Netanyahu pronto a svuotare Rafah Cronaca di Carlo Nicolato
Testata: Libero Data: 27 febbraio 2024 Pagina: 17 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Netanyahu pronto a svuotare Rafah»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 27/02/2024, pag. 17, con il titolo "Netanyahu pronto a svuotare Rafah", la cronaca di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Botta e risposta tra Israele e Hezbollah: al primo attacco dei terroristi alleati dell’Iran che sono riusciti ad abbattere un drone militare israeliano, ha risposto l’Idf con un'incursione missilistica e aerea in profondità in Libano, fino alla valle della Bekaa, non lontano dalla nota area archeologica di Baalbek, durante la quale sono stati uccisi due terroristi.
Un altro membro di Hezbollah, Hassan Salami, è stato ucciso nel sud del Paese. A sua volta Hezbollah ha tentato una controffensiva in grande stile con un lancio di 60 razzi teoricamente indirizzati contro una base militare nel Golan, ma è fallita miseramente.
LANCI A VUOTO
Gerusalemme ha confermato l’attacco sostenendo che i razzi hanno solo rischiato di colpire un autobus civile ma che non ci sono stati feriti. Un missile diretto in Galilea è stato neutralizzato, mentre un altro ha centrato un pollaio a Shtula, a poche centinaia di metri dal confine, facendo strage di galline.
E mentre proseguono i combattimenti nel nord e nella zona centrale di Gaza, durante i quali nelle ultime 24 ore sarebbero stati uccisi più di 30 uomini di Hamas, si intensificano le pressioni internazionali perché Israele rinunci, o quantomeno sospenda, l’attacco di terra a Rafah, considerata l'ultima roccaforte dei terroristi palestinesi, ma dove si sono rifugiati circa 1,5 milioni di civili. Domenica sera Netanyahu aveva dichiarato che un'operazione militare israeliana a Rafah potrebbe essere «in qualche modo posticipata» se sarà raggiunto un accordo per lo scambio di ostaggi e una tregua di qualche settimana, ma poche ore dopo ha precisato che Hamas sta avanzando «richieste stravaganti» e deve «tornare alla realtà». Le trattative per la tregua e il relativo rilascio degli ostaggi si sono spostate nelle ultime ore da Parigi a Doha, in Qatar. Un funzionario egiziano ha dichiarato che Hamas sarebbe pronta a rilasciare 40 ostaggi, principalmente donne e anziani, in cambio della liberazione di 300 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, anch’essi donne, bambini e anziani. Secondo Israele sono ancora 101 gli ostaggi vivi nelle mani di Hamas. Nell’accordo è stato preso in considerazione anche un cessate il fuoco di sei settimane per permettere l'invio di aiuti umanitari nella Striscia.
Ma è una corsa contro il tempo, dal momento che Netanyahu ha già indicato l’inizio del Ramadan (previsto intorno al 10 marzo) come data ultima per lanciare l’offensiva. A tale proposito il premier israeliano ha fatto sapere che Israele avrebbe già un piano pronto per evacuare i civili.
EVACUARE I CIVILI
«Abbiamo un piano combinato per evacuare i civili e distruggere i rimanenti battaglioni di Hamas», ha detto ieri mattina, «ma prima tireremo fuori la popolazione» ha ripetuto promettendo una «vittoria totale». Intanto Fatah, il movimento che controlla l’Autorità Nazionale Palestinese, ha confermato le dimissioni del primo ministro, Muhammad Shtayyeh, e ha chiarito che il futuro governo sarà tecnico e non politico. Abdel Fattah Dawla, portavoce di Fatah, ha spiegato all'emittente Al Arabiya che il governo Shtayyeh ha sofferto a causa del blocco finanziario israeliano, aggiungendo che il movimento attende la posizione di Abbas sull’accettazione delle dimissioni dell’attuale governo.
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