Ogni estate i campi estivi organizzati dall’Autorità Palestinese si dedicano attivamente a imprimere nei bambini e ragazzi palestinesi messaggi di odio e intolleranza verso Israele.
Uno dei temi fondamentali dell’opera di indottrinamento palestinese è sempre stata la negazione del diritto di Israele ad esistere in qualunque parte del territorio ed entro qualunque confine. Anche dopo aver firmato gli Accordi di Oslo degli anni ’90, al proprio popolo l’Autorità Palestinese continua a presentare invariabilmente tutto Israele come “Palestina occupata”, le città israeliane come “città palestinesi” e mappe che indicano come un obiettivo desiderabile e raggiungibile un mondo in cui la “Palestina” prende totalmente il posto di Israele.
Anche quest’estate, nei campi per minorenni palestinesi il tema del rifiuto dell’esistenza di Israele entro qualunque confine, e l’aspettativa di un mondo senza nessuno stato ebraico, si conferma uno degli assi principali della pedagogia palestinese.
Svariate sono le modalità con cui gli educatori dell’Autorità Palestinese inculcano nei ragazzini l’immagine di un mondo futuro da cui Israele sia completamente cancellato: mappe dello “stato di Palestina”, simboleggiato dai colori della bandiera palestinese, che rimpiazza tutto lo stato d’Israele; attività in cui i bambini stessi sono esortati a disegnare la mappa che cancella Israele; attività in cui la mappa che cancella Israele viene dipinta su volti e mani; oggetti di artigianato con la mappa che cancella Israele ecc.
Per assicurarsi che il messaggio sia perfettamente chiaro, tutte le città israeliane vengono insistentemente citate ed elencate come città “palestinesi”: Haifa, Giaffa, Tiberiade, Acco, Ashkelon, Lod, Beit Shean, Safed, Nazareth, Be’er Sheva, Ramle, tutto il Negev e tutta Gerusalemme.
La seguente galleria d’immagini (tratte nel mese di luglio dalla pagina Facebook del Consiglio Supremo dell’Olp per la Gioventù e lo Sport) illustra come, nei suoi campi estivi per bambini e ragazzi, l’Autorità Palestinese crea un ambiente che cancella sistematicamente l’esistenza stessa dello stato d’Israele: una ricetta sicura per allevare intere generazioni in un’atmosfera di violento estremismo irredentista.
(Da: palwatch.org, israele.net, 26.7.23)