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Libero Rassegna Stampa
12.03.2024 Netanyahu: Hamas resiste perché Biden non aiuta Israele
Commento di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 12 marzo 2024
Pagina: 14
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «Netanyahu: Hamas resiste perché Biden non ci aiuta»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 12/03/2024, pag. 14, con il titolo "Netanyahu: Hamas resiste perché Biden non ci aiuta", il commento di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

al presidente Biden che domenica aveva accusato il premier israeliano di non fare il bene del suo popolo. Le mie politiche, ha subito risposto Netanyahu, sono «sostenute dalla stragrande maggioranza degli israeliani»,
Al presidente Biden che aveva accusato il premier israeliano di non fare il bene del suo popolo, Netanyahu ha subito risposto che le sue politiche sono «sostenute dalla stragrande maggioranza degli israeliani»,

«Siamo diretti verso una vittoria assoluta». Le parole del primo ministro Netanyahu sono una risposta inequivocabile a quanti sostengono che le sue decisioni stanno danneggiando Israele. E un’ulteriore replica al presidente Biden che domenica aveva accusato il premier israeliano di non fare il bene del suo popolo. Le mie politiche, ha subito risposto Netanyahu, sono «sostenute dalla stragrande maggioranza degli israeliani», che appoggiano «l’azione che stiamo intraprendendo per distruggere i restanti battaglioni terroristici di Hamas». Nella stessa intervista rilasciata a Politico il premier israeliano ha anche contestato il numero ufficiale di vittime a Gaza, vite innocenti perse cui «Netanyahu dovrebbe prestare maggiore attenzione» secondo le parole del presidente americano. Il numero di vittime civili «non è di 30.000, non è nemmeno di 20.000. È molto meno», ha detto il primo ministro. «Come faccio a saperlo?
Perché le nostre forze hanno ucciso almeno 13.000 combattenti terroristi». Netanyahu ha aggiunto che gli israeliani «dicono che una volta distrutto Hamas, l’ultima cosa che dovremmo fare è mettere a Gaza, a capo di Gaza, l'Autorità palestinese che educa i suoi figli al terrorismo e paga per il terrorismo». Quanto alla “linea rossa” delineata da Biden, l’invasione di Rafah, Netanyahu ha fatto capire che non gliene può fregare di meno, che quella è Israele non l’America e lui a casa sua fa quello che vuole. «Andremo lì. Non lasceremo» Gaza. La sua linea rossa è un’altra, «che il 7 ottobre non si ripeta», così come gli Stati Uniti hanno fatto in modo che non si ripeta l’11 settembre.

IL VOTO ARABO IN USA

La «vittoria assoluta» dunque, anche a costo di rompere con l’alleato di sempre, l’America, ma se fosse possibile sarebbe meglio evitarlo: le divisioni non aiutano, ha detto poi in un altro intervento a Fox News. All’emittente americana Netanyahu ha aggiunto che c’è un accordo tra lui e Biden, che è quello che bisogna distruggere Hamas, e quindi «non possiamo lasciare un quarto dell'esercito terroristico di Hamas lì a Rafah».
Il premier israeliano ha fatto anche presente che l’82% degli americani sostiene il suo Paese contro Hamas, ma Biden sembra che in occasione dell’inizio del ramadan, e soprattutto in previsione di perdere il voto degli americani musulmani, se ne stia dimenticando.
Basta leggersi l’inedito quanto singolare comunicato rilasciato dalla Casa Bianca a nome del presidente in occasione dell’inizio del mese sacro islamico. «Mentre i musulmani si riuniscono in tutto il mondo nei prossimi giorni e settimane per interrompere il digiuno, la sofferenza del popolo palestinese sarà in cima ai pensieri di molti. È in cima ai miei pensieri» si legge in quel testo. E ancora: «Il mese sacro è un momento di riflessione e rinnovamento, quest'anno arriva in un momento di immenso dolore. La guerra a Gaza ha inflitto terribili sofferenze al popolo palestinese.
Sono stati uccisi più di 30.000 palestinesi, la maggior parte dei quali civili, tra cui migliaia di bambini». Washington, ha proseguito, «continuerà a costruire verso un futuro a lungo termine di stabilità, sicurezza e pace» che includa «una soluzione a due Stati per garantire che palestinesi e israeliani condividano pari misure di libertà, dignità, sicurezza e prosperità». «Questa è l'unica strada per una pace duratura», ha chiosato il presidente Usa nel comunicato, ma evidentemente non è quella che gli israeliani vogliono: «Non avrai problemi con me» ha risposto sul punto Netanyahu alla Fox, «avrai un problema con l’intero popolo di Israele.
Sono davvero uniti come mai prima d’ora, uniti per distruggere Hamas e garantire che non ci sia un altro stato terrorista palestinese come quello che abbiamo avuto a Gaza che possa minacciare lo Stato di Israele». «In un modo o nell’altro ce la faremo» ha poi aggiunto Netanyahu, trasformando nell’arco di poche ore un desiderio “moderato” in un imperativo senza appello: la vittoria assoluta.
E «lungo la strada di questa vittoria» ha detto in un video trasmesso sui social, «abbiamo già eliminato il numero 4 di Hamas. I numeri 3, 2 e 1 sono i prossimi, tutti passibili di morte. Arriveremo a loro».
Israele sta cercando di stabilire se in un bombardamento sia rimasto ucciso Marwan Issa, il vicecomandante militare di Hamas, il numero 3.

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