L’odio per l’Occidente Commento di Giulio Terzi Di Sant’Agata
Testata: Libero Data: 02 febbraio 2024 Pagina: 14 Autore: Giulio Terzi Di Sant’Agata Titolo: «Tutti accomunati dall’odio per l’occidente»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/02/2024, a pag.14, con il titolo "Tutti accomunati dall’odio per l’occidente" il commento di Giulio Terzi Di Sant’Agata.
Berlinguer e Arafat: un legame storico in nome dell'antiamericanismo
Negli ultimi mesi, in particolare dopo l’attacco genocidario del 7 ottobre scorso di Hamas, gruppo terrorista che da quasi vent’anni governa e amministra Gaza, è tornata in Europa la paura di vedere scene drammatiche come quelle di Parigi a Charlie Hebdo e al Bataclan, o ancora di leggere notizie agghiaccianti, di attentati a cittadini che passeggiano sulla Rambla o guardano il paesaggio fuori dal treno appena partito da Amsterdam. Allora era l’Isis, ancor prima vi erano Al-Qaeda, autore di quel tragico 11 settembre, e Fratelli musulmani; oggi, Hamas e Huthi.
Innumerevoli sono i gruppi terroristici, tutti di matrici molto diverse tra loro sebbene unite dal fattor comune di odio nei confronti di tutto ciò che non è fondamentalismo, che mettono a forte rischio il nostro pacifico vivere assieme.
Non va commesso l’errore di pensare che vi sia un terrorismo unico, esso infatti ha molteplici sfaccettature, e non va di certo commesso anche l’errore di credere che alcuni gruppi, di cui da tempo sui quotidiani e nella cronaca di tutti i giorni non si fa più menzione, si siano acquietati o dissolti. Bin Laden è morto, ma al-Qaeda no; Abu Bakr al-Baghdadi e il califfato anche, eppure l’Isis ha rivendicato qualche settimana fa la strage nella città iraniana di Kerman. Il terrorismo, purtroppo, è e rimane sempre attivo, anche se può sembrare stanco o arreso. Inoltre, sebbene siano movimenti con ragioni e declinazioni profondamente diverse tra loro, tali gruppi sono tutti figli del jihadismo e del fondamentalismo islamico. Talvolta, poi, in nome dell’anti-occidentalismo dimenticano le loro diversità, ad esempio il loro essere sunniti o sciiti, e si ritrovano persino a convivere assieme, mantenendo o instaurando rapporti anche con paesi che oggi, come il Qatar, si professano amici del mondo libero ma che in realtà ospitano nei loro lussuosi alberghi i vertici proprio degli autori dell’indicibile strage del 7 ottobre scorso in Israele. Anche l’antisemitismo, chiaramente, è una variabile che accomuna e concorda le diverse parti in gioco. L’Europa, di fronte a questo insidioso scenario, deve farsi trovare pronta non soltanto a livello di sicurezza o strategia ma anche compiendo scelte lungimiranti che sappiano difendere, senza se e senza ma, la nostra libertà e i nostri valori.
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