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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.07.2023 Perché Israele deve rimanere la democrazia che è sempre stata
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 luglio 2023
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Perché Israele deve rimanere la democrazia che è sempre stata»
Perché Israele deve rimanere la democrazia che è sempre stata
Commento di Deborah Fait

A destra: la Knesset

Gentile Deborah, 
Da sempre seguo con molta attenzione quanto accade in Israele, che considero un grande paese abitato da gente straordinaria che ha saputo trasformare il deserto in tanti giardini e zone coltivate, pur dovendo tutti i giorni combattere contro nemici assetati del sangue del suo popolo. Rimango pertanto, sorpreso e sbigottito forse perché da esterno non conosco le dinamiche della sua politica, che ci sia questa, direi, feroce contrapposizione, questa assurda divisione a motivo della legge sulla Corte Suprema, tanto, penso, da rendete estremamente felici i feroci e sanguinari nemici del suo paese I quali, sicuramente, sono lì che aspettano con gioia che vi scanniate fra di voi, sperando di poter darvi la mazzata finale. Certo, lei dirà, non succederà mai, perché tutta Israele nel momento del pericolo saprà unirsi e difendersi come ha sempre fatto nel passato. Però questa feroce contrapposizione io non riesco a comprenderla, anche perché sentir parlare di fascismo, di dittatura o altro mi sembrano termini esagerati senza senso. Ripeto, sono un esterno e posso anche non capire, ma a me una legge che limiti i poteri della Corte non la ritengo antidemocratica. Anzi. Vede, a me sembra del tutto assurdo che una legge emanata dal Parlamento, possa venire annullata per un discorso di "ragionevolezza" . Ma mi permetta, cosa vuol dire ragionevolezza? Il fatto è che i giudici hanno preso troppo piede un po' in tutti i paesi. L'Italia è l'esempio più lampante, e credo fermamente che Israele, forse primo paese democratico che interviene in tal senso perché ha capito il pericolo di certa magistratura, fa benissimo a mettere un freno. Parlare di dittatura della maggioranza, mi sembra una vera e propria esagerazione. Voi dite che la maggioranza degli elettori è contraria. Bene, vorrà dire che alla prossime elezioni l'opposizione diventerà maggioranza e revochera' questa legge che tante divisioni ha creato. Questa per me è democrazia. Come è democrazia andare in piazza a protestare. Il resto mi sembra tutto assurdo. Trovo molto ragionevole, più moderato, l'articolo di Fiamma Nirestein, mentre il suo mi sembra dettato più dalla rabbia, che spesso è cattiva consigliera. Il vostro Premier è un grande e per me lo sta dimostrando anche in questa occasione. Democrazia significa saper governare senza aver paura della piazza. Cordiali saluti 

Giovanni Cattani 

 Gentile Signor Cattani, 
Cercherò di essere più chiara possibile. Come ho scritto molte volte, personalmente non sono mai stata contraria a un ridimensionamento del potere dei giudici, ma gli accadimenti degli ultimi mesi dimostrano che è stato sbagliato il momento e il modo. Faccio un breve riassunto degli avvenimenti che hanno preceduto le ultime elezioni: Benjamin Netanyahu ha ancora dei processi in corso, Arie Deri, più volte ministro nei governi passati, ottimo politico, è stato processato per peculato e condannato a tre anni di prigione, poi ridotti a 22 mesi. Nonostante questa condanna e ben due arresti, Deri è riuscito ad entrare a far parte del governo come Ministro della Salute nelle elezioni del 2022. Nel gennaio del 2023 la Corte Suprema ha sentenziato che non potesse fare parte della Knesset a causa dei suoi problemi con la legge e fu costretto a dimettersi. Netanyahu lo ha sempre difeso “come mio fratello” ( parole sue) e, secondo Ynet, la frase che girava dopo le dimissioni del ministro era: “ Se ci chiuderanno la porta entreremo dalla finestra…”. Durante le ultime elezioni Bibi, per avere i numeri necessari per formare il governo, ha dovuto allearsi con personaggi dell’estrema destra religiosa per i quali la parola democrazia non esiste (nessuna religione può essere democratica). I ministri più contestati dal pubblico, i peggiori secondo me, sono: Itamar Ben Gvir, radiato a suo tempo dall’esercito e in seguito arrestato per atti violenti contro i nostri soldati, ora Ministro della Sicurezza nazionale. Bezalel Smotrich, anch’egli con problemi con la giustizia per violenza contro gli arabi, ora Ministro delle Finanze. Arie Deri stesso e i vari ministri religiosi che ritengono le donne non degne di fare il soldato, di sedere sugli autobus accanto agli uomini, omofobi e razzisti. Personaggi orrendi cui Israele non era abituato. Quando Bibi e la sua coalizione hanno preso in mano il governo del nostro paese, per prima cosa hanno deciso di tentare il colpo grosso, cioè togliere potere alla Corte Suprema e traferirlo al Parlamento. Questo ha convinto il pubblico che il loro fine fosse togliere dalle spalle di Netanyahu le accuse di cui dovrebbe rispondere, far rientrare Arie Deri dalla porta principale e non dalla finestra e nominare Itamar Ben Gvir, un avanzo di galera, Capo della Sicurezza nazionale come ho già scritto. Il peggio del peggio. Il popolo israeliano ha dimostrato la sua grandezza proprio nei 7 mesi di manifestazioni quotidiane, non è stata rotta una vetrina, non è stato aggredito nessuno. Gli unici feriti e le uniche violenze sono il risultato delle reazioni dalla polizia che deve obbedire agli ordini di Ben Gvir il quale ha detto “Bastonate senza pietà”. Le assicuro che quando si è insediato questo governo e abbiamo sentito le prime minacce di restrizioni, i nomi dei nuovi ministri e l’arroganza con cui apostrofavano il nostro/loro popolo, “terroristi- anarchici”, molti di noi piangevano dalla disperazione e dalla vergogna. Me compresa. Il nostro Israele che fino al 2022 era annoverato come una grande democrazia, come il paese fra i dieci più felici del mondo, era stato ridotto in pezzi nello spazio di pochi giorni, di pochi attimi. Il mio articolo non era dettato solo dalla rabbia di vedere il mio paese violentato da una masnada di incompetenti violenti ma dal grande dolore nel constatare che Netanyahu, per la sua sete di potere e per salvarsi dai processi, stava dividendo un paese da sempre coeso e fraternamente unito. È vero che in democrazia la maggioranza vince ma è anche vero che il popolo ha diritto di protestare e il popolo d’Israele, anche se ognuno con le proprie idee, ha dimostrato una maturità e una civiltà di cui andare fiero. Lei scrive :”Democrazia significa saper governare senza aver paura della piazza”. Secondo me democrazia è saper governare senza violentare il popolo e spaventarlo come nessuna guerra ha potuto fare. Ho sentito dire spesso in questi giorni “Non ho mai pensato di lasciare Israele, non l’ho pensato durante guerre, intifada, terrorismo. Adesso, per la prima volta, penso di andarmene” .
Shalom

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Deborah Fait

"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"

***

In questo video (in inglese con sottotitoli in italiano), l’accorato appello della giornalista, scrittrice e attivista politica Mika Almog, nipote di Shimon Peres, rivolto agli ebrei della Diaspora e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello stato d’Israele ebraico e democratico: https://www.youtube.com/watch?v=g9grGVTLCcg

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takinut3@gmail.com

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