Testata: Corriere della Sera Data: 25 marzo 2023 Pagina: 35 Autore: Paolo Lepri Titolo: «Le accuse all’Iran di Javaid Rehman»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/03/2023, a pag. 35, con il titolo "Le accuse all’Iran di Javaid Rehman", il commento di Paolo Lepri.
Paolo Lepri
Javaid Rehman
L’Iran è responsabile di «crimini contro l’umanità». A sostenerlo, con grande coraggio, è il Relatore speciale del Consiglio dell’Onu per i diritti umani, Javaid Rehman, che ha analizzato nel suo rapporto, reso noto nei giorni scorsi, quanto è accaduto nella Repubblica islamica in questi sei mesi trascorsi dal barbaro assassinio in carcere di Mahsa Amini, la ragazza arrestata in settembre per aver indossato «impropriamente» il velo. Nelle proteste pacifiche che sono seguite in tutto il Paese, represse violentemente dal regime, «sono morte almeno 527 persone, inclusi 71 bambini, mentre centinaia di manifestanti – ha scritto il giurista anglo-pachistano - sono stati gravemente feriti». Nato a Faisalabad, nel Punjab , Javaid Rehman ha studiato in Gran Bretagna e insegna diritto internazionale alla Brunel University, l’ateneo londinese che prende il nome dall’ingegnere vittoriano che realizzò la Great Western Railway. Tra le sue numerose pubblicazioni, Terrorism and International Law, edito dalla Oxford University Press. Risale al 2018 la sua nomina all’UNHRC, l’organismo delle Nazioni Unite composto da 47 Paesi a rotazione su mandato di tre anni. Le conclusioni del suo più recente rapporto sono un atto di accusa senza precedenti nei confronti degli ayatollah. «La dimensione e la gravità delle violazioni commesse dalle autorità iraniane, in particolare dopo la morte di Mahsa Amini, indicano la possibilità – si legge testualmente - che siano stati commessi crimini contro l’umanità: omicidi, imprigionamenti, sparizioni forzate, torture, stupri e violenze sessuali». Come era prevedibile, le reazioni del regime di Teheran sono state furiose. Il rappresentante permanente iraniano alle Nazioni Unite a Ginevra, Ali Bahreini, ha sostenuto che Rehman avrebbe fatto affidamento sulle «immaginazioni» di «gruppi terroristi». Intanto, mentre l’Unione europea ha appena approvato ulteriori misure restrittive contro persone legate alle violazioni, è all’ordine del giorno la questione dell’inserimento del corpo dei Guardiani della rivoluzione nella lista delle organizzazioni terroristiche. Una scelta, questa, che appare sempre più necessaria.
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