Una nuova associazione è (ahinoi) nata: si chiama ANGA. (Art Not Genocide Alliance). Vedete foto sopra. Sono artisti che - come diverse comunità LGBT e associazioni femministe - militano dalla parte di chi le vuole eliminare. Riportiamo qui sotto un piccolo estratto del loro appello:
Qualsiasi lavoro che rappresenti lo Stato di Israele è una tacita approvazione delle sue politiche genocide. Non esiste libera espressione per lə poetə, lə artistə e lə scrittorə palestinesi assassinatə, messə a tacere, imprigionatə, torturatə e a cui è stato impedito di viaggiare all’estero o all’interno di Israele.
Avrete notato l'utilizzo della lettera "ə" nel finale delle parole, volta a non usare il maschile o il femminile per rispettare tutti i sessi. Bene, questo utilizzo è letteralmente grottesco, persino se applicato nel contesto palestinese. Sarebbe anche bello notare come questo collettivo di artisti si impegna a non offendere la sensibilità della comunità LGBT, ma dove erano costoro quando c'era da denunciare Hamas che gettava i gay dal decimo piano per punirli dei loro "peccati"? Davvero pensano che il rispetto per la comunità LGBT stia nell'ultima lettera di una parola, e non nel difenderne il diritto a vivere?
Parlano poi di libertà artistica....ma non si sono accorti che non esiste libertà di espressione non solo a Gaza, ma in tutti i Paesi islamici? Non sanno che il libro di "Romeo e Giulietta" è vietato eni territori palestinesi, mentre il "Mein Kampf" di Hitler circola liberamente? Hanno mail letto che tanti membri della comunità LGBT palestinese trovano rifugio in Israele?
Purtroppo questo gruppo di artisti sono evidentemente degli ignoranti e dei fanatici (qualità che spesso viaggiano insieme) che vogliamo sperare non saranno presi in cosiderazione da nessuno. Anche se, visti i tempi che corrono, non ci sentiamo di escludere che i Santoro e gli Orsini di turno (e i loro amici, sempre impegnati contro le democrazie) li promuoveranno nei loro salotti televisivi e no.