Chi attacca la polizia ci mette in pericolo Cronaca di Elisa Calessi
Testata: Libero Data: 29 febbraio 2024 Pagina: 4 Autore: Elisa Calessi Titolo: «Chi attacca la polizia ci mette in pericolo»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/02/2024, a pag. 4 con il titolo "Chi attacca la polizia ci mette in pericolo", la cronaca di Elisa Calessi sull'intervento di Giorgia Meloni
Elisa Calessi
Bisogna «dire grazie alla forze dell’ordine» per quello che fanno, rischiando la vita.
Poi chi ha sbagliato, chi ha commesso «abusi», va «sanzionato». Ma guai a «togliere la solidarietà» a chi «ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra».
È un gioco «pericoloso». E comunque, non si possono prendere lezioni da chi «inseguiva gli italiani in spiaggia con i droni».
Giorgia Meloni non aveva ancora parlato degli scontri tra polizia e studenti accaduti a Pisa. Decide di farlo al Tg2, in una lunga intervista, il giorno prima dell’informativa del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Parlamento. «Io penso», ha premesso, «che per giudicare correttamente quanto accaduto sia utile raccontare qualche numero». Ricorda che dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas a Israele, sono stati 26 gli agenti feriti durante le oltre mille manifestazioni che si sono tenute in solidarietà alla Palestina. In tutto il 2023, 120. «I casi in cui ci sono stati problemi», ha continuato, «sono il 3%». Questo dimostra che «la gestione dell’ordine pubblico in Italia, anche perché noi a differenza di quanto accaduto in altri paesi europei abbiamo deciso di non vietare le manifestazioni pro Palestina, funziona e la libertà di manifestazione viene garantita nel nostro Paese, indipendentemente da ciò per cui si manifesta». È vero, ha ammesso, «in tantissimi casi la gestione è stata complessa, ma nel 90% dei casi non ci sono stati problemi». Altre volte, come a Pisa o come a Napoli, i problemi ci sono stati. «Lo abbiamo visto». E «se ci sono state responsabilità o abusi si devono sanzionare». Detto questo, «non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona, perché negli altri, casi, dove ci sono stati 120 agenti di polizia che sono finiti all'ospedale per garantire pubblico e con stipendi inadeguati, nessuno ha detto loro grazie». E allora, per Meloni, quel grazie va detto. «È il caso di dire grazie alle forze dell'ordine per il lavoro che fanno ogni giorno, fermo restando che se qualcuno sbaglia bisogna sanzionare e punire». Ma guai, avverte, a colpire un’intera categoria: «Mentre noi parliamo», ha insistito Meloni, «qualche ora fa ci sono stati cinquanta autonomi dei centri sociali che hanno assaltato una macchina della polizia per liberare un immigrato che doveva essere rimpatriato: quanti di quelli che hanno attaccato le forze dell’ordine vogliono esprimere solidarietà per questi agenti?». In conclusione, «io penso sia molto pericoloso togliere la solidarietà a chi garantisce la nostra incolumità». Affondo finale: «Le lezioni sul governo autoritario a quelli che sparavano idranti su manifestanti inermi, che stavano a terra immobili, o a chi rincorreva gli italiani in spiaggia con i droni, anche no».
Sulla Sardegna: «La mia valutazione», ha detto, «è che se, nonostante le liste di centrodestra avessero la maggioranza dei consensi, non siamo riusciti a vincere, qualcosa è stato sbagliato. E quindi ovviamente dispiace, ma io penso anche che le sconfitte siano un’occasione per mettersi in discussione, uno sprone a migliorare». Quanto al record della vendita dei Btp, è «un segnale di fiducia da parte dei cittadini, dei risparmiatori, la risposta a una strategia che abbiamo messo in campo per la quale vogliamo riportare il più possibile il debito pubblico italiano nelle mani degli italiani». Sul Pnrr, «stiamo facendo del nostro meglio» per riuscire a spendere tutte le risorse, «ne abbiamo già speso 45 miliardi». Nell’ultimo Consiglio dei ministri «abbiamo portato un ulteriore decreto che consente di semplificare le norme e la burocrazia e velocizzare la messa a terra dei lavori del Pnrr e ci consente di intervenire quando ci dovessero essere delle lungaggini». E poi il G7: «Mi aspetto che si possa lavorare sempre di più per cercare delle soluzioni sostenibili», perché «parte del nostro interesse nazionale dipende anche dalla politica estera», se una nazione «riesce ad avere buone relazioni con le altre riesce a risolvere molti problemi». Infine, il suberbonus 110%, che ha provocato un buco di centinaia di miliardi, con truffe e 11mila aziende fantasmi, permettendo a chi può permettersi la seconda casa di «ristrutturarsela». E poi il premierato: «Non è vero che abbiamo toccato i poteri del Quirinale». La riforma del governo dice solo due cose: «Chi guida il governo lo devono scegliere i cittadini, non il palazzo. E se chi è stato scelto va a casa, si torna a votare».
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