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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.03.2023 Le accuse di Zelensky contro Putin
Intervista di Lorenzo Cremonesi a Mykhailo Podolyak

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 marzo 2023
Pagina: 5
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «'Un leader braccato. E adesso la Russia deve liberarsi di lui'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/03/2023, a pag.5, con il titolo 'Un leader braccato. E adesso la Russia  deve liberarsi di lui' l'intervista di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

Ukraine and the Logic of Civil Resistance: Confronting Russian-Fueled  Insurgency - Atlantic Council

«Il Tribunale internazionale dell’Aia ha compiuto un passo importantissimo contro Vladimir Putin, che ha valore sia legale che politico», ci dice nella capitale ucraina Mykhailo Podolyak, uno dei consiglieri più noti del presidente Volodymyr Zelensky. Può spiegare? «Indipendentemente dal fatto che la Russia riconosca o meno la giurisdizione del Tribunale, questa decisione limiterà enormemente le possibilità di viaggiare per Putin, dovrà prima di ogni spostamento riflettere molto bene dove andare e verificare di avere il visto. Politicamente il significato è ancora più forte agli occhi del mondo e delle élite russe. Putin è stato desacralizzato e sminuito allo stato di braccato sospetto di crimini molto gravi. Sino a ieri lui aspirava al governo del mondo, oggi vive la fine vergognosa della sua carriera. Il Tribunale ricorda alla comunità internazionale che le responsabilità di questa tragica guerra sono irreversibili, non si possono cancellare».

Ukraine presidential adviser: too soon to talk of Russian withdrawal from  Kherson | Reuters
Mykhailo Podolyak

In pratica? «A Putin viene tolta l’immunità funzionale di capo di Stato, non ha più protezione legale. I 123 Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma sono tenuti ad arrestarlo se transita sui loro territori. Ne consegue che la curiosa tendenza da parte di larghi settori delle classi dirigenti europee di proteggere Putin è definitivamente delegittimata. D’ora in poi sarà impossibile sedere al tavolo dei negoziati con una persona ufficialmente sospettata di crimini di massa contro l’umanità».

 Cosa significa per i russi? «Se Putin rimane al potere, la Russia assisterà al suo declino interno. Il Tribunale offre un’opportunità ai dirigenti del Paese: sbarazzatevi di Putin e rifondate lo Stato».

 Quanti sono i bambini spariti? «Il procuratore generale dell’Ucraina ad oggi presenta i casi di 16.221 bambini sottratti alle famiglie, tutti registrati e corroborati da testimonianze dei famigliari e persino da confessioni pubbliche di funzionari russi. Ma sappiamo che in realtà il numero è molto più alto».

Crede che la denuncia del Tribunale possa influenzare la visita del presidente cinese domani a Mosca? «La visita avverrà comunque. Inoltre, sia Cina che Russia non sono firmatarie dello Statuto di Roma, percepiscono in modo diverso da noi il mandato d’arresto per Putin promulgato dal Tribunale. Nella sostanza, però, le cose cambiano: Xi Jinping si vedrà con un leader sospettato di crimini di massa. E che senso ha farsi carico indirettamente della tossicità di Putin per un leader come quello cinese che aspira ad un ruolo centrale nella politica internazionale? Putin lo costringe in una posizione molto ambigua. In ogni caso, la Cina ha tutti i diritti di scegliere autonomamente le proprie priorità».

Se la Cina proponesse che la Russia si ritiri ai confini di prima dell’invasione, tenendosi la Crimea e parte del Donbass, ci sarebbe spazio per un compromesso? «Domanda strana. Che senso avrebbero decine di migliaia di morti e la difesa efficace dei propri territori per tornare allo status quo che un anno fa ha condotto la Russia ad aggredirci? Non possono esserci compromessi territoriali: sarebbe solo una tregua che dà modo alla Russia di riorganizzarsi, adattare l’economia alla legge marziale aggredire di nuovo. I negoziati saranno possibili solo dopo il totale ritiro russo».

 E se la Cina inviasse armi alla Russia? «Non ne vedo il senso. Sarebbe subito un fatto noto e la Cina metterebbe a rischio le sue relazioni commerciali e tecnologiche con altri Paesi. In secondo luogo, perché aiutare la Russia che sta subendo il tracollo della propria civilizzazione? Non esisterà più la Russia attuale; sarebbe un investimento senza ritorno e la Cina è troppo pragmatica per commettere errori simili».

Come vede i 12 punti della proposta di pace cinese? «Vi leggo un documento che formula principi molto generali, non è una proposta logistica ponderata. Non offre dettagli, non c’è una logica bilanciata. Uno dei punti parla dell’inviolabilità della sovranità e dell’integrità territoriale e un altro della necessità del cessate il fuoco immediato, quindi trasferimento dei territori occupati alla Russia: ma questa è una contraddizione assoluta».

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