Iran, costrette a pentirsi per il ballo senza velo. Ma tante imitano il video Cronaca di Greta Privitera
Testata: Corriere della Sera Data: 15 marzo 2023 Pagina: 13 Autore: Greta Privitera Titolo: «Iran, costrette a pentirsi per il ballo senza velo. Ma tante imitano il video»
Riprendiamo dalCORRIERE della SERAdi oggi, 15/03/2023, a pag. 13, con il titolo «Iran, costrette a pentirsi per il ballo senza velo. Ma tante imitano il video» la cronaca di Greta Privitera.
Le cinque ragazze iraniane
Le hanno cercate come si cercano i criminali. Le hanno identificate anche grazie alle telecamere del circuito chiuso di sicurezza. Quando hanno scoperto i loro nomi, le hanno convocate per un avvertimento. Poi, non contenti, le hanno richiamate questa volta per chiuderle due giorni in cella. Alla fine le hanno riprese e, con il capo coperto, costrette a fare una confessione forzata: «Siamo colpevoli di aver ballato». Questo il «crimine»: Ekbatan, quartiere di Teheran, l ’8 marzo, nella Giornata internazionale della donna, cinque giovani ragazze hanno registrato un video davanti a due palazzoni grigi della periferia, in cui ballavano Calm Down, una hit di Rema e Selena Gomez. Poi, come fanno le adolescenti che vivono in Paesi liberi, lo hanno postato su TikTok. Capelli al vento, ombelico in vista, baci soffiati all’obiettivo, così, le studentesse coraggiose hanno sfidato il regime di Khamenei, le sue torture, le sue impiccagioni. L’hanno affrontato danzando una canzone pop che dice: «Tesoro, calmati. Ragazza, il tuo corpo è nel mio cuore». In Iran, le donne non possono ballare in pubblico e devono indossare l’hijab. Quindi, a guardar bene, la polizia ha solo applicato la legge e punito le cinque «delinquenti» che, come ormai succede da sei mesi a questa parte, dall’uccisione di Mahsa Amini, affrontano l’ayatollah con metodi e modi opposti a quelli dei pasdaran. Per umiliarle, nel video di «pentimento», girato davanti agli stessi palazzi di quello sotto accusa, le ragazze sono state disposte come nella coreografia. La repressione del regime, che in certi casi funziona nelle strade e tiene a casa i manifestanti, non riesce a fermare l’onda, anzi la marea, di post sui social contro la dittatura. Anche questa volta, il ballo di Calm Down si è trasformato subito in un’azione virale da ripetere decine, centinaia di volte. Moltissime ragazze, in altre strade, camerette, piazze iraniane hanno ballato e postato le loro danze contro Khamenei. «Negli ultimi giorni, le donne sono tornate al simbolo iniziale di queste proteste: il ballo, che è libertà. La Gen Z è pacifica e rifiuta l’ideologia: questo spiazza la dittatura», commenta Pejman Abdolmohammadi, professore in studi mediorientali all’Università di Trento. Martedì prossimo, è l’ultimo giorno dell’anno del calendario persiano e questo, per tradizione, è un periodo di festa. Ieri sera, i cittadini hanno colto l’occasione per tornare nelle strade e protestare. Le ragazze bruciavano i veli e tutti, oltre alla fine del regime, chiedevano risposte sulle 5.000 studentesse intossicate nelle scuole. Decine i video che mostrano manifestazioni in tante città e anche a Teheran, proprio nel quartiere Ekbatan. Oggi, è il giorno in cui si celebra il Chaharshanbeh Suri, tra le feste più importanti del capodanno e si attendono altre proteste. Intanto, Rema, il cantante di Calm Down, scrive su Twitter. «A tutte le donne che stanno lottando per un mondo migliore, mi ispiro a voi, canto per voi e sogno con voi».
Per inviare la propria opinione alCorriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante