L’orrendo teatrino della sinistra ‘progressista’
Analisi di David Elber
Terroristi di Hamas
Non si è ancora riusciti a seppellire tutti i morti (oltre 1.300), dell’orrendo massacro perpetrato dai palestinesi nel sud di Israele, che sono già arrivati i primi distinguo.
Ancora una volta in prima linea c’è la sinistra autoproclamatasi “progressista”. Il teatrino rappresentato questa volta, varia tra il fantasy e la vera e propria fantascienza. Il canovaccio propinato è il seguente: Hamas non rappresenta il popolo palestinese anzi non c’entra proprio nulla con loro. In questa fiction, però, non è spiegata la provenienza esatta di queste migliaia di assassini. Ascoltando o leggendo i commenti di molte persone (giornalisti, “esperti”, membri di ONG, politici e altro) si ha la netta impressione che Hamas venga da un altro pianeta. Tanto è vero che il conflitto che si è aperto, dopo l’orrendo massacro, è stato dipinto come la guerra tra Israele e Hamas, senza che si capisca cosa in realtà sia quest’ultimo. Si sa solo che è un’organizzazione terroristica, questo senza spiegare, però, da chi essa sia composta: cioè da palestinesi. Quando fa comodo la Striscia di Gaza è la tanto attesa e venerata Palestina, ma quando aggredisce e compie un massacro, come quello di sabato 7 ottobre, diventa Hamas. Volendo fare un parallelismo con la Germania durante la Seconda guerra mondiale, e visto l’azione efferata compiuta che sembra fotocopiata di quelle delle einsatzgruppen naziste (non è certo un’esagerazione), è come se gli storici o i giornalisti e i politici del tempo, avessero descritto l’invasione tedesca della Jugoslavia o dell’URSS come una guerra tra la NSDAP e l’URSS e la Jugoslavia. Utilizzando, esclusivamente, l’acronimo del partito nazional socialista decontestualizzandolo senza fornire ulteriori precisazioni. A un certo punto, l’effetto voluto è quello di non far capire, a chi legge o a chi ascolta, cosa sia stata la NSDAP e oggi cosa sia Hamas. Così, Hamas diventa, semplicemente, un’organizzazione terroristica astratta, senza le dovute informazioni su chi la componga o quale cultura l’abbia prodotta. A questo punto potrebbero essere anche degli alieni che si sono impossessati di Gaza. In questo modo, il massimo che il lettore o l’ascoltatore può ambire dall’”esperto” di turno è: “è una questione complessa” oppure “è nata a causa della povertà”. Poi, puntualmente, dopo queste banalità, mai nessuno che spieghi chi ha causato la “povertà” o che dica quanti miliardi di dollari e di euro hanno ricevuto i palestinesi e l’uso che ne hanno fatto nel corso dei decenni. Solo quest’ultima informazione spiegherebbe molto bene la “complessità” della questione.
Un altro cardine di questo teatrino è il tentativo di scindere Hamas dalla popolazione che vive a Gaza o in Giudea e Samaria. Si ha la netta sensazione, ascoltando numerose interviste ad “esperti”, che Hamas sia qualcosa d’altro rispetto alla popolazione palestinese, un’entità estranea che per qualche misteriosa ragione ha preso possesso di Gaza. Però, le immagini diffuse da Hamas stesso, che mostravano gli ostaggi portati, come macabri trofei, per le strade di Gaza tra ali di folla festante, sembrerebbero indicare una certa approvazione da parte della popolazione palestinese per quanto da loro compiuto. Ma forse erano comparse di una fiction. Così, come lo erano i festeggiamenti per le strade di Ramallah e di Jenin.
Un’altra cosa difficile da spiegare per i teatranti della sinistra “progressista” sono i risultati delle interviste fuori dalle moschee di tutta Europa (Italia compresa) che dimostrano un appoggio pressoché totale all’azione genocida compiuta da Hamas. Ma, poi, ci viene spiegato che gli intervistati sono una piccolissima minoranza non rappresentativa e che la maggioranza “silente” non approva. Però, questa maggioranza è così silente che nessuna organizzazione islamica ha trovato il tempo di scrivere due righe di condanna: silenzio totale. Questo silenzio, ricorda molto da vicino quello di Papa Pio XII, che, come ci è stato spiegato in seguito, è stato fatto per il bene degli ebrei.
Un’altra curiosità, mai del tutto spiegata dal teatro della sinistra “progressista”, è quella relativa alle elezioni politiche e amministrative che, nei territori amministrati dall’Autorità Palestinese, non si tengono più da 18 anni. Normalmente i “progressisti” sono molto sensibili alla democrazia rappresentativa ma nel caso dei palestinesi ciò non avviene. Infatti, il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, alias Mahmud Abbas, è stato eletto oltre 18 anni fa per un mandato di 4 anni. Molto stranamente, però, non sono mai state fatte pressioni, dalla vigile Comunità internazionale, affinché si tenessero nuove lezioni democratiche nei territori amministrati dai palestinesi. Forse hanno influito i sondaggi che vedono Hamas al 70% dei consensi anche in Giudea e Samaria. Oppure avrà influito la nomina di Abu Mazen ad “Angelo della pace”, titolo conferitogli da Papa Bergoglio. Essendo questo un titolo a vita, ha di fatto abrogato la necessità di nuove elezioni. La democrazia non è certo a rischio con l’Angelo della pace al governo.
Purtroppo per Israele i prossimi giorni saranno durissimi, e il teatro della demonizzazione si è già messo in moto, vedremo a che livello di rappresentazione arriverà. Mala tempora currunt.