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Il Giornale Rassegna Stampa
06.06.2023 Afghanistan: le donne sotto attacco
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 06 giugno 2023
Pagina: 10
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 06/06/2023 l'analisi di Fiamma Nirenstein.

PM Netanyahu Appoints Fiamma Nirenstein as Ambassador to Italy | Prime  Minister's Office
Fiamma Nirenstein

Quasi 80 bambine sono state avvelenate in due diverse scuole del Nord dell’Afghanistan, nel distretto di Sangcharak, 60 in una scuola e 17 nell’altra, e sono adesso ospedalizzate. Tutte dai 6 ai 12 anni. Stando ai precedenti, i talebani diranno, proprio come negli anni fra il 2012 e il 2016 in cui decine di bimbe furono avvelenate col gas a scuola, che le scolare sono preda di isterismo, episodi “psicogenici”, creati dal panico, dall’emulazione, o forse causati da qualche maniaco che non ha a che fare con la leadership. Il capo del dipartimento scolastico parla di “un forte risentimento” di qualche matto. Ma i talebani non perderanno tempo a fingere dispiacere. Le bambine non possono imparare, è proibito, non devono mettere il naso nella società, pena la vita. Qualcuno ricorda come spararono in testa alla scolara Malala Yousafzai. Da quando se ne sono andati gli americani è la prima riconquista vera del territorio, un attacco ideologico a quelle libertà che con chiacchiere inutili gli USA abbandonando il campo trattando con i talebani cercarono di mantenere almeno un poco. Ma ha vinto l’estremismo odiatore delle libertà. Per un breve tempo hanno cercato di fingere, ma poi i talebani hanno rapidamente sbarrato tutte le porte alle donne, scuola, lavoro: un vero fronte di guerra ideologica non importa se sunnita come i talebani, o shiita come l’Iran. La donna è l’hic Rhodus hic salta dell’islamismo. Il precedente più noto è quello delle 1200 bambine iraniane avvelenate a scuola partire dalla città santa di Qom dal novembre del 2022, 91 scuole in 20 province. Una guerra che è solo una parte del grande assalto alla libertà di tutte le donne che porta il nome di Mahsa Amini e che ha visto tante eroine ferite, imprigionate, uccise. Un rapporto della “Global Coalition to Protect Education”dice che  insegnanti donne e alunne sono state aggredite, bombardate, rapite almeno in 18 Paesi fra cui un gran numero di Paesi Islamisti più l’India e il Venezuela fra il 2014 e il 2018. Dall’abbandono di Kabul del 14 agosto 2021, il battito d’ali dell’aquila americana si è fatto più flebile; ciò non ha solo conseguenze strategiche per il terrorismo, non lascia solo spazi alla Cina e alla Russia, come si vede in Medio Oriente, in Africa, in India. I talebani perseguitano le donne e le bambine perché “la loro cultura impone di tenerle in riga segregandole” come dice Harold Rhode famoso esperto americano del Medio Oriente. Quando però si attaccano le bambine per uccidere la libertà, l’assenza americana e occidentale non è solo un aereo che prende il volo lasciando confusione sulla carta geografica. È la tragedia di creature che abbiamo il dovere di proteggere.

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