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Libero Rassegna Stampa
06.03.2024 Donatella Di Cesare nostalgica della Br
Commento di Tommaso Montesano

Testata: Libero
Data: 06 marzo 2024
Pagina: 4
Autore: Tommaso Montesano
Titolo: «La prof della Sapienza ha nostalgia della Br: «La tua rivoluzione è stata anche la mia»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 06/03/2024, a pag. 4, con il titolo "La prof della Sapienza ha nostalgia della Br: «La tua rivoluzione è stata anche la mia»" il commento di Tommaso Montesano.


Tommaso Montesano


Donatella Di Cesare, docente di Filosofia Teoretica all'università “La Sapienza” di Roma. Poveri studenti....ma non stupisce chi la conosce da molti anni.

Una foto con il volto pensieroso di Barbara Balzerani, maglione rosso sulle spalle, in primo piano. Poi lo struggente ricordo della brigatista morta il giorno prima a 75 anni: «La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna».
Questo post su X, poi cancellato, è costato alla professoressa Donatella Di Cesare- ordinaria di Filosofia teoretica al dipartimento di Filosofia dell’università “La Sapienza” di Roma, spesso ospite televisivo de La7 - una giornata al centro della bufera politica. E non solo. Tra le reazioni più dure al post della docente c’è quella di Antonella Polimeni, rettore dell’ateneo della Capitale, che in una nota esprime il suo «sconcerto per quanto dichiarato sui social media dalla professoressa Di Cesare». Polimeni ricorda l’«altissimo tributo di sangue pagato dall’Università» durante la stagione del terrorismo. Tre nomi su tutti: Aldo Moro (1978), Vittorio Bachelet (1980) ed Ezio Tarantelli (1985). La partecipazione al primo e al terzo di questi omicidi ha contributo alla condanna di Balzerani - mai pentita - a sei ergastoli. Per inquadrare il personaggio: Balzerani l’anno successivo alla sua cattura, avvenuta nel 1985, ha rivendicato dal carcere anche l’assassinio di Lando Conti, ex sindaco di Firenze.
«In cattedra alla Sapienza e molto spesso ospite dei salotti tivù di La7. Un inaccettabile insulto alle vittime del terrorismo rosso», attacca, sempre sull’ex Twitter, Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega. «L’Università non si limiti alle dichiarazioni stampa e la sospenda», rincara la dose Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera (di Fratelli d’Italia). «Non si può accettare che una professoressa, alla quale è affidato il futuro culturale dei nostri figli, possa glorificare pubblicamente una terrorista che non si è mai pentita», aggiunge Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato (Forza Italia). Condanne arrivano pure da Italia Viva e dagli esponenti del Pd Francesco Verducci, Dario Parrini e Gianni Cuperlo. Ma il silenzio di M5S (Di Cesare è editorialista del Fatto Quotidiano, giornale certo non lontano dal movimento di Giuseppe Conte e la stessa Di Cesare ha partecipato come relatore alla scuola di formazione grillina con una lectio magistralis su «Patria e Politica») e Alleanza Verdi Sinistra fa rumore.
La professoressa ha capito subito quale aria tirasse. Prima ha rimosso il tweet, poi ha affidato alle agenzie di stampa la sua autodifesa: «Questa bufera che si è sollevata mi ha sconcertato». Punto primo: quel ricordo della «compagna Luna» altro non è che un rimando all’autobiografia pubblicata da Balzerani nel 1998 - Compagna luna, appunto- e non già un’evocazione del nome da battaglia della brigatista (“Sara”, come ha ricordato Giovanni Bianconi nel ritratto scritto sul Corriere della sera). Più difficile, però, svicolare sul malinconico ricordo della «rivoluzione» e delle «idee» non cancellate dalle strade diverse che Balzerani e Di Cesare hanno imboccato. «Appartengo a quella generazione», ha ammesso la docente, «ma non ho mai condiviso in nessun modo i metodi violenti. Nulla si risolve ricorrendo alle armi». Insomma, pare di capire che la professoressa sia rimasta prigioniera dell’obbligo di sintesi del social network: «Ho ricordato quella trasformazione radicale che molti di noi volevano negli anni ’70 (...) Se ho cancellato è perché ho visto che non solo veniva frainteso (il tweet, ndr), ma veniva anche utilizzato per scatenare una polemica». Quanto alla mancata presa di distanza dalla “compagna Sara”, Di Cesare ricorda l’utilizzo della «parola “vie”, sinonimo di metodi». La spiegazione non basta a far calare la tensione sul caso. A sera una nota della Lega, rispondendo alle spiegazioni di Di Cesare, sposta il tiro sull’incarico della professoressa: «Di sconcertante ci sono solo le parole di Donatella Di Cesare, che prima di fare del piagnisteo vittimistico ha cancellato il tweet di solidarietà all’ex Br Barbara Balzerani dimostrando di non avere neppure il coraggio delle proprie azioni. È spaventoso che sia una docente».

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