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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.04.2023 Nikki Haley, candidata repubblicana
Commento di Viviana Mazza

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 aprile 2023
Pagina: 13
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «Il duro DeSantis, la «moderata» Haley. Tutti i repubblicani che sfidano Trump»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/04/2023, a pag.13, con il titolo 'Il duro DeSantis, la «moderata» Haley. Tutti i repubblicani che sfidano Trump' l'analisi di Viviana Mazza.

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Viviana Mazza

Nikki Haley announces run for president, challenging Trump | AP News
Nikki Haley

NEW York La maggior parte degli americani non vorrebbe un sequel Biden-Trump nel 2024. L’attuale presidente ha visto scendere il suo tasso di approvazione al di sotto del 50% nel periodo del ritiro caotico dall’Afghanistan. Il suo predecessore è l’unico presidente dall’avvento dei sondaggi a non aver mai superato il 50% dei consensi. Eppure Trump è considerato il favorito per la nomination repubblicana: il suo vantaggio sui cinque rivali scesi in campo e sugli altri che aspettano a dichiararsi è aumentato dopo l’incriminazione a Manhattan. Ha distaccato con una media di 28 punti il governatore della Florida Ron DeSantis, che secondo la rete Nbc lancerà un «comitato esplorativo» per valutare l’entrata in corsa intorno all’11 maggio. Agli occhi di molti funzionari repubblicani, DeSantis è Trump senza i guai giuridici e l’imprevedibilità e con la metà degli anni, un governatore rieletto con un vantaggio record del 19% e con ottimi risultati tra i «latinos», ma su di lui restano delle incognite a livello nazionale. Nelle elezioni presidenziali, i candidati devono mostrare esperienza in politica estera; ed ecco che DeSantis è volato in Giappone, Sud Corea, Israele e Regno Unito per quella che nessuno crede sia solo «una missione commerciale». È tornato sui suoi passi sulla guerra in Ucraina che aveva definito una «disputa territoriale» con la Russia (aveva frustrato l’establishment, incluso un suo cruciale finanziatore, il miliardario Kenneth Griffin). Ma i dubbi riguardano anche le battaglie culturali: la legge della Florida che vieta l’aborto dopo sei settimane, una delle più dure nel Paese, potrebbe aiutarlo nelle primarie, ma non in una elezione generale. Infatti Nikki Haley, ex ambasciatrice di Trump all’Onu e figlia di immigrati indiani che vorrebbe fare la Storia diventando la prima candidata repubblicana donna e non bianca alla Casa Bianca, si è posizionata più al centro sui diritti riproduttivi: ha invitato i gruppi antiabortisti a una «ritirata strategica» per cercare un consenso bipartisan su un tema-chiave per le donne. Haley ha approfittato della causa di Disney contro DeSantis per invitare i 75 mila dipendenti di Disney World a spostarsi nello Stato di cui lei era governatrice, la South Carolina, assicurando che la gente lì non è «bigotta» (ha usato il termine «sanctimonious», appioppato da Trump a DeSantis). Altri candidati (o aspiranti) alla nomination repubblicana stanno girando per il Paese. Il più giovane, l’imprenditore 37enne Vivek Ramaswamy, ha il 3% nei sondaggi, poco meno di Haley e poco più di Tim Scott, senatore afroamericano della South Carolina che è già inciampato sull’aborto. Due conservatori «tradizionali» critici di Trump — i governatori Chris Sununu (New Hamsphire) e Asa Hutchinson (ex dell’Arkansas) — potrebbero avere successo nelle elezioni generali, ma è difficile immaginare che la «base» li incoroni nelle primarie. Lo stesso vale per l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, alleato e poi critico di Trump , e per Mike Pence, il vicepresidente che i rivoltosi al Congresso volevano impiccare e che ieri ha testimoniato per 7 ore proprio nelle indagini federali sugli eventi del 6 gennaio per cui Trump rischia un’altra incriminazione: Pence non si è presentato volontariamente, c’era una subpoena, un ordine di comparizione; Trump si era opposto poiché al suo vice chiese di non certificare la vittoria di Biden. E allora Tucker Carlson presidente? Non nel 2024. Ma qualcuno si diverte a immaginarlo. Il popolare conduttore licenziato da Fox è riapparso su Twitter per promettere: «Arrivederci a presto».

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