Tajani: 'Non invieremo carri armati' Cronaca di Marco Bresolin
Testata: La Stampa Data: 03 febbraio 2023 Pagina: 17 Autore: Marco Bresolin Titolo: «L'Europa si riunisce a Kiev: 'Nuove sanzioni entro il 24 febbraio'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi 03/02/2023, a pag.17 con il titolo "L'Europa si riunisce a Kiev: 'Nuove sanzioni entro il 24 febbraio' " il commento di Marco Bresolin.
Marco Bresolin
Ursula von der Leyen
Sapendo di non poter ottenere molto sul fronte dei negoziati di adesione all'Ue, Volodymyr Zelensky ha accolto la missione della Commissione europea a Kiev con due richieste precise: più armi e un nuovo pacchetto di sanzioni per indebolire il Cremlino. Ursula von der Leyen, alla sua quarta visita nella capitale ucraina, ha assicurato che entro il 24 febbraio verranno adottate nuove misure restrittive e l'Alto Rappresentante Josep Borrell ha confermato lo stanziamento di altri 500 milioni di euro per gli aiuti militari finanziati dal fondo Ue (che fanno salire il totale a 3,6 miliardi), 45 milioni per le attività di sminamento e il raddoppio del progetto per addestrare i militari ucraini: saranno 30 mila anziché i 15 mila inizialmente previsti. «La Russia sta concentrando le sue truppe e sta preparando la sua rivincita» ha detto il presidente ucraino. Il ministero della Difesa parla di 500 mila soldati schierati dall'esercito di Mosca e fonti dell'intelligence sostengono che Putin vuole conquistare interamente le province di Donetsk e Luhansk «entro marzo».
Antonio Tajani , da chi prende ordini? da Giorgia Meloni o da Berlusconi, da sempre amico di Putin? Perché Meloni non interviene?
Dall'Europa stanno per arrivare i carri armati Leopard, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che lo scudo anti-missile sarà operativo sul terreno «entro 7-8 settimane». Roma non fornirà tank, ma c'è l'intesa con la Francia per assicurare a Kiev i sistemi anti-missile Samp-T. C'è grande cautela sul fronte europeo per quanto riguarda l'ipotesi di fornire aerei da combattimento. La stessa Polonia è molto cauta: ieri il premier Mateusz Morawiecki ha spiegato che Varsavia li consegnerà soltanto se ci sarà un via libera della Nato. Cosa che, per il momento, non sembra essere nell'aria. Zelensky ha pungolato l'Ue dicendo che «il ritmo delle sanzioni è un po' rallentato», mentre Mosca «sta aggiustando il suo sistema di adattamento». Secondo il presidente ucraino, Bruxelles deve «ridurre la capacità della Russia di aggirare le sanzioni». Von der Leyen, accompagnata da 15 commissari per una sessione congiunta con il governo di Kiev, ha assicurato che il lavoro è in corso e che a breve inizierà la discussione tra gli Stati membri in modo da "battezzare" il decimo pacchetto in tempo per il 24 febbraio, primo anniversario della guerra. «Qui si sta scrivendo il futuro dell'Europa» ha detto la presidente della Commissione, assicurando il massimo sostegno a Kiev. «Putin - ha aggiunto - combatte per negare un futuro all'Ucraina, ma invece mette a rischio il futuro della Russia». Von der Leyen si è presentata con un pacchetto di aiuti da 450 milioni di euro e ha ricordato che l'Unione europea e i suoi Stati membri hanno sin qui fornito un sostegno totale di 50 miliardi di euro, tra aiuti militari, umanitari e assistenza finanziaria. Con la presidente c'erano altri 15 membri del collegio dei commissari, tra cui l'italiano Paolo Gentiloni, che hanno raggiunto la capitale ucraina in treno. È la prima volta che il collegio dei commissari si riunisce in un Paese in guerra e la missione è stata curata con grande attenzione non soltanto dal punto di vista della sicurezza, ma anche da quello comunicativo. Una circolare interna aveva infatti invitato i commissari a evitare un abbigliamento troppo simile a quello degli esponenti del governo ucraino, optando per il classico "dress code" bruxellese scuro. Soltanto Von der Leyen si è concessa una giacca e un cappotto color marrone chiaro. Oggi arriverà anche Charles Michel per partecipare al summit Ue-Ucraina, che sancirà ancora una volta di più l'alleanza. L'Unione ha offerto a Kiev una maggiore integrazione nel mercato interno, per esempio proponendo di prorogare lo stop ai dazi sui prodotti importati (in scadenza a giugno) e di estendere la sospensione del roaming. Il Parlamento europeo ha chiesto di avviare i negoziati di adesione, ma tra gli Stati ci sono ancora forti resistenze. Von der Leyen si è complimentata per la lotta alla corruzione, ma ha spiegato che per il processo di allargamento sono necessari ancora una serie di passi (sette) e che per fare il punto della situazione verrà prodotto un report in autunno.
Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante