Il doppio volto di Del Valle: difende l'Occidente ma sta con Putin Alleati inaffidabili e non credibili
Testata: Informazione Corretta Data: 16 febbraio 2024 Pagina: 1 Autore: IC redazione Titolo: «Il doppio volto di Del Valle: difende l'Occidente ma giustifica Putin»
Nei giorni scorsi avete probabilmente sentito e apprezzato il politologo italo-francese Alexandre Del Valle, quando parlava ai microfoni di TgCom24 dei sensi di colpa dell'Occidente e di come essi facilitano l'opera di conquista da parte degli islamisti. Però lo stesso Del Valle, quando parla della Russia di Putin, è tutto dalla sua parte. Meglio lasciarlo perdere.
Molti di voi avranno apprezzato l’intervista del politologo Alexandre Del Valle a TgCom24. Giustamente, perché quel che il professore italo-francese ha detto è corretto, sul conflitto mediorientale, ma soprattutto sulla penetrazione dei Fratelli Musulmani in Occidente. È importante soprattutto il discorso di Del Valle sul senso di colpa degli occidentali che diventa “un’arma di autodistruzione di massa”, se l’Occidente si incolpa di tutti i mali del mondo, dando il destro ai nostri nemici islamisti per dominarci.
Peccato, però, che Alexandre Del Valle sia lo stesso politologo che coltiva e diffonde il senso di colpa occidentale quando il nemico non è più l’Islam radicale, ma la Russia di Putin. Infatti, persino all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, Del Valle, in un’intervista riportata sul suo blog, è riuscito nella non facile impresa di addossare la colpa agli aggrediti e soprattutto a chi li vuole difendere. In un post dal titolo eloquente (“Siamo in guerra per colpa della NATO, ora l’Occidente è un bersaglio per Putin carnefice umiliato”), Del Valle giunge a un tale odio di sé da affermare: «La Russia si è sentita un leone ferito e i nostalgici dell’URSS o i russi “liberali delusi” dall’Occidente (che amavano ma che li disprezzava mentre accerchiava la Russia con l’espansione della NATO) si sono sentiti progressivamente obbligati a una risposta. Anche se quella è senza dubbio sbagliata. Ma non potremo trovare soluzioni senza capire questo dato di fatto».
Sarebbe come dire che Hitler si è sentito “in obbligo” di invadere la Polonia, perché umiliato dalle potenze occidentali. E la Russia non può, oggi, addurre neppure la scusa di essere stata umiliata dopo una guerra persa. Non solo non è mai stata trattata da Paese sconfitto, ma è stata aiutata economicamente soprattutto dagli Stati Uniti e ammessa nel G7 pur senza averne i numeri. Vedere poi l’espansione della NATO come un modo per “accerchiare” la Russia (una nazione continentale a cavallo fra Europa e Asia) non vuol dire solo ignorare la geografia, ma negare legittimità alla scelta di Paesi europei ex comunisti che hanno aderito alla NATO liberamente, per dare un taglio al loro passato totalitario. Nella sua intervista, Del Valle insinua che gli americani abbiano “infiltrato” l’Ucraina sin dal 2013, che l’obiettivo degli Usa sia quello di rovesciare il potere di Putin, attraverso il logoramento in Ucraina. Di Zelensky, l’aggredito, Del Valle dice, senza remore, che è: «un affarista russofono scelto dalla Cia perché molto coraggioso e quasi incosciente».
C’è solo un governo che condivide questa visione del mondo: quello di Putin. Del Valle non lo dirà mai e riempie i suoi discorsi di distinguo, ma la sua analisi è quanto di più russo possiamo leggere sulla stampa occidentale. Domandiamoci noi, piuttosto: chi condivide il punto di vista di Putin, può essere un genuino alleato di Israele? La logica risponde: no. Perché chi giustifica Putin non comprende che Israele e l’Ucraina stanno combattendo la stessa guerra, contro un nemico comune, dato che ormai Russia, Iran e anche la Cina condividono il medesimo interesse distruttivo contro l’Occidente.