Israele si interroga sul riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita Commento di Francesco Paolo La Bionda
Testata: Bet Magazine Data: 04 maggio 2023 Pagina: 9 Autore: Francesco Paolo La Bionda Titolo: «Israele si interroga sul riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita»
Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico di maggio 2023, a pag. 9, il commento di Francesco Paolo La Bionda con il titolo "Israele si interroga sul riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita".
Arabia Saudita e Iran hanno siglato lo scorso 10 marzo un accordo mediato dalla Cina per ristabilire le relazioni diplomatiche, interrotte nel 2016, e riaprire le rispettive ambasciate entro due mesi. La decisione segna una prima e inaspettata inversione di tendenza nell’inasprimento della rivalità avvenuto tra le due potenze regionali mediorientali, divise da questioni dottrinali e politiche. La dichiarazione congiunta alla stampa rilasciata a margine della firma ha affermato che le relazioni ravvivate tra i due paesi “porteranno allo sviluppo della stabilità e della sicurezza regionale e aumenteranno la cooperazione tra i paesi del Golfo Persico e del mondo islamico per affrontare le sfide esistenti”. In Israele il riavvicinamento tra i due paesi è stato generalmente visto come una battuta d’arresto degli sforzi dello Stato ebraico per creare legami più stretti con Riad, con cui ancora oggi permangono relazioni diplomatiche solo ufficiose, nonostante molti si aspettassero una normalizzazione come avvenuto con Emirati Arabi Uniti e Bahrein nel 2020 grazie agli Accordi di Abramo. Alcune voci tuttavia vedono più opportunità che problemi in questo inaspettato sviluppo: Efraim Halevy, che in passato è stato direttore del Mossad e capo del Consiglio nazionale di sicurezza israeliano, in un’intervista rilasciata alla CNN il 15 marzo, ha affermato che il governo israeliano non dovrebbe guardare in modo pregiudiziale all’accordo. Per Halevy anzi l’esecutivo dovrebbe cercare di capire quali fattori abbiano reso possibile il riavvicinamento tra i due rivali e sondare discretamente se ci siano margini anche per smorzare le tensioni tra Israele e l’Iran. Il 22 marzo invece il quotidiano online Axios ha pubblicato un articolo nel quale cita estensivamente un alto diplomatico israeliano, lasciato anonimo, secondo cui i timori del pubblico israeliano riguardo all’accordo sarebbero esagerati, in quanto il riavvicinamento all’Iran non interferirà con le relazioni tra lo Stato ebraico e l’Arabia Saudita, citando a riprova il fatto che anche gli Emirati si siano riavvicinati a Teheran senza per questo tornare sui propri passi nella relazione con Tel Aviv. Inoltre, secondo la fonte, Israele potrebbe beneficiare indirettamente di una possibile fine della guerra in Yemen, in cui sauditi e iraniani sostengono fazioni opposte. Poiché il conflitto è una delle principali cause di attrito tra Riad e Washington, per via delle numerose vittime civili causate dai bombardamenti dell’aviazione saudita, una sua fine porterebbe a un miglioramento delle relazioni tra i due governi e dunque faciliterebbe a sua volta una possibile normalizzazione diplomatica tra Israele e Arabia Saudita. Un altro elemento di valutazione per Israele si è poi aggiunto ai precedenti quando il 23 marzo l’Arabia Saudita ha riallacciato i rapporti diplomatici anche col regime siriano, annunciando la riapertura della sua ambasciata a Damasco. Sin dall’inizio della guerra civile nel paese, Riad aveva sempre osteggiato Bashar Al-Asad, anche in virtù del forte legame tra il dittatore e l’Iran, che è diventato un vitale fornitore di armi e truppe per Damasco. Tuttavia nel mondo arabo si è progressivamente fatta strada in tempi recenti l’idea che non si possa raggiungere una soluzione al conflitto senza trattare col regime. Israele è impegnato da anni a contrastare la minaccia della penetrazione iraniana in Siria e all’aviazione dello Stato ebraico sono stati attribuiti numerosi attacchi aerei contro infrastrutture e uomini dei pasdaran schierati nel paese. A Gerusalemme si dovrà quindi valutare se questo ulteriore riavvicinamento saudita a un precedente rivale comune sia più un problema o un’opportunità.
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