Come è facile finanziare Hamas Analisi di Andrea Morigi
Testata: Libero Data: 23 febbraio 2024 Pagina: 15 Autore: Andrea Morigi Titolo: «Come è facile mandare soldi a Gaza»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/02/2024, a pag.15 con il titolo "Come è facile mandare soldi a Gaza", l'analisi di Andrea Morigi.
Andrea Morigi
Parrocchia di San Lorenzo in Lucina, ecco chi finanzia Hamas
Riparte in grande stile la campagna di finanziamenti ai terroristi islamici di Hamas.
Stavolta l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese presieduta da Mohammad Hannoun, insieme ad altre cinque sigle, è riuscita a farsi ospitare dalla parrocchia romana di San Lorenzo in Lucina per annunciare la costituzione del Convoglio per la Pace per Gaza. Lo chiamano così, nel volantino di presentazione. Godono addirittura della benedizione di monsignor Tommaso Stenico, già coinvolto in torbide incursioni nel mondo gay, ora nelle vesti di “diplomatico IPSP”, fantomatica sigla che sta per Parlamento Mondiale (degli Stati) per la Sicurezza e la Pace. Gli organizzatori sono grati fra l’altro al parroco della Perinsigne Basilica capitolina, monsignor Daniele Micheletti, citato in calce al comunicato per dare risalto alla collaborazione prestata dal prelato.
Con il risultato di mettere in serio imbarazzo le gerarchie cattoliche, tanto da costringere il Vaticano a prendere nettamente le distanze con una nota in cui dichiara che «non è giunta al Vicariato alcuna richiesta, né di merito né di contenuto, né alcuna comunicazione riguardo a questo evento, pertanto non è stato rilasciato alcun nulla osta dagli Uffici competenti. Si è trattato di una iniziativa privata che non coinvolge assolutamente la Chiesa di Roma».
DONAZIONI SOSPETTE
Del resto, si tratta di una questione scottante in cui è più prudente non immischiarsi, visto che le donazioni per i profughi palestinesi - esplicitamente richieste con tanto di bar code anche nel volantino firmato dal comitato promotore- sono finite più volte sotto la lente d’ingrandimento delle autorità antiriciclaggio a causa di «massiccia movimentazione di contante» e «invio di provviste economiche a soggetti non censiti in Palestina e ad altri inseriti nelle black list delle banche dati europee».
Chiusi uno dopo l’altro i conti correnti dell’Abspp, per timore che fossero utilizzati come pretesto per finanziare attività terroristiche, ora si è trovato un nuovo indirizzo al quale inviare i bonifici, vale a dire l’Iban intestato all’ex maratoneta italiano Modestino Preziosi, indicato come «testimonial e garante» e «agente CPO di pubblica sicurezza francese», oltre che direttore della GIPP World Company, società con sede a Londra.
Tutte qualifiche piuttosto evanescenti, tanto quanto quelle degli altri oratori, come il musulmano genovese Alfredo Maiolese (Ambasciatore IPSP, presidente EML, cioè la European Muslim League), che giorni fa anticipava l’inizio della raccolta fondi, allo scopo di acquistare al Cairo «cibo e medicinali».
Sulla reale destinazione del denaro e dei beni, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, nel luglio scorso, aveva chiesto alle autorità italiane di congelare circa 500mila dollari che sarebbero stati trasferiti da soggetti sospetti sui conti della società no profit di Hannoun.
Gli aveva fatto seguito, sempre da Gerusalemme, il ministero degli Affari della Diaspora, con una lettera inviata a venti governanti europei, per avvertirli dell’esistenza di una rete operativa contigua ad Hamas presente nei loro territori.
Per quanto riguarda l’Italia, il Jerusalem Post riporta che la referente principale è considerata proprio l’Abspp, già facente parte dell’Unione del Bene, messa al bando nello Stato ebraico e negli Usa perché sospettata di trasferire fondi ad Hamas.
I LEGAMI PERICOLOSI
Quanto ad Hannoun, nel dossier compaiono fotografie che lo ritraggono sorridente con leader di Hamas del calibro di Khaled Meshaal o Ismail Haniyeh, e di Ahmed Bahr, ex presidente del Parlamento palestinese, morto nel novembre scorso. Fra i suoi contatti, inoltre, compaiono diversi esponenti delle istituzioni italiane che ora sembrano avergli voltato le spalle, come l’ex presidente della Camera Laura Boldrini e l’ex sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. Quando sono emerse le dichiarazioni di Hannoun, secondo il quale Hamas, lungi dall’aver compiuto massacri, è solo un movimento di resistenza palestinese, si sono resi conto di aver coltivato relazioni pericolose.
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