e tutto l'Occidente".
Fiamma Nirenstein
Nella jungla dell’ONU, dove la maggioranza delle risoluzioni di condanna sono dedicate in modo quasi pagliaccesco a Israele, il veto degli USA al Consiglio di Sicurezza ha rappresentato spesso un’ancora morale rispetto al doppio registro, all’eredità sovietica della maggioranza automatica che sempre si realizza in assemblea e nelle commissioni, al doppio standard fisso contro lo Stato Ebraico. E’ stato una diga rispetto alla mancanza di chiarezza morale per cui Antònio Guterres si sente comodo a mettere le atrocità di Hamas sullo stesso piano, uguali alla indispensabile guerra di sopravvivenza di Israele, accusandolo di “punizione collettiva”. Chi ha riflettuto sul 7 ottobre e le sue conseguenze sa che è la più lontana delle intenzioni di Israele.
Come ha detto il ministro degli Esteri Gallant la guerra contro Hamas ha un senso morale: adesso gli USA lo tradiscono tradendo se stessi e tutto l’occidente. Si tratta di distruggere la forza che ha reintrodotto l’odio genocida contro gli ebrei con una strage senza pari nei modi e nei numeri, e si tratta di liberare gli ostaggi. Invece la risoluzione che l’ONU ha votato scatena il biasimo antisemita, cerca di impedire di vincere, scandalosamente non mette in relazione al cessate il fuoco la restituzione degli ostaggi. L’ONU così viene coadiuvato da Biden nel non condannare (non l’ha mai fatto) le stragi e le azioni di Hamas, né richiede in modo convincente la restituzione degli ostaggi. Nemmeno, come ha invece fatto subito per la Russia, ha condannato il terrorismo del 7 ottobre. Dopo la risoluzione Hamas si è congratulata: da questo momento è più fiduciosa di bloccare la guerra a Rafah, Sinwar è incentivato a non alzare le mani, a non proseguire la trattativa, a puntare al rinsaldarsi della sua posizione fra gli alleati che l’Iran dirige nella sua guerra di conquista e che certo ieri hanno festeggiato con gli Hezbollah, gli Houthi, gli islamici che nelle piazze con i filopalestinesi occidentale gridano “dal fiume al mare”. IL muro di difesa è stato rotto dalle vicine scadenze elettorali di Biden, ma il picconamento di Netanyahu scelto come esempio di fedeltà a sinistra, non funzionerà in questo caso: i tre quarti degli israeliani, religiosi e laici, di sinistra e di destra, sanno che distruggere Hamas occorre entrare a Rafah.
Non è un’opinione, è un dato di fatto. Il ministro Ron Dermer stava arrivando a discutere proprio come farlo in modo accettabile per gli USA. Anche le trattative per i rapiti erano sotto giurisdizione USA. Peccato, errore americano. La visita di Dermer poteva creare un accordo. Biden ha sciupato la fiducia di Israele senza ottenere altro che lo scopo di rafforzare Hamas.
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