Le bassezze del giornale israeliano più amato dai commentatori stranieri Analisi di Alon Goldstein, da Israele.net
Testata: israele.net Data: 01 giugno 2023 Pagina: 1 Autore: Alon Goldstein Titolo: «Le bassezze del giornale israeliano più amato dai commentatori stranieri»
Le bassezze del giornale israeliano più amato dai commentatori stranieri
Analisi di Alon Goldstein, da Israele.net
Il sito web in inglese del quotidiano israeliano Ha’aretz ha toccato nuovi vertici di abiezione lo scorso 11 maggio quando ha pubblicato un’accozzaglia di parole di uno spregevole individuo di nome Yossi Klein sotto il titolo: “Uccidere i bambini unisce gli israeliani” (Killing Children Brings Israelis Together). Non rimanderemo, qui, a quell’abominevole articolo per non fornire a Ha’aretz più clic, il denaro insanguinato che cerca di raccogliere a spese del popolo israeliano. Chi vuole lo può trovare facilmente sul suddetto sito web. In breve, facendo riferimento all’uccisione di alti comandanti della Jihad Islamica Palestinese, Klein afferma che la morte di alcuni bambini a Gaza durante gli attacchi israeliani non è un tragico risultato delle circostanze, bensì un atto deliberato del governo israeliano, delle Forze di Difesa israeliane e del popolo israeliano. Lo scopo? Seminare terrore nei cuori dei palestinesi, suscitare gioia nell’israeliano medio e ricordarci che siamo tutti fratelli dopo 18 settimane di divisive proteste (anti-governative ndr). Non ho alcun interesse a cercare di analizzare cosa succede nella testa del signor Klein: tutto quello che posso fare è compatirlo. Non provo invece nessuna compassione per i suoi capi-redattori, le persone che dirigono l’edizione inglese di Ha’aretz. Costoro spesso e volentieri fanno di tutto per infangare l’immagine di Israele e degli israeliani in tutto il mondo. La piattaforma che questo sito provvede per affermazioni come quelle di Klein è eccezionalmente estremista, molto più estremista della piattaforma in lingua ebraica del gruppo Ha’aretz. Non sono sicuro del motivo per cui lo fanno. È per ideologia anti-sionista, o anti-israeliana, o addirittura antisemita? Sospetto, tuttavia, che il motivo sia banalmente cinico e vile: il desiderio di affermarsi come il giornalaccio più di estrema sinistra, con l’obiettivo di irretire i più ardenti odiatori di Israele, semplicemente per convincerli a fare clic, condivisioni e generare traffico e dollari, e lusingare l’ego di coloro che lo dirigono. I capi-redattori del sito web si avvantaggiano anche del fatto che, a parte una varietà di mass-media ebraici, Israele non dispone di efficaci canali di comunicazione in lingue straniere, e il suo apparato di diplomazia pubblica è paralizzato per motivi politici. Io so quali sono i motivi per non pubblicare articoli così ripugnanti: coscienza, empatia e preoccupazione per gli altri esseri umani. Come lo so? Perché sul loro sito web non ho visto una sola parola critica contro la Jihad Islamica (o Hamas o Hezbollah, se è per questo), per il lancio indiscriminato di razzi contro i civili israeliani, bambini compresi. Non ho visto una sola parola di critica per l’uccisione di bambini palestinesi da parte della stessa Jihad Islamica coi suoi falliti lanci di razzi da quartieri densamente abitati. Ha’aretz ha il diritto di comportarsi in questo modo per ingraziarsi gli antisemiti, i boicottatori e gli odiatori. È loro diritto cercare di segare il ramo su cui sediamo tutti. Quale che sia la motivazione dei capi-redattori, contrariamente all’immagine che cercano di dare al mondo Israele è un paese libero. Tuttavia, cari lettori, se Israele e il popolo ebraico vi stanno a cuore, sta anche a voi non prendere parte a questo cinico gioco. Ci sono almeno altri tre importanti siti web di notizie da Israele in inglese: il Jerusalem Post, il Times of Israel e, naturalmente, questo stesso sito: YnetNews. Noi di YnetNews siamo impegnati a riferire ciò che accade qui in modo tempestivo, accurato, completo e senza un programma anti-israeliano disonesto e distorto. Lo facciamo non solo perché possiate essere informati, ma anche perché possiate condividere le informazioni con i vostri amici e colleghi in tutto il mondo che finora sono stati nutriti con una narrativa preconfezionata e a senso unico. Lo facciamo in modo che non resterete imbarazzati la prossima volta che qualcuno vi presenterà l’ennesimo articolo menzognero scritto da un “giornalista” israeliano esclamando “ma l’ha pubblicato Ha’aretz“.