I Patriot arrivano in Ucraina Cronaca di Lorenzo Cremonesi
Testata: Corriere della Sera Data: 20 aprile 2023 Pagina: 12 Autore: Lorenzo Cremonesi Titolo: «I Patriot arrivano in Ucraina, Seul apre all’invio di armi a Kiev»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/04/2023, a pag.12, con il titolo 'I Patriot arrivano in Ucraina, Seul apre all’invio di armi a Kiev' l'analisi di Lorenzo Cremonesi.
Lorenzo Cremonesi
Ocheretine «Sarà una guerra lunga», ribadisce Olaf Scholz. Detta dal cancelliere tedesco, ben noto per le sue cautele, la frase sembra ancora più pregnante. Il fronte alleato dell’Ucraina non si fa illusioni: non ci sono scorciatoie, l’invasione voluta da Vladimir Putin l’anno scorso ha cambiato le regole del gioco internazionale, per avere la meglio occorre prepararsi a resistere allo sforzo bellico nel lungo periodo. Lo conferma così l’arrivo in Ucraina (sembra dalla Germania) nelle ultime ore delle batterie dei missili antimissili Patriot made in Usa. Un passo in più per garantire la difesa dello spazio aereo del Paese aggredito. I Patriot erano stati promessi dall’amministrazione Biden dopo i gravi bombardamenti russi contro la rete elettrica ucraina lo scorso ottobre e adesso giungono mentre lo Stato maggiore di Kiev ribadisce di stare continuando i preparativi in vista della controffensiva mirata a scacciare l’esercito russo dai territori occupati. Da Berlino aggiungono di avere spedito anche il secondo dei quattro sistemi di difesa aerea a media gittata Iris-T, che erano già stati promessi l’anno scorso. Non nasconde la sua soddisfazione il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov. «Oggi i nostri magnifici cieli sono diventati più sicuri», ha dichiarato ieri ringraziando nello specifico Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi. Pochi giorni fa ancora lui si era fatto riprendere sorridente mentre dalla torretta di un tank britannico Challenger nuovo di pacca ringraziava il governo di Londra. E ancora prima lo stesso aveva fatto a bordo di un Leopard tedesco. Insomma, gli aiuti alleati continuano ad arrivare, anche se Kiev spera che avvenga più celermente. «Ogni ritardo, qualsiasi intoppo nella consegna delle armi già promesse sono causa di un più alto numero di vittime tra i nostri soldati», ha ribadito nel suo consueto discorso serale due giorni fa lo stesso Zelensky. Per venirgli incontro Washington torna a premere sugli alleati. Se ne parlerà al summit venerdì nella base aerea tedesca di Ramstein tra la quarantina di Paesi che compongono il «Gruppo di Contatto» impegnato ad aiutare militarmente l’Ucraina. Nel contempo la Cina si sarebbe detta pronta a sostenere l’Ue sui colloqui di pace e il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, promette ulteriori munizioni e spinge sulla Corea del Sud affinché faccia la sua parte. Da Seul il presidente Yoon Suk-yeol (sarà presto a Washington) si dice disponibile, scatenando le ire di Mosca. In Europa desta preoccupazione la presenza di navi spia russe nel Mare del Nord. Il sospetto è che possano attaccare sia le infrastrutture energetiche che i cavi sottomarini. Intanto la Commissione Ue contribuisce alla soluzione per il grano ucraino inviando 100 milioni di euro per gli agricoltori danneggiati, che si vanno ad aggiungere ai 56,3 milioni già destinati a Polonia, Romania e Bulgaria un mese fa.
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