sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
21.03.2024 Per l’Onu il problema è l’islamofobia
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 21 marzo 2024
Pagina: 1/8
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Onustan»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/03/2024, a pag. 1/8, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Onustan".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Il presidente iraniano Ibrahim Raisi durante una sua predica all'ONU contro l'islamofobia. Intanto che i cristiani vengono massacrati dai terroristi islamici in tutto il mondo musulmano e proprio quando divampa il nuovo antisemitismo, l'ONU vota un'altra risoluzione contro l'islamofobia

Più di ottomila cristiani uccisi dal gennaio 2023 al gennaio 2024 in Nigeria, ha affermato la Intersociety in un rapporto che fornisce dettagli di uccisioni, rapimenti e sparizioni forzate di popolazioni cristiane in diverse parti della Nigeria. “La Nigeria è diventata il secondo paese al mondo per genocidio, con oltre 150 mila civili indifesi uccisi per motivi religiosi dal 2009”, afferma il rapporto. Un bilancio superato solo dalla Siria.
Quindici fedeli cattolici intanto venivano assassinati in un attacco contro una chiesa cattolica a Essakane, in Burkina Faso. Ma ogni mattanza di cristiani diventa nei nostri media un generico “disordine” che scolorisce l’attacco in una indefinita scala di grigio di “scontri”. “Per quattro anni ho rappresentato la Svizzera al Consiglio d’Europa a Strasburgo” scrive Paul Widmer sulla Neue Zürcher Zeitung.
“Negli incontri settimanali degli ambasciatori di 47 paesi europei – continua Widmer – dei cristiani perseguitati si è parlato solo una volta. Altrimenti, silenzio”.
Intanto anche l’antisemitismo divampa in tutto il mondo. E mentre sul Big Ben a Londra proiettano slogan di Hamas “Palestina libera dal fiume al mare”, una scuola in Italia chiude per il Ramadan e la Danimarca ha fatto una legge ad hoc per criminalizzare i roghi del Corano, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres annuncia che è in corso una “epidemia mondiale di islamofobia”. Così è arrivata l’adozione di una risoluzione sponsorizzata dal Pakistan da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle “misure per combattere l’islamofobia”. La risoluzione è stata presentata a nome dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) e approvata a stragrande maggioranza (115 voti favorevoli e 44 astensioni). India e Israele si sono astenuti, mentre hanno votato a favore Russia e Cina. La Cina che in questi anni ha portato avanti una politica di “genocidio culturale” dei musulmani uiguri attraverso la repressione religiosa e demografica.
Un solo orrendo attacco a una moschea, che ha causato la morte di 51 musulmani in Nuova Zelanda, è stato sufficiente perché le Nazioni Unite istituissero una “Giornata internazionale per combattere l’islamofobia”, mentre centinaia di attacchi alle chiese, che hanno spezzato migliaia di vite cristiane, non sono bastate all’Onu per istituire una “Giornata internazionale per combattere la cristianofobia”. E ora arriva anche la nomina di un “inviato speciale delle Nazioni Unite per combattere l’islamofobia”, nomina storica e prima nel suo genere, “dedicata esclusivamente alla lotta contro la piaga dell’islamofobia”. L’Organizzazione per la cooperazione islamica è il più grande blocco di paesi votanti all’Onu. Il suo obiettivo? Lo ha detto espressamente l’Organizzazione: “Serve una legge che criminalizzi l’islamofobia”.
A Londra, un deputato, il conservatore Mike Freer, ha appena annunciato che uscirà dalla politica a causa delle minacce di morte islamiste: hanno provato anche a incendiargli l’ufficio. In Germania, quando un tassista dopo averlo lasciato sotto casa gli ha detto “ora so dove vivi”, il celebre giornalista del Tagesschau (il Tg1 tedesco) Constantin Schreiber ha pensato che fosse giunto il momento di smettere: non si pronuncerà più sull’islam, non dirà più nulla. Sarà come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. “Non scriverò nessun altro libro sull’argomento, rifiuterò le richieste dei talk-show, non lo farò più”, ha detto Schreiber al direttore della Zeit Giovanni di Lorenzo. Schreiber aveva scritto inchieste e criticato i sermoni nelle moschee e scuole coraniche.
Intanto a Parigi si è svolta una manifestazione di 163 dirigenti scolastici: ne hanno abbastanza delle accuse di “islamofobia” e delle minacce di morte di studenti e genitori. Un rapporto della commissione d’inchiesta sullo stato della scuola francese sollecitata della sorella di Samuel Paty e curato dai senatori François-Noël Buffet e Laurent Lafon, parla di centomila professori che sono stati minacciati verbalmente e fisicamente. Capita per esempio che alcune famiglie chiamino la scuola per chiedere se durante la gita a cui parteciperanno i loro figli ci saranno spettacoli o mostre artistiche con nudità, “haram”, proibiti dall’islam. Ma nel teatro dell’assurdo dell’Onu, c’è un’epidemia mondiale di islamofobia. L’Arabia Saudita ha dato un milione di dollari alla United Nations Alliance of Civilizations, l’ente Onu per il “dialogo fra le civiltà”. Follow the money?

 

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT