Il Papa: 'Fermate gli scafisti'. Meloni è d'accordo Cronaca di Adriana Logroscino
Testata: Corriere della Sera Data: 06 marzo 2023 Pagina: 8 Autore: Adriana Logroscino Titolo: «Francesco: mai più, fermate gli scafisti. E Meloni «fa sue» le parole del Papa»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/03/2023, a pag.8, con il titolo "Francesco: mai più, fermate gli scafisti. E Meloni «fa sue» le parole del Papa" la cronaca di Adriana Logroscino.
Giorgia Meloni
Roma «Fermare le morti in mare, fermare i trafficanti di esseri umani. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte». Il monito pronunciato ieri da un commosso papa Francesco in piazza San Pietro è accolto così dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Facciamo nostre le sue parole, grande richiamo per tutte le istituzioni. Continueremo a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti e fermare le morti in mare». Più stringato il vicepremier Matteo Salvini: «Lavoro, non da oggi, per mettere in pratica le parole del Papa e salvare vite». E il lavoro del governo si sostanzia in una serie di appuntamenti imminenti. In settimana, forse giovedì o venerdì, ma una data ancora non c’è, il Consiglio dei ministri si riunirà a Cutro. Lì dovrebbe prendere forma un provvedimento, direttamente sotto la regia della premier, che coinvolge più ministeri: la rideterminazione dei flussi regolari, con un innalzamento della quota, l’inasprimento delle pene per i trafficanti e nuove procedure per semplificare i rimpatri sono le materie di cui dovrebbe occuparsi. Giovedì poi si riunirà il Consiglio europeo dei ministri dell’Interno in cui i cinque Paesi del Mediterraneo (con l’Italia, Cipro, Malta, Spagna e Grecia) torneranno a chiedere all’Europa che si faccia carico del problema migranti, anche aumentando con Frontex la sorveglianza dei confini e facendo decidere autonomamente ai Paesi più esposti le procedure di frontiera. A Bruxelles verrà inoltre chiesto di istituire un «meccanismo di solidarietà permanente obbligatorio» che vincoli gli Stati membri. Nell’ambito delle indagini sulla tragedia di Cutro, oggi a Catania saranno eseguiti accertamenti tecnici irripetibili sul telefono di uno dei tre presunti scafisti arrestati, quello che si dichiara minorenne, per estrarre messaggi, audio, foto che possano essere utili per l’inchiesta. Fonti giudiziarie fanno inoltre sapere che la Procura potrebbe chiedere, con un incidente probatorio, il confronto fra le versioni dei migranti e quelle dei presunti scafisti. Il clima rimane incandescente a livello politico con l’opposizione che imputa al governo il ritardo nei soccorsi. Il Pd con Giuseppe Provenzano torna a chiedere le dimissioni del ministro Matteo Piantedosi. Sinistra italiana ha depositato un esposto per «verificare responsabilità a livello ministeriale». Già domani Piantedosi, con un’informativa urgente del governo, ricostruirà alla Camera la dinamica dell’intervento della Guardia di finanza e il ruolo della Guardia costiera a Cutro. Prima di questi delicati appuntamenti e del Consiglio dei ministri in Calabria, non è escluso che il titolare del Viminale incontri Meloni. E anche l’Associazione nazionale magistrati, sulla vicenda, ha preso una posizione dura in un documento (approvato con un solo voto di scarto) che sembra replicare al titolare del Viminale: «Nessuna norma potrebbe mai imporre il dovere di non fuggire da Paesi dove le condizioni di vita non sono dignitose. Auspichiamo che in qualsiasi circostanza venga rispettato l’inderogabile obbligo di salvataggio».
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