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Informazione Corretta Rassegna Stampa
22.02.2024 Le femministe occidentali: se sei ebrea non ti vogliamo
Diario di guerra di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 22 febbraio 2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Le femministe occidentali: se sei ebrea non ti vogliamo»

Le femministe occidentali: se sei ebrea non ti vogliamo
Diario di guerra di Deborah Fait

Me too è il movimento femminista che si batte contro la violenza sulle donne e il femminicidio con manifestazioni di piazza molto sentite e seguite con grande partecipazione. L’ultima volta che il movimento ha riempito le piazze italiane è stato il 25 novembre dopo l’assassinio di Giulia Cecchettin e, al grido “Per Giulia e per tutte”, una marea di 500.000 donne e uomini si è riversata su Roma. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne ha coinvolto tutta l’Italia che gridava per chi non aveva più voce per farlo. Per tutte…meno le donne Israeliane. Nei cortei non sono state accettate le donne ebree o chi voleva dar voce alle israeliane stuprate e ammazzate dai palestinesi di Hamas il 7 Ottobre. Dopo che i terroristi di Hamas hanno iniziato ad uccidere, stuprare e rapire, ci si aspettava una condanna unanime da parte dei gruppi femministi occidentali. Hamas aveva fornito prove sufficienti dei suoi crimini: nel giro di poche ore, aveva diffuso con grande orgoglio filmati di giovani donne rapite con pantaloni insanguinati che sfilavano per Gaza, spintonate tra lo sghignazzare della gente del luogo, i tanto amati “bravi palestinesi”. La risposta del Me too, non solo italiano ma internazionale è stata: tacere come se non fosse successo niente e insinuare che, se Israele non si era inventato tutto, alla fin fine se lo meritavano. C’è stato qualche gruppo di femministe, più bastarde di altre, che ha osato chiamare gli orrori del 7 Ottobre “resistenza”dichiarando che “Nessun popolo accetterebbe mai di essere assassinato, umiliato, espropriato, preso di mira a livello razziale, oppresso, purificato, esiliato e colonizzato senza resistere”. Un tradimento, un’offesa che niente potrà sanare, una vergogna delle donne verso altre donne, una discriminazione in puro stile nazista nei confronti delle vittime ebree. Di quel Sabato Nero veniamo a conoscere ogni giorno nuovi particolari sempre più agghiaccianti sulle violenze perpetrate da quei 3200 assassini palestinesi che hanno invaso Israele e in poche ore hanno ammazzato 300 soldati e 1200 civili. I medici israeliani hanno trovato nella vagina di una ragazza uccisa il DNA di 68 uomini, l’avevano stuprata in sessantotto mostri, uno dopo l’altro, fino a spaccarla in due. A un’altra hanno sparato in testa mentre la violentavano. Gli ostaggi liberati 2 mesi fa hanno raccontato di violenze indescrivibili anche sui bambini. Un incubo infernale accaduto a persone normali, per bene, la maggior parte di loro erano pacifisti che aiutavano in tutti i modi i palestinesi, li accompagnavano a curarsi negli ospedali di Israele, davano loro lavori dignitosi. E sono stati massacrati senza pietà. Molte delle persone stuprate sono morte o rapite; altre sono troppo traumatizzate per parlare. Si sa anche di alcune che hanno abortito dopo essersi accorte di essere rimaste incinte di chissà quale mostro. Specialmente i giovanissimi e i bambini, sono ancora muti, spaventati e parlano a monosillabi. Ma quello che si è riusciti a sapere finora è insopportabile nel suo orrore. Gli stupri di gruppo di donne e bambini, persino dei cadaveri di donne cui sono stati mutilati i genitali. Nel Kibbutz Be’eri hanno trovato donne legate al letto con braccia e gambe aperte che avevano nella vagina chiodi e coltelli. Nei rifugi comuni dei kibbuzim hanno trovato mucchi di cadaveri, uno sull’altro. Eppure le femministe, e non solo loro, hanno chiesto “le prove” che gli stupri siano realmente avvenuti. Io, che negli anni 70, ho contribuito con le mie compagne a dare all’Italia i diritti civili e l’uguaglianza, sono schifata e mi vergogno immensamente. Il femminismo è morto per lasciare il posto a movimenti razzisti e antisemiti. Per informare il pubblico nel tentativo di combattere l’odio esploso anche in Italia contro Israele, l’associazione Setteottobre ha pubblicato un video in cui Noa Tishbi, attivista e scrittrice israeliana, spiega a un pubblico americano la strategia criminale di Hamas (questo video potete vederlo oggi su informazionecorretta con i sottotitoli in italiano) e la Commissione del Centro di crisi per stupro israeliana ha rilasciato un primo rapporto sulle atrocità commesse, dai racconti delle vittime ai filmati rilasciati dalla stessa Hamas. Basterà alle pseudo femministe? Non credo, l’odio antiebraico è troppo forte e hanno dimostrato ampiamente di essere simpatizzanti della mostruosità islamica di cui i palestinesi sono l’esempio più orrendo e loro, le femministe, sono le complici.

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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