Ucciso altro capo Hezbollah Commento di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 10 gennaio 2024 Pagina: 17 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Ok a missione Onu a Gaza Nord Ucciso un altro capo Hezbollah»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/01/2024, a pag. 17 con il titolo "Ok a missione Onu a Gaza Nord. Ucciso un altro capo Hezbollah" il commento di Mirko Molteni.
Sul confine tra Israele e Libano, nuove battaglie tra esercito ebraico e partito armato sciita Hezbollah, alleato dell’Iran. Dopo che lunedì era stato ucciso in un raid israeliano il comandante Wissam Al Tawil, in mattinata droni Hezbollah hanno assalito la base militare ebraica “Dado”, vicino a Safed. È la sede del quartier generale del Comando del Nord dell'esercito israeliano. Base importante a cui rispondono la 91° e la 146° Divisione schierate presso il Libano, probabilmente intitolata “Dado” in onore del famoso generale David “Dado” Eleazar, capo del Comando del Nord dal 1964 al 1969, poi capo di Stato Maggiore dal 1972 al 1974, ai tempi delle guerre dei Sei Giorni (1967) e del Kippur (1973). Le fonti ebraiche hanno confermato l'allarme aereo e la caduta di “un velivolo ostile”, senza pilota, nel parcheggio dell'avamposto. «Non si sono avuti né vittime né danni», per il Comando del Nord.
L'attacco alla base “Dado” arriva dopo che, il 7 gennaio, Hezbollah aveva danneggiato la base radar e di controllo droni del Monte Meron. Fulminea la reazione. Aerei con la stella di Davide hanno distrutto postazioni a Kafr Kila e Yaroun. Altri caccia hanno ucciso a Khirbet Selm il comandante della forza droni di Hezbollah, «responsabile anche degli attacchi del mattino». Era Ali Hussein Barij, centrato sulla sua automobile, nell'imminenza dei funerali di Al Tawil. Tre altri miliziani Hezbollah sono caduti sotto le bombe a Ghanduriye, nel distretto di Bint Jbeil. È arrivato così a 158 il numero di morti nel movimento filoiraniano dall'8 ottobre a oggi. Il pericolo di una guerra estesa fra Israele e Hezbollah fa tremare il governo libanese che teme la disintegrazione del paese. Il premier di Beirut, Najib Mikati, ha detto al sottosegretario ONU Jean-Pierre Lacroix: «Il Libano è pronto a negoziare con Israele per una stabilità al confine».
Ma di fatto Hezbollah è più forte del governo libanese. Sempre a Nord, Israele ha ucciso il responsabile dei distaccamenti di Hamas che lanciavano razzi dalla Siria. Era Hassan Achasha, eliminato a Beit Jan e che «aveva guidato cellule terroristiche missilistiche dall'inizio della guerra». Secondo l'esercito: «Non permetteremo lanci di razzi su Israele dal territorio siriano, nemmeno da parte delle milizie, e riterremo responsabile il governo siriano». Riguardo la Striscia di Gaza, il ministro della Difesa ebraico Yoav Gallant ha confermato: «Espanderemo le operazioni a Khan Yunis e cambieremo le tattiche nel Nord della Striscia». Lo ha detto al segretario di Stato USA Antony Blinken il quale, in visita in Israele, ha parlato anche col premier Benjamin Netanyahu. Blinken ha ribadito l’appoggio a Israele ma ha affermato che i civili palestinesi stanno pagando un prezzo troppo alto. Il capo della diplomazia Usa ha strappato a Netanyahu l’ok a una missione delle Nazioni Unite nella Striscia: «l’Onu condurrà una missione di valutazione per determinare cosa deve essere fatto per permettere ai palestinesi sfollati di tornare alle loro case nel nord di Gaza». Blinken ha invitato Israele a prendere maggiori misure per proteggere i civili, a consentire l’ingresso di più aiuti a Gaza e a lavorare con i leader palestinesi moderati, affermando che i Paesi regionali investiranno nella ricostruzione di Gaza solo se ci sarà un «percorso verso uno Stato palestinese». E mentre delegati israeliani tornano al Cairo per tentare di riprendere il dialogo per il rilascio degli ostaggi, anche il Qatar nota che la sua mediazione «continua» e l'Arabia Saudita promette di «normalizzare i rapporti con Israele appena finita la guerra».
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