PPE contro Berlusconi: il sostegno a Kiev non è facoltativo Cronaca di Francesca Basso
Testata: Corriere della Sera Data: 18 febbraio 2023 Pagina: 6 Autore: Francesca Basso Titolo: «Ppe contro Berlusconi, no al summit: «Il sostegno a Kiev non è facoltativo»»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/02/2023, a pag.6 con il titolo 'Ppe contro Berlusconi, no al summit: «Il sostegno a Kiev non è facoltativo» ' la cronaca di Francesca Basso.
Silvio Berlusconi con Vladimir Putin
Bruxelles Non è bastata la difesa di Silvio Berlusconi «uomo di pace» da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che il Ppe considera il proprio interlocutore e punto di riferimento per Forza Italia. Questa volta la presa di distanze dei Popolari è stata netta non solo a parole, come nei giorni scorsi, ma con i fatti: «A seguito delle osservazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo», ha comunicato in un tweet il presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber, aggiungendo che «Antonio Tajani e FI hanno il nostro sostegno e proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue». La decisione è stata presa dall’ufficio di presidenza del gruppo al Parlamento Ue, in una riunione straordinaria organizzata ieri mattina per rispondere alla richiesta di diverse delegazioni di cancellare l’evento: nove i voti a favore e uno contrario (la vicepresidente croata Zeliana Zovko). Una fonte ha spiegato che Antonio Tajani non è stato coinvolto. Anzi, il ministro degli Esteri Tajani ha dichiarato di «non condividere la decisione di rinviare la riunione di Napoli, anche perché Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina, come dimostrano gli atti del Parlamento europeo». E il capodelegazione di FI al Parlamento Ue Fulvio Martusciello ha definito «inaccettabili le parole del presidente Weber». Su Twitter è subito scattata la difesa del fondatore da parte dei deputati e dei senatori di Forza Italia. Per Giorgio Mulè così «Weber fa il gioco della sinistra» e i capigruppo Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, sono andati all’attacco definendo «inaccettabile» il tentativo di «dividerci»: «Gli “Study days” sono una scusa». L’ex premier Berlusconi ha affidato la propria reazione a un post su Facebook: «Io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace». Le giornate di studio sull’Ucraina erano previste dal 7 al 9 giugno a Napoli, un appuntamento politicamente rilevante che avrebbe portato sul palco figure di spicco del Ppe europeo. Ma difficilmente Berlusconi, padrone di casa, avrebbe accettato di fare un passo indietro. «Non c’era altra scelta — ha spiegato una fonte al Corriere —. Berlusconi sarebbe stato sul palco e per noi non è accettabile. Finché difendeva la sua amicizia personale con Putin abbiamo tollerato, ora è passato sul piano politico». Il Ppe è consapevole del peso politico del fondatore di Forza Italia «ma tra i popolari europei si è sviluppata una sorta di allergia — ha spiegato la fonte — nei confronti di Berlusconi e delle sue esternazioni». Già martedì a Strasburgo numerose delegazioni si erano schierate contro Berlusconi nella riunione di gruppo per le sue frasi sul presidente ucraino Zelensky e almeno sette avevano minacciato di disertare l’evento di Napoli. Non solo i rappresentanti dell’Est come baltici, polacchi, cechi e slovacchi, ma anche dell’Ovest come irlandesi, belgi e lussemburghesi hanno tuonato contro. Nessuno ha preso le difese del leader di Forza Italia. Chi c’era ha riferito che pure il capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello è rimasto ammutolito.
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