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Libero Rassegna Stampa
14.11.2023 La bandiera di Israele nel Parlamento di Gaza
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 14 novembre 2023
Pagina: 12
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «La bandiera di Israele nel Parlamento di Gaza»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/11/2023, a pag. 12 con il titolo "La bandiera di Israele nel Parlamento di Gaza", la cronaca di Mirko Molteni.

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Mirko Molteni

Le truppe israeliane entrano nel Parlamento di Gaza City - Messaggero Veneto

Nella faticosa, ma inesorabile, avanzata nella Striscia di Gaza, che l’esercito israeliano sta attuando sotto la perenne minaccia di agguati e attentati da parte di Hamas, una tappa importante, anche dal punto di vista propagandistico, è stata ieri sera, la conquista del Parlamento locale. Sono stati i soldati di fanteria della 1ª Brigata Golani, uno dei reparti più prestigiosi di Tzahal, le forze armate ebraiche, a irrompere nel palazzo del Consiglio Legislativo Palestinese, in sostanza l’aula del Parlamento della Striscia che fin dal 2007 è stata dominio assoluto di Hamas. I soldati hanno immortalato la scena con fotografie che sono subito state diffuse sul web, riportate per primo dal giornale Times of Israel. Sugli scranni vuoti dei presidenti dell’assemblea si è schierato in bella mostra un plotone di circa 35 uomini della brigata, che mostravano con orgoglio bandiere israeliane e anche una bandiera gialloverde, i colori tradizionali della brigata. La 1ª Brigata Golani è nata fin dal 1948, insieme allo Stato d'Israele, e ha partecipato a tutti i conflitti arabo-israeliani. Sua mascotte è un olivo su sfondo giallo e il suo attuale comandante, il colonnello Yair Palai, è in carica dal 2022. 

OSPEDALI COME BUNKER Intanto, se secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’ospedale di Al Shifa, accerchiato dalle truppe israeliane «è quasi un cimitero», per la mancanza di energia, il presidente israeliano Herzog sostiene invece che «su Al Shifa c’è molta propaganda da parte di Hamas. A Shifa c’è l’elettricità, tutto funziona». E il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari spiega in conferenza: «Hamas tiene gli ostaggi nell’ospedale pediatrico Rantisi di Gaza City». Di certo sono saliti a 44 i caduti dell’esercito israeliano dall’inizio delle operazioni terrestri, mentre per Hamas sono oltre 11.360 i morti nella Striscia dal 7 ottobre, sempre senza specificare quanti civili e quanti jihadisti. La frammistione tra popolazione e strutture militari è un tratto essenziale della strategia di Hamas. La 401ª Brigata israeliana (ad al-Shati) ha scoperto strutture di Hamas nell’università di Al-Quds e una santabarbaba nella moschea di Abu Bakr. La 551ª Brigata nell’area di Beit Hano ha trovato un deposito di armi nella camera di un bambino. Esercito e marina israeliani hanno accerchiato insieme il porto turistico di Gaza. Israele ha ancora oggi concesso 7 ore, dalle 9 alle 16, di pausa per l’evacuazione di civili nel Sud della Striscia, ma l’Onu dice che «entro 48 ore cesseremo le attività umanitarie per mancanza di carburante». 

PIANO PER IL DOPO Il rappresentante Esteri dell’Ue, Josep Borrell, ha proposto un piano di pace in 6 punti, «tre no e tre sì»: no all’espulsione dei palestinesi di Gaza in altri Paesi, no alla riduzione del territorio di Gaza, no alla rioccupazione d’Israele e al ritorno di Hamas, sì a un’autorità palestinese, sì al coinvolgimento dei Paesi arabi nella soluzione politica e sì al coinvolgimento dell’Ue nella regione e nella costruzione dello stato palestinese. Il Washington Post ha pubblicato indiscrezioni d’intelligence che confermano come Hamas mirasse a una guerra regionale. I massacri del 7 ottobre avevano lo scopo di scatenare la rappresaglia di Israele, ma anche di allargare la crisi alla Cisgiordania per scalzare l’Anp. Nota il WP: «Alcuni militanti infiltratisi in Israele il 7 ottobre avevano cibo e munizioni per giorni, per andare più in profondità in Israele e arrivare al confine della Cisgiordania». Si rischia sempre, del resto, un allargamento della lotta al confine Nord, dove dal Libano anche ieri gli Hezbollah filoiraniani hanno sparato missili su Israele. Le truppe ebraiche hanno bombardato postazioni Hezbollah per ritorsione e in serata il generale Herzi Halevi ha annunciato che «abbiamo piani per una mobilitazione nel Nord». E Netanyahu rincara: «Hezbollah scherza col fuoco».

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